(Matteo Viola – Foto Nizegorodcew – Roland Garros 2012)
di Alessandro Nizegorodcew
Il 2012 di Matteo Viola è stato certamente più che positivo. Qualificazione agli Australian Open e nei tornei Atp di Zagabria e Gstaad, quella sfiorata a Wimbledon, tanti ottimi risultati challenger e la consapevolezza di aver raggiunto un livello di tennis molto vicino a quello dei top-100, il vero obiettivo del giocatore veneto. Matteo, classe 1987 e numero 140 delle ultime classifiche Atp, non ha ancora terminato la sua stagione agonistica ed in questo momento si trova in Giappone per disputare due tornei challenger. L’allievo di coach Mantegazza, dotato di un rovescio bimane straordinario e di una grande velocità e resistenza in campo, è migliorato moltissimo nei fondamentali di servizio e diritto.
“Per questo 2012 mi darei un 8 in pagella” – ha raccontato a Spazio Tennis – “soprattutto per la continuità di risultati e per le diverse superfici sulle quali li ho ottenuti. I momenti più belli sono certamente quelli di inizio anno: la qualificazione a Melbourne a Zagabria, oltre alle semifinali nei challenger di Trnava e Ortisei. Momenti negativi? Certamente a metà stagione, soprattutto intorno a marzo, quando ho disputato le quali a Miami e tre challenger in Centro America. Tutti tornei che sono andati male, anche a causa di un faticoso passaggio da cemento a terra. Scendendo nel particolare invece dei migliori incontri da me disputati in stagione, cito sicuramente la partita contro Rik De Voest all’ultimo turno di qualificazioni agli Australian Open e anche quella contro Florent Serra al turno decisivo di “quali” a Wimbledon. Ho perso 6-4 al quinto set ma è stato un ottimo match.”
“L’obiettivo del 2012 era di raggiungere i top-100 e non ci sono riuscito” – ha spiegato ancora Viola – “ma mi sento migliorato in generale e oggi so di poter fare bene su tutte le superfici. Ora sono ancora in Giappone per due tornei challenger e la preparazione invernale durerà solamente 3 settimane. Dovrei giocare le qualificazioni a Brisbane, Sydney e quindi Melbourne, prima di rientrare in Italia per altre 2 settimane di lavoro fisico.”
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