da Roma, Alessandro Mastroluca
Fabio Fognini ha regalato una grande emozione al pubblico del Centrale. Contro Steve Johnson, re del circuito NCAA dal tennis potente e solido, affidabile e regolare, l’azzurro ha giocato una partita attenta, senza concedere nulla e soprattutto senza cali di concentrazione.
Per sette giochi, si prosegue seguendo i turni di battuta. E’ Fabio il primo a concedere palle break, ma riesce comunque a salvarsi e salire 4-4 prima di sfiorare l’occasione di breakare, sfumata su una palla corta giusta come idea e appena imprecisa come esecuzione. L’americano continua a servire bene, e il tiebreak diventa inevitabile. Qui Fognini alza il livello di gioco, squaderna un vincente dietro l’altro e stampa il 7-0, suggellato dopo 50 minuti di gioco.
Dopo aver mancato due palle break in avvio di secondo set, e averne salvata una nel gioco successivo, Fabio firma il decisivo strappo per salire 5-3. Infila un paio di punti straordinari e completa il break grazie alla stecca dell’americano, uno dei suoi pochi regali nel match. Così, con un perfetto pallonetto, Fognini chiude la sua quarta vittoria a Roma: 76 63 in un’ora e 42 minuti.
Per passare per la prima volta al terzo turno al Foro, dovrà ora battere Grigor Dimitrov, che quest’anno l’ha già battuto nettamente a Montecarlo e in rimonta a Madrid. Tutto il pubblico spera che stavolta non valga il “non c’è due senza tre”.
““Sono contento per la vittoria” ha detto Fabio, a due lunghezze dai 200 successi in carriera, “ora avrò un’altra opportunità per alzare il mio livello di gioco, cosa che da un mese a questa parte sta succedendo. Come affrontare Dimitrov? Se ho la chiave per affrontarlo? A Madrid pure avevo la chiave, l’ho infilata ma non sono riuscito a partire. Speriamo di inserire la chiave per bene qui a Roma. Lui gioca bene su tutte le superfici. Io ho il gioco per farlo preoccupare. Ho giocato comunque ad un livello molto alto. Da un mese, forse anche di più, mi sto sentendo sempre meglio in campo, e si sta vedendo il frutto del lavoro che sto facendo. I risultati parlano da soli. Ora sono riuscito a ritrovarmi”.
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