di Gianfilippo Maiga
Tra il 5 e il 12 giugno si svolgerà a Lugano, come ormai da molti anni, un Challenger con un monte premi di 100,000 $, che lo colloca nella fascia alta dei tornei di questo genere.
Il torneo, premiato più volte come il miglior Challenger al mondo, è davvero particolare, si potrebbe dire unico nel suo genere.
Lo è non soltanto per la bellezza della cornice in cui si svolge, il Tennis Lido di Lugano, a un passo dal lago Ceresio e, si spera, per la pienezza della primavera luganese, che nel suo massimo splendore ci fa sentire tutti baciati dalla grazia divina, ma anche per molte altre particolarità che lo rendono speciale e apprezzato sia dai giocatori, (e sfido, essendo ospitati in passato in meravigliosi alberghi 5 stelle vista lago!) che dal pubblico, (1000 visitatori al giorno).
Pur essendo un Challenger, infatti, ha un “contorno” che non ha molto da invidiare a quello di tornei ATP di rango anche più alto: musica, (con concerto di apertura e chiusura), spettacoli, (Villaggio e Peppe Quintale tra gli altri), cene ad inviti. A Lugano il lato “mondano” e sociale ha la sua importanza: prima o poi vi transitano tutti, perché spesso l’occasione è propizia per incontri “interessanti”.
Naturalmente, però, l’aspetto più rilevante è e rimane quello sportivo: con il torneo strategicamente piazzato dopo la seconda settimana del Roland Garros e un monte premi di tutto rispetto, a Lugano si presentano spesso partecipanti di livello molto alto, anche grazie alle wild card messe a disposizione dagli organizzatori, che di solito vanno a giocatori di grande livello.
Fra i nomi celebri dell’Albo d’Oro, va ricordato che anni fa vinse Coria.
L’anno scorso ha vinto Wawrinka (!); quest’anno il giocatore potrebbe offrire il bis, (alternativa meno probabile è Montanes, recente giustiziere di Federer).
Non mancano altri top 100 o potenziali tali: il primo iscritto della entry list è Cuevas (55 ATP).
Quest’anno, poi, la sorte o un occulto, ma certamente lungimirante regista, fa trovare nella entry list il nome di Gabashvili, che si può considerare la rivelazione del Roland Garros. Il venticinquenne russo, che è attualmente 114 atp, ma ha avuto un best ranking vicino ai 50 a inizio 2009, sembra aver trovato proprio ora la vena giusta.
Sarà come ogni anno presente una nutrita schiera di italiani di grido, fra i quali Volandri, Starace e Bolelli, (i primi due già visti in passate edizioni). Non ci saranno invece, a quanto mi risulta, Fognini e Seppi, (quest’ultimo iscritto al Queens).
Starace ha sempre onorato la sua presenza a Lugano con prestazioni convincenti: l’anno scorso è giunto in finale e ha perso solo con Wawrinka. C`è poi molta curiosità per Bolelli, che sembra sulla via di un faticoso progresso, dopo le note vicissitudini.
A parte i nomi noti, Lugano presenta sempre qualche giocatore potenzialmente interessante, anche se non ancora noto al grande pubblico: in edizioni precedenti abbiamo avuto modo di ammirare, tra gli altri, Gasquet, un Seppi diciottenne, un giovanissimo Tipsarevic, (squalificato dopo aver battuto l’italiano Tarallo per essere arrivato in ritardo al match successivo!) e lo stesso Montanes, non ancora esploso a questi livelli, ma che vinse il torneo.
In conclusione, si potrebbe ben dire che, a Lugano, gli assenti hanno sicuramente torto.
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