di Luca Brancher
Christophe Rochus
E siamo giunti a conclusione di questo viaggio che finalmente andrà a toccare quella parte che più mi premeva divulgare, il ricalcolo delle classifiche.
Come avevo preannunciato (Prima Parte) il ricalcolo è stato effettuato in diverse maniere e con diverse modalità. Vediamo la prima versione
q. Le classifiche ITF mutuate dall’ATP
Il primo passo da affrontare – che sarà comune – è quello del calcolo del ranking medio, che conferisce un’idea più oggettiva del valore medio di un torneo. Prendiamo ad esempio i tornei della prima settimana, che segnalano le seguenti medie-classifiche per quanto riguarda i 32 giocatori ad aver disputato il primo turno (tra parentesi il montepremi):
Stante questa situazione, il torneo di El Salvador, pur avendo il medesimo montepremi di quello spagnolo e di quello statunitense (e quindi attribuisce lo stesso punteggio), è di un livello sicuramente più infimo. E qui andremo ad effettuare le nostre modifiche
Per cui se la scala di partenza è
andremo a dividere quel numero per la media ranking (sì da diminuire in maniera più cospicua laddove il coefficiente sulle classifiche fosse più elevato) per poi moltiplicarlo per un numero neutro (in questo caso 100).
Così, se i tre tornei attribuivano gli stessi punteggi (12-8-4-2-1-0), nel nostro studio daranno tre scale diferenti, che, per maggior chiarezza nella nostra esemplificazione, andremo di seguito a riportare
Così facendo, possiamo ora vedere quale sarebbe la top-ten itf
Notiamo come al primo posto ci sia Javier Genaro-Martinez, che risulta undicesimo nell’originale, fatto facilmente spiegabile, poichè Genaro Martinez ha frequentato con buoni risultati soltanto i 10.000$ iberici, che sono tornei notoriamente ad alta competitività. Conferma questa supposizione un altro spagnolo Carles Poch, che passa dalla posizione numero 36 alla numero 7. Restano nei piani alti i top players, con eccezione di Marcel Felder e Nicolas Coutelot.
Altra panoramica sulla classifica italiana. Così la nuova:
Pochi i cambiamenti, il solo Riccardo Ghedin perde qualche posizione, avendo perlopiù trovato i punti in tornei di livello medio-basso, come quelli norvegesi o medio-orientali. Discorso similare, ma con impatto minore, per Luca Vanni, mentre nella situazione contraria si trova Francesco Piccari il tennista che guadagna il maggior numero di posizioni.
A chiosa un elenco dei tornei con le migliori e peggiori medie ranking
r. Le classifiche ITF con le proporzioni ITF
La seconda classifica che andremo a valutare sarà quella che prende spunto da quanto appreso nella premessa, ovvvero che in tutti I tornei ITF la ripartizione proporzionale dei punti è la seguente:
W =1,5*F
F=2*S
S=2*Q
Q=2*2T (10k), 3*2T (10k+H, 15k), 4*2T (15k+h)
2T= 1
1T= 0
Per cui se prendessimo il valore medio (ovvero 3) nell’unico punto in cui si riscontra una discrasia, possiamo modificare le classifiche, tenendo fermo che al posto dell’unico termine assoluto (il punteggio del secondo turno, ovvero 1) metteremo il medesimo utilizzato nella precedente classifica (35/media ranking) per dare sempre rilievo al ranking ATP.
Questa la nuova classifica
Che si può notare come sia più fedele a quella ufficiale rispetto all’altra. Diamo un consueto sguardo anche agli atleti di casa nostra
Un’altra conferma che il secondo sistema di classificazione è più fedele alle classifiche originali.
s. Le classifiche Challenger con la prima metodologia
Tornando alla prima formula utilizzata, applichiamo lo stesso concetto ai challenger. Vediamo come si modifica
Curioso annotare il fatto che i primi cinque del ranking tradizionale siano anche i medesimi primi cinque di questa classifica, anche se con posizioni differenti. Come per gli ITF, guadagnano molti posti gli iberici, che passano dal solo Andujar, top ten nella tradizionale, ai ben quattro, tra cui Alberto Martin, che sale addirittura di quattordici posti.
Ancora più lineare la classifica italiana, con i medesimi top-ten, anche se c’è da ricordare la pochezza dei risultati degli azzurri a livello challenger
Ancora una veloce analisi sulle medie ranking, con i tornei con le più alte e le più basse
t. Conclusioni
Come per ogni lavoro, giunge l’ora delle conclusioni. L’utilizzo delle classifiche alternative, in sostanza, ci ha data la possibilità di guardare con un occhio diverso ciò che solitamente diamo per scontato, ovvero quali possono essere i tornei più duri dove andare a guadagnare punti, oppure quali al contrario possano essere gli itinerari per scalare facilmente la classifica: abbiamo visto come i tornei brasiliani spesso sono di un livello infimo, mentre gli iberici sono sempre contraddistinti dalla presenza di giocatori di buon valore. Questa è un’idea, probabilmente in futuro, assieme alle classifiche normali, affiancherò qualcuna di queste, per darvi la possibilità di avere un altro parametro per determinare la bontà delle stagioni di alcuni giocatori.
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