di Sergio Pastena
Vero, per certi versi è una finale a metà, arrivata dopo aver usufruito del walkover della Azarenka. Vero, in finale contro Maria Sharapova non c’è stata assolutamente storia. Però è vero anche che la finale ad Indian Wells di Caroline Wozniacki potrebbe essere un punto di svolta per la danese, nell’ultimo anno e mezzo minata pesantemente nelle certezze che l’avevano portata in cima al mondo.
La bella Caroline, in fondo, ha fatto il suo dovere e anche di più battendo prima la Petrova e poi la Kerber al terzo set, e può ritenersi soddisfatta del suo torneo. A maggior ragione può esserne felice Maria Sharapova, perché venire ad Indian Wells e non lasciare per strada neanche un set non è cosa da poco. E aggiungeremmo al coro delle atlete che possono ritenersi soddisfatte anche la nostra Sara Errani, unica ad aver costretto Masha a spendere un tie-break dopo che la russa aveva lasciato le briciole a tutte le avversarie inclusa Francesca Schiavone, vincitrice all’esordio sulla Pennetta. Roberta Vinci, invece, è caduta per mano della Arruabarrena.
E cominciamo con le note dolorose: ad esempio Agnieszka Radwanska e Petra Kvitova dovevano in teoria giocarsi la semifinale, mentre entrambe sono state fermate in tre set da una Kirilenko in versione deluxe, arresasi solo allo strapotere della connazionale poi vincitrice. Nella parte alta del tabellone, invece, scricchiolano Azarenka e Stosur costrette al ritiro, mentre Sloane Stephens fallisce una piccola prova di maturità contro Urszula Radwanska.
Il doppio, stavolta, non ci porta grandi soddisfazioni con la nostra coppia d’oro Errani/Vinci fermata subito dalle outsider Peng/Hsieh, poi arrivate fino alla semifinale. Alla fine, però, il torneo se lo sono aggiudicate le russe Makarova e Vesnina, da sempre tra le più pericolose del lotto.
Ci rifaremo a Miami…
Leggi anche:
- None Found