di Sergio Pastena
Cincinnati, alias il “Western & Southern Open”, alias “il torneo che viene prima degli Us Open”. Salvo Nadal, in Ohio ci sono tutti i migliori a giocarsi un bel gruzzolo di punti. In particolare Djokovic, l’anno scorso fuori ai quarti di finale, potrebbe approfittarne per distanziare ulteriormente il maiorchino.
Djokovic (1) – Ferrer (6)
Toronto da dimenticare, prima possibile. Per Novak Djokovic la missione è questa, anche se l’urna gli ha messo davanti la possibilità di una rivincita con Tsonga nei quarti di finale. In teoria, però, ad incontrare il serbo dovrebbe esserci David Ferrer, in leggero calo (ottavo nella race) ma sempre pericolosissimo. Ostacoli grossi fino agli ottavi di finale per RoboNole non sembrano essercene: Simon e Robredo non sono al suo livello. Outsider di turno la wild card di casa Querrey, Philipp Kohlschreiber e il nostro Andreas Seppi, impegnato al primo turno contro Santiago Giraldo.
Wawrinka (3) – Dimitrov (7)
Al Queen’s per lo svizzero è stata una bella mazzata: sei games e a casa, bulgaro in finale. Errato, però, pensare che possa essere una lotta a due, visto che questa slot è piena zeppa di outsider: oltre alle teste di serie Cilic e Gasquet, infatti, abbiamo un Feliciano Lopez in uno dei migliori momenti della carriera, Janowicz che prova a tornare in alto, un Karlovic sempre pericoloso. E poi la solita colonia spagnola, con Nando Verdasco che proverà ad inserirsi e Granollers e Garcia-Lopez che non partono certo tra i favoriti ma di certo ogni volta garantiscono battaglie fino all’ultimo game.
Raonic (5) – Berdych (4)
Se la seconda slot era ricca di spagnoli e con due favoriti “tecnici”, la terza ha messo insieme gran parte dei tennis che i tornei americani se li fanno tutti. Si parte da Raonic e Berdych, che in teoria potrebbero ritrovarsi ai quarti, per poi continuare con Ginepri, Johnson, Hewitt, Lu, Istomin, tutti atleti che spesso e volentieri non disdegnano gli Atp 250 “made in Usa” snobbati dai terraioli. In mezzo ci cascano Ernests Gulbis, in piena lotta per riconquistare una Top Ten assaggiata solo per poco, e Fabio Fognini, che è capitato dalla parte di Berdych ed esordisce contro Roger-Vasselin.
Murray (8) – Federer (2)
Nomi da finale Slam, ma esito tutt’altro che garantito. Murray e Federer capitano dallo stesso lato del tabellone, ma in zona ci sono parecchi nomi pericolosi, quanto meno due a testa. Lo scozzese dovrebbe andare sul velluto fino agli ottavi, ma poi potrebbe trovarsi uno tra Isner e Anderson (sempre che il sudafricano non sia ancora traumatizzato da Toronto). Federer, invece, potrebbe esordire subito contro Vasek Pospisil per poi ritrovarsi, anzichè la testa di serie Bautista Agut, un Monfils che a Toronto ha fatto sudare non poco Novak Djokovic. Poca trippa per gli altri.
Leggi anche:
- None Found