di Luca Brancher
Julia Mayr (sconfitta al primo turno di qualificazione da Stojkovic)
Volenterosa lo è. Tatticamente pare anche ineccepibile. Quando può mette la palla dove vuole, e spesso il luogo dove la vuole mettere è anche il più corretto. Purtroppo non sempre la volontà viene assecondata dall’esecuzione, sicchè per la giovane altoatesina i match restano dei capolavori tattici spesso incompiuti.
Da un punto di vista tecnico c’è molto da migliorare. Il servizio non viaggia molto, cerca la profondità più che la potenza, se si eccettua poche e sparute occasioni: ciononostante pare troppo leggero. Anche i colpi da fondo, coi quali predilige una palla arrotata, che rimbalzi lunga, non escono veloci dalla sua racchetta. Il problema è che, se col rovescio, seppur spesso “strappato”, ciò le riesce con discreta continuità, il dritto difficilmente supera di molto la linea di metà campo, divenendo palla appetibile per le avversarie. Insomma, per trarre una conclusione, ci sono diversi aspetti su cui lavorare, ma paiono difficilmente immaginabili grandi risultati nel mondo professionistico se non si comincia a trovare qualche colpo vincente, dato che se ne vedono raramente.
Certo, il tennis ci insegna che testa e cuore arrivano anche là dove il talento non può, ma perchè non provare ad agevolare in parte il compito, a questa testa e questo cuore, che sono sicuramente di buona qualità?
Viene sconfitta nella coda del primo turno di qualificazione dalla serba Tamira Stojkovic, al termine di un match nervoso, in cui si denotava una maggior capacità della Stojkovic nel trovare i punti, soprattutto col dritto. Molto meno abile tatticamente, soprattutto se si contano le varie discese a rete con esito scarso, la serba però faceva meno fatica a conquistarsi i punti, mentre i punti, e di conseguenza i giochi, vinti dalla Mayr spesso si trasformavano in vere e proprie maratone. In qesta maniera era inevitaibile che, nonostante tutta la buona volontà della bolzanina, fosse la sua avversaria a spuntarla. Certo, il match è stato in equilibrio fino all’ultimo, e per un certo frangente la Mayr ha saputo irretire la serba, ma per scalare il ranking Wta c’è bisogno di qualcosa di più.
Gioia Barbieri (sconfitta al secondo turno di quali da Pavla Smidova)
Prospetto sicuramente differente si può fare sulla coetanea – entrambe sono classe 1991 – romagnola Gioia Barbieri. Da poco più di un mese seguita da un nuovo coach, Falaschi, in realtà già al suo fianco anni addietro, Gioia deve lavorare sul piano completamente opposto. I colpi indubbiamente ci sono, sono di pregevole qualità e, a questi livelli, si nota la differenza rispetto alle sue colleghe. Ciò che invece manca alla giovane tennista ravvenate è la capacità di rimanere concetrata lungo tutto il corso del match. Spesso, dopo aver ottenuto un buon punto, Gioia tende a perdere in maniera gratuita il successivo. C’è da dire che la sua avversaria, la slovacca Pavla Smidova, ci ha messo del suo per mettere in difficoltà la nostra connazionale.
Il primo set è stato deciso da un break ottenuto al quinto gioco, che ha sancito il 6-4 finale. Dopo un inizio contratto, con diversi errori da ambo le parti, la slovacca mostrava una maggior regolarità, o comunque sbagliava di meno rispetto alla Barbieri. Meglio di dritto la slovacca, fondamentale col quale Gioia invece commetteva troppi errori, mentre col rovescio, che veniva rischiato comunque, trovava angoli interessanti. Nel secondo set, quando la pioggia faceva capolino sui campi del Real Sporting Village, Gioia teneva bene all’esordio in battuta, mentre non sfruttava una palla break nel gioco successivo. Sfortuna ha voluto che, proprio su quella palla, la Barbieri è leggermente scivolata in risposta, forse proprio per colpa delle prime gocce di pioggia. Sull’1-1 la pioggia si faceva più intensa ed il match veniva sospeso.
Alla ripresa il copione veniva rispettato, con la Barbieri sempre abile nel fare gioco e nel chiudere i punti, soprattutto col rovescio, e con la slovacca sempre in grado di controbattere. Passaggio a vuoto dell’azzurrina sul 3-3, col secondo break del match subito a 15. Chi si immaginava che si dovesse intonare il “de profundis” per la Barbieri rimaneva deluso: dal 4-3 iniziava una nuova partita, con cinque giochi ed un tie break davvero intensi. Dopo il controbreak a 0, Gioia recuperava nuovamente una situazione pericolosa anche grazie ad un cambio di taglio in battuta, ora in kick, con la quale cominciava a tenere lontana l’avversaria. La Smidova, infatti, oltre a saper tenere un palleggio ad elevate velocità, era in grado di accellerazioni improvvise, ora anche di rovescio. Sul 5-5 pari, nuovo gioco sciagurato in battuta della romagnola, con un emblematico punto finale – rovescio al volo, con campo aperto, in corridoio – ma nuovo controbreak a 0. Il tie break veniva giocato senza tensione dalla due. Gioia trovava per prima la palla per chiudere il set (ne aveva avuta una anche sul 5-4), ma in entrambi i casi la Smidova non si faceva pregare; al secondo match-point la slovacca chiudeva a conclusione di una partita che stonava, per la migliore qualità, rispetto a tanti match visti a questo livello: al termine della partita la Barbieri appariva, come solito, contrariata. Alcuni match possono giustamente lasciare con l’amaro in bocca, ma per come ha saputo comportarsi nelle due ore in cui è rimasta in campo, Gioia dovrebbe guardare al futuro con un deciso sorriso.
Altre in breve
– L’acquazzone che improvvisamente si è palesato sul circolo romano pareva mettere a repentaglio il programma odierno, già reso intenso dalle partite rinviate ieri sera. Per due ore buone non ha avuto luogo alcun match e, se si esclude per alcune prosecuzioni, l’intera giornata è stata continuiata su tre dei sei campi a disposizione del torneo.
– Presenti nelle qualificazioni del torneo anche le gemelle Pliskova, Karolina e Kristyna. Molto simili fisicamente – tanto che perfino il supervisor ITF doveva chiedere a quale delle due stesse parlando – le campionesse europee under 16 mostrano indubbie qualità ed una notevole tranquillità, fuori e dentro il campo. Predestinate?
– Sicuramente positivo l’esordio di Benedetta Davato e Giulia Gardani, che anche loro hanno visto posticipato ad oggi il loro esordio. A dire il vero, ostacoli tutt’altro che insormontabili si sono mostrate Sonia Di Palma e Simonetta Messner, per cui poco si può dire su quali siano le loro condizioni attuali;
– Comincerà martedì il torneo principale, ma già oggi arrivavano le prime tenniste che saranno impegnate nei prossimi giorni. Tra tenniste straniere alquanto avventate – c’era chi già richiedeva il prize money del primo turno di singolo e doppio perchè aveva perduto il portafoglio – e nostre connazionali che si preparavano intensamente, il main draw del primo torneo capitolino dell’anno avrà al via un discreto parterre. Speriamo lo spettacolo non manchi e il tempo sia clemente.
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