di Enrico Carrossino
Grandi sorprese e, di conseguenza, clamorose eliminazioni hanno segnato il secondo turno della top half di Indian Wells.
Già all’inizio del programma Berankis aveva fatto spaventare assai Verdasco, andando a servire per il set prima di infortunarsi e dare forfait a inizio del secondo. Ma nessuno si sarebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo nelle ore successive. Perchè Karlovic è si un buon giocatore, ma niente che potesse far pensare a problemi seri per Ferrer, uno che s’arrampica pure sui lampioni per rimandartela indietro, mentre il buon croato a parte il gran servizio non ha mai dimostrato chissà quali qualità per tenere uno scambio con l’iberico. Invece chi pensava a un relativamente semplice successo in due set del numero 6 del ranking ha dovuto rimangiarsi il pronostico: 7-6 6-3 per Ivo e capolinea per Ferrer, battuto dal sorprendente gioco dinamico e offensivo del croato, molto bravo a variare il gioco con numerose discese a rete desuete al giorno d’oggi.
Dopo una grande sorpresa ne segue una media, ovvero il successo 7-5 6-0 di Devvarman su Baghdatis. L’ex finalista dell’Australian Open cede nel finale del primo set, poi lascia letteralmente la partita all’indiano che conferma l’ottimo momento di forma dopo la vittoria in Davis su Tipsarevic.
Poi vince Del Potro 5-7 6-4 6-2 contro il campione in carica Ljubicic in una bella partita piena di cambi di ritmo e notevoli giocate. Ljubo ottiene il break decisivo nel dodicesimo gioco del primo set e passa in testa, ma perde il servizio subito nel game inaugurale della partita successiva. Nonostante svariate palle break contro l’argentino riuscirà a congelare il vantaggio fino alla fine prolungando l’incontro al terzo set, dove passeggia sui resti della vecchia volpe croata, costretta ad abdicare contro un giocatore definitivamente ritrovato. Non è ritrovato invece Tsonga, top 10 fisso fino a un anno fa e oggi eliminato 76 75 dall’ottimo Malisse, che protrae cosi la crisi del malconcio transalpino. Anche Sweeting riesce a buttare fuori la testa di serie numero 27 Monaco, con un inconsueto 6-1 0-6 6-1.
Ma la vera notizia è l’uscita del campione 2009 nonchè finalista degli Australian Open Andy Murray. Il numero 5 del mondo si mostra passivo, scostante e falloso come nei giorni peggiori. Avanti di un break in apertura viene rimontato e superato al tie break, poi cede subito il servizio all’ex promessa Young. Che ricambia il favore e lo rimette in parità. Ma nonostante i numerosi errori il qualificato statunitense riesce a mettere altri due break tra se e l’ex numero 2 del mondo che prova (finalmente) a cambiar qualcosa scendendo a rete, senza fortuna. Dopo l’eliminazione a Rotterdam e il walkover a Dubai per l’infortunio al polso lo scozzese rivive di nuovo lo psicodramma post Australia del 2010 con un’eliminazione a dir poco clamorosa subita da un qualificato. L’anno scorso ci mise una pezza vincendo due Masters e facendo semifinale a Wimbledon. Quest’anno?