da Roma, Giorgio Giosuè Perri
C’è un altro piccolo grande principe azzurro del Foro in questa domenica speciale. Oltre alla prima vittoria in un Masters 1000 di Matteo Donati arriva anche il successo di Thomas Fabbiano che batte 76 63 il russo Andrey Rublev. Promosso anche Andrea Arnaboldi, che sul Pietrangeli si aggiudica 63 64 il derby tutto italiano con Stefano Napolitano. Niente da fare, invece, per Gianluca Mager, battuto 64 75 dal turco Marsel Ilhan.
La partita di Fabbiano segue l’ordine dei servizi fino al 3-3. Il più propositivo rimane Thomas, che cerca tanto il rovescio dell’avversario dando sempre una palla bassa e tagliata, per accelerare alla prima occasione. Rublev si difende bene e annulla con il servizio due pericolosissimo palle break, per poi portarsi sul 4-3. Fabbiano, molto solido al servizio per tutto il match, sale 40-0 ma finisce per incappare nella rimonta di Rublev, che gioca quattro risposte incredibili arrivando a palla break. Fabbiano, però, riesce a risalire a galla grazie a tre servizi vincenti (di cui due ace). Il russo non riesce a imporre il suo gioco, merito di un Fabbiano fantastico che non molla nulla e non sbaglia una scelta. Sul 5-5 40-40 Fabbiano ha sulla racchetta il punto per procurarsi il break point, ma il tocco vincente è sporcato da un’invasione, che regala il 6-5 all’ex numero 1 junior.
Il tiebreak si apre con uno scambio di mini break in apertura. Rublev continua a regalare, doppio fallo e gratuito di dritto per il 3-2 Fabbiano. Si gira sul 3-3 con i primi sei punti andati tutti al giocatore in risposta. Il primo a interrompere la serie è proprio l’azzurro, alla fine di uno scambio estenuante chiuso con un contropiede di dritto. Fabbiano sale in cattedra e mette pressione sin dalla risposta a Rublev, costretto a difendersi e a dare una palla comoda a Thomas, che chiude col dritto e poi alla prima palla set, con una prima vincente, porta a casa il parziale.
Nel secondo set, il russo si porta in vantaggio di un break in avvio, anche grazie a un doppio fallo e a un brutto errore di dritto di “Fabs”, che però trova l’immediato controbreak. Le sue variazioni fanno malissimo a Rublev che non riesce mai a trovare profondità e va sempre più in confusione. Fabbiano invece ribatte tutto e si procura due palle break. Non le riesce a sfruttare, ma se ne procura un’altra e riesce a concretizzarla con un passante incrociato che lo porta sul 4-1. In campo c’è ormai un solo giocatore che sul 4-2 annulla due palle break, e sul 4-3 manca tre match point, bravo però Rublev a giocare sulle righe. L’ultimo game dura un quarto d’ora. Fabbiano cancella altre tre palle del controbreak e chiude alla nona occasione. Un trionfo che gli spalanca le porte del main draw di Roma per la seconda volta in carriera. Non svegliatelo, non ancora.
Resta invece qualche rimpianto per Mager, che ha giocato bene ma è stato tradito dall’inesperienza nei punti importanti. Ilhan gioca meglio, tira più forte e si muove con maggiore semplicità, si procura subito due palle break per scappare, ma Mager è bravo ad uscirne col servizio.Il turco si issa sul 2-1 e ha un’altra palla break, con Mager che fatica a tenere il rovescio in campo e troppe volte preferisce la soluzione corta piuttosto che spingere. Sul 2-2 l’allievo di Diego Nargiso, a bordo campo insieme a Umberto Rianna, responsabile maschile per il Settore Over 18 della Fit, sale 0-30 ma quando il gioco si fa duro è Ilhan a giocare meglio. Mager, tesissimo, prova a spingere di più, ma da fondo è poco umile e non accetta lo scambio, finendo per cedere ancora il break che porta il turco sul 5-2. La partita però gira. Ilhan va a servire per il match sul 5-3 ma paga la tensione, commettendo due doppi falli e perdendo di vista la situazione. Mager ne approfitta per fare il break e poi, aiutato dal servizio, impatta sul 5-5. Ilhan tiene a zero, e nell’ultimo game si procura il primo match point dopo quattro punti sciagurati di Mager, che ha la palla per andare al tie break, ma la butta via con un doppio fallo. Ilhan chiude al secondo match point con passante vincente. Finisce 64 75 per il turco. Peccato per Mager che, scarico di gambe e di testa, è risultato troppo falloso e poco propositivo nei momenti chiave.