di Michele Galoppini
Tutto pronto per la nuova edizione del Trofeo Perrel-Faip, €42.500 e su Play-It. Bergamo ed il PalaNorda ospitano nuovamente il circuito ATP e lo fa con una entry list di tutto rispetto, con livello medio molto alto e migliorato rispetto alla passata edizione. Il cut-off è fissato alla posizione 181 del ranking. I campioni saranno in campo per le qualificazioni il 6 ed il 7 febbraio al Palazzetto dello Sport di Alzano Lombardo e la Palestra Italcementi di Bergamo, mentre i migliori scenderanno in campo per il tabellone principale al PalaNorda dall’8 febbraio. C’è anche un top100, Yuki Bhambri, 23enne indiano con uno strabiliante passato da junior e la vetta delle classifiche under18 raggiunta nel 2009. Dopo una lenta ma costante salita, quest’anno vuole diventare un costante rappresentante della top100 e per farlo vuole cominciare dal Trofeo Perrer-Faip. Due italiani, per ora, nel tabellone principale: Andrea Arnaboldi e Matteo Donati. Il primo è stato semifinalista dell’edizione 2014 ed è allenato dal bergamasco Fabrizio Albani, mentre il secondo è una delle più grandi speranze del tennis azzurro, che in molti si aspettano sfondare proprio nel 2016.
UN VINCITORE DELLO US OPEN
Più in generale, ci sono parecchi giocatori per cui varrà la pena recarsi a Bergamo. Il primo è quello dell’imprevedibe Dustin Brown, molto amato dal pubblico di Bergamo e semifinalista nel 2010 e nel 2014. Il giamaicano di passaporto tedesco si è fatto conoscere al grande pubblico negli ultimi anni, cogliendo grandi risultati nel tour e superando per due volte Rafael Nadal, perfino a Wimbledon. A proposito di giocatori che si sono già distinti a Bergamo, vale la pena segnalare Alexander Kudryavtsev (che arrivò all’ultimo atto nel 2012) e Aleksandr Nedovyesov, finalista in carica. Il gran risultato a Bergamo fu la molla che lo spinse a battere Fabio Fognini nel match decisivo di Coppa Davis tra Kazakhstan e Italia, giocato un paio di settimane dopo. C’è anche un vincitore Slam di doppio: Pierre-Hugues Herbert, transalpino che ha vinto l’ultimo torneo a Flushing Meadows insieme a Nicolas Mahut e si sta facendo onore anche in singolare: all’Australian Open ha passato le qualificazioni ed è già al secondo turno del main draw. C’è anche il bosniaco Mirza Basic, altro giocatore da tenere d’occhio (pure lui capace di passare le qualificazioni a Melbourne). C’è poi il giovanissimo Elias Ymer, classe 1996, il cui futuro è assicurato. Svedese di origine etiope, è chiamato al difficile compito di ridare gloria tennistica a un paese che ha dominato la scena negli anni 80 e 90. Lo scorso anno si è avvicinato ai top100, vincendo il ricco challenger di Caltanissetta e qualificandosi per tutti i quattro tornei del Grande Slam. Quest’anno è chiamato alla conferma, un po’ come il nostro Matteo Donati.
WILD CARD DA DEFINIRE
Gli organizzatori hanno raggiunto un accordo con la FIT per la cessione di un invito per il tabellone principale (oltre a uno per le qualificazioni e uno per il doppio). Il nome sarà comunicato nei prossimi giorni dalla Federazione. Per gli altri tre inviti, il direttore del torneo Marco Fermi sta vagliando varie opzioni e controllando con attenzione le vicende dell’ATP 500 di Rotterdam, in programma nella stessa settimana di Bergamo. L’obiettivo, ovviamente, è portare a Bergamo qualche giocatore di richiamo che possa ulteriormente impreziosire una gallery di giocatori che nelle dieci passate edizioni ha ospitato un mucchio di campioni. Campioni veri.
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