di Sergio Pastena
Sono rimasti in otto: partono stanotte i quarti di finale del singolare maschile di Indian Wells, con qualche eliminato eccellente e qualche sorpresa imprevista. Andiamo a vedere, partendo dalla top half a scendere, chi sono i giocatori che si contenderanno i 1000 punti in palio per il vincitore (oltre a 600.000$, che non fanno mai male).
Rafael Nadal: il maiorchino, a dirla tutta, fino ad ora ha avuto un tabellone che sembrava quello dell’Atp di Johannesburg. Dopo il bye iniziale ha avuto un altro bye contro De Voest, che già battendo Riba aveva fatto il suo. Altro turno in scioltezza contro Sweeting, giustiziere di Monaco, quindi ottavi contro Devvarman. All’apparenza una sfida facile, ma l’indiano è in buona forma e ha messo in difficoltà il maiorchino cedendo con un tirato 7-5 6-4. Fino ad ora, comunque, Nadal è ingiudicabile: il suo quarto lo vedrà contro Karlovic, l’eventuale semifinale sarà con il vincente di Del Potro-Robredo. Test più probanti, ma per un Masters Series è comunque un tabellone benedetto.
Ivo Karlovic: la sorpresa che non ti aspetti. Il lungagnone croato, che già in Davis aveva dimostrato di non avere perso la mazzata di servizio, torna a vincere e fa vittime illustri. Pensare che al primo turno, contro Matosevic, ha rischiato grosso ed è stato costretto al terzo. Da quel momento, però, nessun cedimento: Ferrer, Simon e Montanes superati in fila senza perdere nemmeno un set. Punti preziosi per il croato, che era scivolato al numero 239 del ranking e, a 32 anni, sembrava ormai fuori dal tennis che conta. Contro Nadal non avrà niente da perdere e, male che vada, i 180 punti messi in carniere lo faranno tornare a ridosso dei 150.
Juan Martin del Potro: è tornato, è proprio tornato. Il bombardiere di Tandil suda, lotta e tira diritti da autovelox per raggiungere i quarti di finale in California. E potrebbe non essere finita, visto che Robredo non è un avversario imbattibile. Prima Stepanek, regolato con agio, poi la sfida con un Ljubicic motivatissimo che difendeva la vittoria del 2010: primo set perso, poi l’argentino sale in cattedra e sbatte fuori il detentore del torneo. Affascinante e, almeno all’inizio, combattuta la sfida con Dolgopolov, quindi l’ottavo di finale contro Kohlschreiber, giustiziere a sorpresa di Soderling: due tie-break e i quarti son serviti, sognando una semifinale contro Nadal.
Tommy Robredo: altro ritorno nel tennis che conta, anche se lo spagnolo di anni ne ha 28 e al massimo era scivolato fuori dai primi 50 nel 2010. L’inizio d’anno per il buon Tommy è stato decisamente positivo, ma Indian Wells era una tappa cruciale perché si trovava a difendere i quarti di finale dell’anno scorso, ultimo risultato del genere in un Masters Series. Missione compiuta, e anche brillantemente, passando su Zverev, Young (giustiziere di Andy Murray) e Querrey e lasciando un solo set per strada proprio nel primo turno contro il volleatore tedesco. Ora contro del Potro molto dipenderà dalla tenuta dell’argentina, ma qualche chance Robredo sembra averla.
Richard Gasquet: è lui o non è lui? Chiamate Piatti e chiedetegli cosa ha combinato, perché Gasquet questi giorni è irriconoscibile. Tre vittorie senza lasciare un set per strada: prima Cuevas, poi Melzer (dominato) e, infine, un Roddick con un disperato bisogno di punti dopo la finale dell’anno scorso (ora rischia seriamente di uscire dai 10). Sul 5-5 del tie-break del secondo, quando A-Rod è andato a rete dopo aver recuperato un mini-break con un passante-capolavoro, la gasquettata era nell’aria. Invece Richard ha sparato un diritto da posizione difficile, forte quanto basta per far eseguire a Roddick la sua famosa “volèe-scempio”, e poi ha chiuso con… no, non è possibile descrivere quel colpo, guardatelo su Youtube che ne vale la pena. Con Djokovic speranze sotto zero, ma vederlo giocare così fa sempre piacere.
Novak Djokovic: allucinante. E’ l’unica parola che può rappresentare adeguatamente il Djokovic di questi giorni. Tre match giocati, sei games lasciati per strada. Quattro contro un Golubev in gran forma, uno a testa per Gulbis e Troicki (oh, Gulbis e Troicki, mica Borvanov e Van der Merwe). L’amico Victor, che contro di lui perde quasi sempre ma generalmente se la gioca, era talmente frustrato che sul match-point ha spaccato in due la racchetta sulla sua gamba. Se gioca così davvero non si vede chi possa fermarlo sulla strada verso la finale, ma attenzione: il tennis è strano e a volte riserva sorprese, e poi con Federer e Nadal ancora in giro non si può stare mai totalmente tranquilli…
Stanislas Wawrinka: un’altra conferma. Lo svizzero di riserva è tornato ai livelli del 2008 e, in questa prima parte del 2011, sta giocando da Top Ten. Il calendario non gli ha fatto sconti: Davydenko, Cilic e Berdych. Li ha superati tutti e tre, non senza difficoltà, ma mostrando una solidità mentale notevole che gli ha permesso per ben due volte di recuperare un set di svantaggio. Ad Indian Wells non aveva punti da difendere, quindi rosicchierà qualcosa a chi è davanti a lui. Ora ha il quarto con Federer, contro il quale di solito non riesce neanche a vedere palla. Ci vorrebbe la versione “monstre” vista contro Roddick a Melbourne, ma in teoria il pronostico è chiuso.
Roger Federer: ha fatto il suo, senza strafare e senza demeritare. Contro Andreev è stato costretto a due long set ma, una volta scioltosi, ha regolato Chela con estrema facilità lasciandogli soltanto due games. Qualche parolina in più per il match con Harrison, sorpresa del torneo: il giovane americano gli ha recuperato un break nel primo set, costringendolo ad un 7-6 stiracchiato. Meno problemi nel secondo, quando King Roger ha piazzato il solito break chirurgico ed è riuscito a mantenerlo fino alla fine. Ora lo attende Wawrinka e parte favorito, ma se vorrà anche solo impensierire Djokovic in semifinale dovrà alzare il suo livello di gioco, e neanche di poco…
Leggi anche:
- None Found