(Marco Mosciatti – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci (dal Tc Parioli)
Il torneo under 14 di grado 3 valido per il circuito Tennis Europe organizzato dal Tennis Club Parioli è giunto al penultimo atto, con la disputa delle semifinali. Nel tabellone femminile, è stato il fattore fisico a determinare l’esito dei match, come spesso capita a livello giovanile. La potente russa Maria Marfutina si è rivelata troppo solida per la piccola ungherese Stollar, molto rapida e ben dotata tecnicamente, ma troppo inferiore nel peso di palla. La Marfutina ha un fisico massiccio, è già intorno al metro e settanta e pratica un tennis semplice e lineare: servizio incisivo, due fondamentali pesanti ed equilibrati, un’ottima tenuta mentale. Per la sua mole, è anche ragionevolmente rapida. La piccola Stollar, grande anticipo e buone geometrie, non è riuscita a muovere la russa, che comandava costantemente gli scambi.
Nell’altra semifinale, erano di fronte la talentuosa francesina Remy e l’atletica mancina svizzera Teichmann. La Remy, numero 4 di Francia nella sua classe di età (1997), gioca un bel tennis classico, ma nell’occasione il suo elegante rovescio ad una mano non le ha consentito di difendersi dai pesanti cross mancini della svizzera, molto carichi di topspin, che la costringevano a colpire molto lontana dalla linea di fondo. La Remy ha provato a variare il gioco, a spostarsi il più possibile sul diritto, ma è riuscita a restare in partita solo fino al 3 pari del primo set. A quel punto, dopo aver subito un brutto break nel settimo game, ha ceduto di schianto, e ha subito la maggiore potenza della sua avversaria, che da lì in poi, rassicurata dal vantaggio, ha potuto colpire a braccio sciolto. La longilinea Teichmann ha un ottimo fisico, ed è già molto avanti sul piano della strategia di gioco: sfrutta molto bene la capacità di trovare gli angoli tipica dei mancini, e oltre al diritto ha fatto vedere anche alcuni ottimi rovesci incrociati, piatti e incisivi.
Nel maschile, erano in programma due derby azzurri. Nella parte alta del tabellone Marco Mosciatti, piccolo ma talentuoso mancino del Nomentano, numero 6 del ranking Tennis Europe, ha onorato abbastanza agevolmente il pronostico, che lo vedeva favorito nei confronti del potente ma macchinoso campano Ferruccio Cuomo. L’allievo di Fabrizio Zeppieri, inferiore per forza fisica, ha fatto leva sulle sue notevoli doti di anticipo per mettere costantemente sotto pressione Cuomo e non dargli il tempo di organizzarsi e prendere l’iniziativa. Dopo essersi portato rapidamente sul 63 51, Mosciatti ha avvertito un pò di tensione e si è fatto rimontare fino al 45, prima di chiudere.
Nella parte bassa, gran battaglia fra l’idolo di casa Gian Marco Moroni, unico ‘98 fra i semifinalisti, e il colored veneto Semprebon. Moroni è partito fortissimo, con grandi accelerazioni di diritto e di rovescio, salendo 2 a 0 in un lampo, ma Semprebon, un magnifico contrattaccante, non si è fatto impressionare: ha allungato la traiettoria dei suoi colpi ed è subito rientrato nel match. Agganciato l’avversario su 2 pari, ha preso fiducia e ha eretto un muro difensivo invalicabile, facendo leva sulle notevoli qualità fisiche e sulla sua grande sensibilità di mano: Moroni picchiava, sempre più forte, ma il veneto di colore recuperava l’impossibile, per poi trovare il contrattacco e azionare la sua magnifica palla corta. Il ragazzo del Parioli ha finito per perdere il bandolo della matassa, e non è più riuscito a sfondare, cedendo il match in due set di simile andamento ed uguale punteggio: 63 63.
Un incontro di alto livello, fra due ragazzi apparsi entrambi molto futuribili: Moroni ha davvero grande potenza e ottimi fondamentali, ma deve diventare più veloce, imparare a variare maggiormente il gioco e perfezionare la voleè; Semprebon oggi davvero sembrava un piccolo Monfils: con le sue gambe arriva dappertutto, ha un rovescio magnifico, ma deve imparare a spingere di più con servizio e diritto.
Sabato dalle 10.30 le finali.
Leggi anche:
- None Found