Giornata ricca di emozioni giovani ed azzurre al Challenger di Napoli quest’oggi, con ben 5 italiani su otto giocatori. Due derby che hanno visto contrapposti Matteo Donati e Gianluigi Quinzi rispettivamente ad Andrea e Arnaboldi e Marco Cecchinato, con Thomas Fabbiano che ha liquidato la difficile pratica Basilashvili, giocatore georgiano, che si distinto sulla terra rossa napoletana per l’ottima tenuta mentale e fisica. Chiuderanno il programma gli spagnoli Ramirez Hildago e Munoz-De La Nava.
I primi a scendere in campo, su un assolato e caldo Campo Centrale, sono stati Matteo Donati e Andrea Arnaboldi, rispettivamente n.355 e 185 del ranking Atp. Il primo set non è facile per nessuno dei due, visibilmente contratti, con tanti errori e pochissimi scambi. La maggior parte degli scambi è al di sotto dei 4 colpi e diventa una battaglia mentale, con Donati che tenta di non dare ritmo e di giocare per vie frontali, mentre Arnaboldi cerca lo scontro rovescio-dritto. È Matteo Donati a vincere il primo set, al tie break, mettendo in luce una freddezza e una presenza in campo che annulla i valori della classifica. Il secondo set offre molto di più in termini di spettacolo, con Arnaboldi che gioca costantemente all’attacco e che imbriglia l’avversario in una battaglia che si fa molto fisica, con drop-shot e continue discese a rete. Il match entra in lotta e l’esperienza, oltre che il rovescio, di Arnaboldi fa la differenza. Sul 5-3 e servizio, però, Donati riprende a spingere bene da fondo e a inanellare vincenti. È Break, 5-4. Arnaboldi mostra insofferenza e scaglia racchetta verso la panchina e pallina verso il mare. Fa suo il set, 6-4, e sembra aver messo le mani sulla partita. Il terzo set segue l’ordine dei servizi, non senza emozioni, soprattutto grazie a Donati che lascia andare più il braccio e insidia il servizio avversario. Arnaboldi ha invece il merito di tentare l’arrembaggio a rete e, più volte, cerca la battaglia di colpi di fioretto, vincendola. Si lotta, si strepita, ma nessuno cede il servizio e si va al tie-break, la conclusione più giusta di un match così tirato. È in questo frangente che Matteo Donati, che già aveva conquistato il pubblico napoletano, infiamma il Centrale. Sotto 0-1, mette insieme 7 punti di fila, di cui tre vincenti di caratura importante e chiude un match che gli garantisce un balzo in classifica di ben 72 posizioni. La freddezza con cui ha giocato l’intero match e i due tie-break mette in luce tutti i progressi di giovane talento in ascesa, senza contare la tecnica mostrata e la tenuta atletica.
In contemporanea a Donati-Arnaboldi, giocano sul Campo n.1 Thomas Fabbiano e Basilashvili. L’avversario dell’italiano è ostico, di difficile interpretazione, perché ha dimostrato di saper stare in campo e di poter macinare gioco in più modalità. Ma non ne ha il tempo, perché Fabbiano apre il primo set giocando il suo miglior tennis, sulla riga di fondo in mezzo anticipo a togliere il tempo. È una scelta redditizia, sia dal punto di vista fisico che tattico. Il Primo set viene via facile 6-1, nonostante le corse folli di Basilashvili in recupero, soprattutto da lato del rovescio. Il secondo set è invece conteso tra i due, perché l’italiano non riesce più a stare sulla riga e diviene più prevedibile. Il georgiano, tennista intelligente, infatti toglie ritmo, alza la traiettoria e impedisce all’avversario di colpire con la palla in ascesa. Di fatto, neutralizza il miglior gioco di Fabbiano che è costretto a forzare e a cedere il set per 7-5. Thomas non molla e inizia il terzo set in continuità con il primo, forzando la posizione, cercando il dritto dell’avversario e costringendo Basilashvili a improbabili recuperi, col rovescio bimane, dalle sedie dei giudici di linea. Bellissimo tennis, tanta mano nelle chiusure a rete e tanta testa che lo portano a chiudere il terzo set in scioltezza pe 6-2. Questo match avrebbe meritato il Centrale.
Il terzo match è Quinzi-Cecchinato. Si Gioca sul Centrale, sempre pieno di tifo, ma è Marco Cecchinato il preferito dal pubblico e non delude. Parte male Marco, perdendo il servizio e inseguendo un Quinzi ispirato che non molla il suo. Almeno fino al 5-4, quando concede il break e consente a Cecchinato di tornare in partita e allungando fino al Tie-break. Il marchigiano però tiene bene la concentrazione e controlla con il match con un buon servizio lavorato e un diritto sempre ottimo in lungolinea. Il primo set va a Gianluigi Quinzi. Il secondo però, mostra una partita diversa, con un Cecchinato più offensivo che mette Quinzi sempre fuori posizione con il diritto, che perde efficacia, oltre che profondità. Già dopo il quarto game, non c’è più consistenza nel gioco di Gianluigi, che perde lucidità anche al servizio. Il set è di Marco Cecchinato per 6 game a 2. Comincia il terzo e un break immediato consente a Marco di amministrare il gioco e di tenere lontano il marchigiano dalle soluzioni vincenti del primo set. Ma Quinzi tiene, ci crede e si fa largo nell’unico spiraglio che Cecchinato concede. Il Controbreak sul 5-3 lo porta a servire per restare nel match. Così è e la partita arriva al Tie-break anche nel terzo set, ma Marco lascia andare il braccio e riprende a spostare l’avversario sul dritto in posizione defilata, ne subisce anche un passante da “circoletto rosso”, ma la sua visione di gioco e la sua tattica sono premiate dal successo e dall’accesso alle semifinali di domani.
Domani sarà ancora una giornata interessante con il derby Cecchinato-Donati, i due che hanno ricevuto più appoggio dal pubblico, e con Thomas Fabbiano contrapposto al vincente tra Ramirez Hildago e Munoz-De La Nava. Comunque vada, un italiano sarà in finale, ma il tifo di Napoli potrebbe regalarci una finale tutta italiana, anzi tra giovani italiani!
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