di Michele Galoppini (@MikGaloppini)
È stata una stagione aldilà del complicato quella che sta per terminare per Gioia Barbieri. L’azzurra, che era riuscita solo un anno fa ad issarsi fino alla 170esima posizione del ranking, attuale suo best ranking, ha dovuto affrontare numerose difficoltà tennistiche e non nel 2015, tanto da scivolare appena fuori dalla top300, obbligandosi a ripartire quasi da capo dopo la splendida cavalcata che aveva messo in campo tra la fine del 2013 ed il 2014.”Questo è stato uno degli anni più difficili della mia carriera.” ha infatti dichiarato all’inizio della nostra chiacchierata. “Ero partita con l’idea di giocare il più possibile nel circuito WTA, la classifica me lo consentiva. La prima trasferta dell’anno è iniziata subito male, sono rimasta fuori di poco da Shenzen, fuori di uno da Hobart e l’ultima dentro agli Australian Open.”
Nonostante un inizio come ha detto difficile, sembrava che le cose potessero cominciare a migliorare, quando ad esempio è arrivato anche l’unico torneo vinto nella stagione, a marzo, sul cemento dei nuovi di zecca tornei di Solarino, in Sicilia. Ma le esperienze deludenti nei risultati, nonostante dure lotte anche con giocatrici più in alto di Gioia in classifica, hanno lasciato il segno nell’azzurra. “Ho perso delle partite tirate nelle quali di Antwerp e Katowice e ho reagito malissimo. Non mi sentivo adeguata al circuito Pro, mi sentivo vicina come classifica ma molto lontana a livello di convinzione.” Purtroppo, nemmeno la terra rossa di casa o l’amato cemento, preferito al mattone tritato da lei come da poche altre in Italia, hanno saputo raddrizzare la delicata situazione, fisica e di fiducia in se stessa. Continua infatti dicendo: “È stato un alternarsi di alti e bassi fino al Foro Italico, dopo il quale ho deciso di fermarmi per curare una borsite al tendine d’achille che mi portavo dietro da un anno e non mi permetteva più di camminare senza dolore.” Quantomeno, lo stop forzato per infortunio è stato perfino utile e benevolo per il morale della Barbieri, che un anno prima riusciva a qualificarsi nel Premier di Stoccarda ed a mettere in difficoltà la Kuznetsova: “Questo infortunio è arrivato in un momento in cui avevo bisogno di uno stop non solo fisico ma anche mentale. Mi è servito per capire quanta voglia ancora avevo di giocare; ho capito che il tennis è parte integrante della mia vita. Mi sono appoggiata ad una psicologa; chiedere aiuto a volte è più proficuo che intestardirsi a volere fare tutto da soli.”
La pausa ha fatto bene, la fiducia pian piano sta tornando e Gioia, dopo aver cambiato un paio di volte la guida tecnica (prima si allenava con Giorgio Galimberti e poi con Claudio Pistolesi), ora sta duramente lavorando per risalire con i fratelli Piccari. “La mente è sul quotidiano, sul migliorare ogni giorno. La priorità ora è tornare in forma fisicamente. Stiamo mettendo tanta attenzione sul servizio e sulla risposta e sull’avere una gamma più ampia di soluzioni di gioco. La mia guida è Francesco Piccari, mi alleno insieme a lui e suo fratello Alessandro nella loro accademia ad Anzio, dove c’è anche Karin Knapp. Avere lei di fianco è un valore aggiunto; oltre ad essere una grandissima professionista è una persona magnifica.”
I risultati non sono stati eclatanti, ma dopo il ritorno dalla pausa forzata, la classifica di Gioia si è stabilizzata e le permetterà dai prossimi tornei e nella prossima stagione di ripartire con maggiore tranquillità, come lei stessa dichiara: “Questo fine stagione non sarà una rincorsa al ranking, ma cercherò di mantenerlo per riprendere al meglio l’anno prossimo”. In cinque tornei sono arrivati tre ottavi di finale ed un quarto di finale a livello di $25.000 ed anche una buona semifinale a livello $15.000. Messo alle spalle l’infortunio, la stagione ITF può considerarsi ancora lunga e tanti sono i tornei a disposizione. “Giocherò un paio 10 mila a Santa Margherita di Pula in concomitanza con la serie A, visto che gioco per il Ct Cagliari, e dei $50.000 e $100.000 in Francia, in base alle entry list.”
