(Evelyn Mayr – Foto Nizegorodcew)
di Renato Lugarini (inviato a Firenze)
Le pessime condizioni meteorologiche non fermano il programma del secondo giorno di qualificazioni del trofeo Autosas, memorial Fabio Bruschi, di Firenze. Gli incontri verrano disputati sui campi indoor del Tc Time Out, per cui ci si sposta di poche centinaia di metri, sempre nella zona del parco delle Cascine. Come unica conseguenza l’inizio dei match subisce un ritardo di tre ore e viene fissato per le 14. La prima italiana a scendere in campo è Evelyn Mayr, opposta alla danese Karen Barbat.
Evelyn Mayr b. Karen Barbat 61 63
Evelyn gioca un primo set perfetto, contro una giocatrice potente ma discontinua. Il suo pressing è asfissiante e manda spesso fuori giri la danese, che a più riprese cerca di affidarsi alla palla corta per spezzare il ritmo e creare qualche difficoltà alla Mayr (non proprio a suo agio negli spostamenti in avanti). Evelyn serve bene, tiene senza troppe difficoltà lo scambio e riesce anche a mettere a segno diversi vincenti, mettendo in mostra tutti i progressi compiuti nel corso dell’ultimo anno, passato lavorando su un tennis più offensivo rispetto al passato. All’inizio del secondo set è brava, sull’uno pari, a salvare un’importante palla break che avrebbe potuto rimettere in partita Karen, andando poi a chiudere 63. Al termine dell’incontro saluto la sorella Julia, entrata direttamente nel tabellone principale, e insieme commentiamo il sorteggio non proprio fortunato del primo turno, che la vedrà
opposta alla Cavaday, una delle giocatrici più in forma del momento e vincitrice proprio oggi del torneo di Brescia.
Sul campo limitrofo, intanto, la Ungur e la Burgic se le stanno dando di santa ragione, ma alla fine è la bella rumena a prevalere per 61 76. L’incontro successivo è uno dei più attesi della giornata, quello tra la nostra promessa Martina Caregaro e l’esperta Nika Ozegovic, ex n. 131 del mondo e testa di serie numero 4 del tabellone cadetto. Un bel test per Martina in un incontro che, sulla carta, si prospetta combattuto e invece..
(Martina Caregaro – Foto Nizegorodcew)
Martina Caregaro b. Nika Ozegovic 60 62
Un’incontenibile Caregaro annichilisce letteralmente il fantasma della Ozegovic, a suon di vincenti. Le qualità di Martina sono note ma oggi, in un match difficile da commentare per il risultato e per l’atteggiamento remissivo della croata, mi ha colpito la maturità (e l’autorità) con cui ha gestito le rare situazioni di svantaggio (qualche palla break nel secondo) e anche la capacità, che non sempre le viene riconosciuta, di variare il gioco, con alcune belle smorzate ed efficaci rovesci in back. Anche quando è stata chiamata a rete dall’avversaria la Caregaro ha messo in mostra buone doti di braccio, con ottime controsmorzate, apprezzate dai pochissimi presenti. Bene il servizio nel primo set (ha aperto con due ace al primo turno di battuta), intermittente invece nel secondo.
Ancora italiane in programma nell’incontro a seguire, che propone il derby Remondina-Cigui, mentre sull’altro campo Milana Spremo batte facilmente la Dolehide 63 61 e la Soler Sola piega la Simic 64 63.
Anna Giulia Remondina b. Paola Cigui 62 61
Altra partita a senso unico. L’incontro dura i primi quattro games, quando la Cigui cede per la prima volta il servizio commettendo due doppi falli consecutivi (e confermando il periodo di scarsa vena). Un altro doppio fallo di Paola segna la fine del primo set, mentre Giulia ingrana una marcia decisamente superiore e prende il largo, imponendosi senza problemi. “Ho giocato bene, concentrata, dall’inizio alla fine – commenta una Remondina estremamente soddisfatta al termine del match – Di solito quando parto bene poi all’inizio del secondo ho dei passaggi a vuoto, invece questa volta ho preso sempre più fiducia, man mano che il match andava avanti. Ho giocato bene anche di dritto e non ho permesso alla mia avversaria di entrare in partita“.
Nulla da fare per l’ultima italiana a scendere in campo, Francesca Mazzali, sconfitta dalla wild card bielorussa Pekhova 64 75.
Leggi anche:
- None Found