di Federico Mariani
Siamo finalmente arrivati all’epilogo del torneo più prestigioso al mondo. La finale è forse la migliore che ci si potesse aspettare da un punto di vista squisitamente tecnico. Si contenderanno lo scettro Djokovic e Federer, rispettivamente numero uno e tre del seeding (ma due e quattro del mondo) in quella che sarà solamente la loro seconda sfida a livello di finale Slam.
Parlando dei meri numeri, Nole disputerà oggi la sua finale numero quattordici in un Major ed il bilancio è sin qui abbastanza negativo dato che il serbo si mantiene sotto il 50% con sei vittorie e sette sconfitte. Inoltre, Djokovic viene da tre sconfitte di fila nelle ultime tre finali rimediate da Nadal (a Parigi e New York) e Murray (proprio a Wimbledon). Di tutt’altra fattura è invece il ruolino di marcia tenuto da Federer in partite del genere: lo svizzero giocherà una finale Slam per la venticinquesima volta (record!) avendo sin qui un ottimo bilancio di 17-7. Il dato ancora più curioso riguarda il fatto che Roger ha perso la finale di un Major solamente una volta quando al di là della rete non c’era l’acerrimo rivale Nadal e si parla dell’ormai lontana partita di Flushing Maedows del 2009 quando a fermarlo fu un Del Potro in giornata di grazia, anche se tutti sappiamo la quantità enorme di chance avute dal basilese quel giorno.
In totale Roger e Nole si sono affrontati ben 34 volte in carriera con lo svizzero che conserva ancora un risicato vantaggio di 18-16. Solo una sfida a Wimbledon, la semifinale del 2012, vinta in quattro set da uno splendido Federer che poi vinse il titolo con Murray. nell’unica finale giocata a livello Major fu ancora Federer a prevalere, ma si parla di quasi sette anni fa quando lo svizzero sconfisse agevolmente un giovanissimo Djokovic sul cemento di New York.
Qui a Wimbledon Federer cerca l’ottavo sigillo per staccare Sampras e diventare l’uomo con più Championships vinti, oltreché rimpinguare il suo fantastico bottino già senza eguali nella storia del gioco. Djokovic, invece, si presenta per la terza volta in finale a Londra col bilancio sin qui in perfetta parità grazie alla vittoria su Nadal nel 2011 e la sconfitta lo scorso anno subita da Murray.
Parlando strettamente di ranking, invece, allo svizzero poco cambia vincere o perdere in ottica classifica in quanto è già certo della riconquista della posizione numero tre. Molto più importante è la questione per il giocatore di Belgrado che, vincendo, tornerebbe sul trono più alto.
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