Nonostante la necessità di giocare ancora qualche torneo, la testa è ovviamente già proiettata al 2016: “La programmazione dovrà necessariamente seguire la classifica; cercherò comunque di prediligere i tornei sul cemento. Inoltre cercherò di essere più indipendente, cercando di ridurre un po’ i costi: i miei genitori mi hanno sempre aiutata e appoggiata in tutte le mie scelte in questi anni di professionismo, ora vorrei riuscirci da sola.” E rispetto alla situazione economica, considerate le modifiche approvate dall’ITF ai montepremi dei tornei già dal prossimo anno, era naturale chiedere a Gioia quale sia la situazione per le ragazze che vivono nei tornei ITF e quanto possano appoggiarsi alla federazione: “Ci sono moltissimi tornei italiani 10k e da aprile fino a luglio anche molti 25k. In un periodo di crisi economica non è facile organizzare un torneo con montepremi superiore. La federazione aiuta le giocatrici con dei contributi ed abbiamo anche un torneo WTA/ATP… Penso che il problema vero stia nel rapporto costi/guadagni: mi è capitato di andare in un torneo e pensare ‘copro le spese solo se vinco il torneo!’ Tra aereo e vitto e alloggio in un 25k, soprattutto se all’estero, il montepremi non basta per le spese. L’ITF dovrebbe rivedere i montepremi o perlomeno dare l’ospitalità nei tornei.” Fortuna per la Barbieri e per le altre giocatrici, sembra che questa sia finalmente la strada intrapresa dalla federazione internazionale.
È noto inoltre che anche la vita sociale di una giocatrice non sia facilissima. Le ho ricordato quante giovani azzurre stanno scalando la classifica e che finalmente anche loro saranno molto spesso parte dei tornei 25k o superiori. Oltre ad uno stimolo per migliorare assieme, sono certamente un ottima compagnia per passare del tempo insieme, ma Gioia ricorda quanto il tennis possa portarti all’individualità non solo in campo, ma anche fuori. “Il tennis è uno sport individuale: ogni percorso è unico, con i propri tempi e caratteristiche. Io personalmente spesso sono talmente presa dai miei obiettivi da ‘isolarmi’ un po’ da quello che mi circonda.” Di fatto però, concorda sul fatto che tante giovani italiane stiano crescendo molto bene: “Ci sono comunque molte ragazze che giocano bene e potrebbero aspirare al professionismo e questo è solo un bene per il tennis italiano.”
Dalle giovani compagne di tornei e di viaggio ad una domanda sulle colleghe più anziane (o forse è meglio meno giovani?) e soprattutto protagoniste agli Us Open, il passo è breve. Ovviamente, anche la Barbieri ha seguito le vicende delle pugliesi in terra statunitense. “È stato pazzesco, due italiane in finale in uno Slam… Gioia pura! Ero in stanza in albergo e facevo il tifo da sola come una matta! La vittoria di Roberta e la sua intervista dopo il match sono state emozionanti!” E c’è stato anche spazio per un commento sulla reazione di Serena, che proprio in questi giorni si è chiamata fuori dalla stagione in corso. Gioia non si è tirata indietro ed ha, in maniera divertente, così commentato: “Come direbbero qui a Roma… Serenona ha rosicato!!!”. Come darle torto.
Prima di chiudere, dopo la lunga chiacchierata sul presente ed il prossimo futuro, le ho chiesto di guardare al passato e ad un futuro meno prossimo e di pensare a cosa si direbbe o come si vedrebbe. “Ciò che sono ora è il frutto delle scelte fatte in passato;” ha dichiarato potendosi rivedere negli anni trascorsi, “non rimpiango e non cambierei nulla. Mi direi solo di crederci e non perdersi nei dubbi.” E sul futuro non ci sono dubbi, l’obiettivo è chiaro e tondo, “è sempre lui… la top 100!”.
Il potenziale, il tennis di qualità, una guida tecnica di valore e la voglia di riuscirci sono tutti ingredienti presenti in abbondanza nella dispensa di Gioia. Speriamo solo che finalmente i malanni fisici e la sfortuna decidano di lasciare in pace la 24enne di Forlimpopoli, pronta nuovamente a riscalare le classifiche e tornare ai tornei WTA.
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