di Sergio Pastena
PROMOSSI
Novak Djokovic: poco da dire, in questa prima parte di stagione non lo ferma niente e nessuno. Arrivato in finale in carrozza grazie anche, va detto, ad un tabellone non proprio da incubo, ha legittimato il ruolo di protagonista di questo 2011 andando a battere Nadal dopo una partenza shock. Il maiorchino nel primo set è andato avanti di due break e ha portato a casa il parziale, ma il serbo è stato bravo a pareggiare i conti, a non innervosirsi nel terzo nonostante la resistenza del rivale e a chiudere al tie-break pur essendosi trovato dietro di un mini-break all’inizio. Spietato
Rafael Nadal: ha perso, vero, ma i suoi progressi sono evidenti. Sta tornando al meglio e la cosa, in vista della stagione sulla terra, è decisamente poco tranquillizzante per tutti (Djokovic incluso). In finale è andato vicino alla vittoria (è stato a due punti dal match) ed ha fatto dannare un giocatore in forma strepitosa mostrando un’ottima reattività sugli spostamenti. Sta calibrando la macchina in vista dei tornei che contano sul rosso (o blu, chiedete a Tiriac). Minaccioso
Mardy Fish: giocatore controverso, in carriera avrebbe potuto ottenere molto di più ma le migliori soddisfazioni se le sta prendendo ora, a 29 anni suonati. Poco conta l’età, quando la condizione fisica dell’ultimo anno non l’aveva mai avuta in precedenza. Diventa il numero uno americano e fissa il suo best ranking al numero 11, oltre a ciò tra aprile e maggio non avrà tanti punti da difendere. Le cambiali pesanti arriveranno tra giugno e agosto, ma fino a quel momento potrebbe mirare alla Top Ten. Rinato
Kevin Anderson: lui non è controverso, nel senso che il suo gioco non piace a molti. Gli va dato atto, però, di aver avuto un inizio di annata strepitoso: il quarto di finale raggiunto in questo Masters Series lo porta a livelli che i sudafricani non toccavano dai tempi di Ferreira. Sorprendente
RIMANDATI
John Isner: un ottavo di finale a Miami per la testa di serie numero 30 non è mai da buttar via, ma parliamoci chiaro: l’eliminazione di Murray gli aveva aperto un’autostrada che portava ai quarti (dove avrebbe trovato il casellante Djokovic a fermarlo), invece si è fatto sorprendere da Anderson in una sfida da quattro metri di altezza. Sprecone
Janko Tipsarevic: la sua innata vocazione a sciupare le buone occasioni viene fuori anche stavolta. Fa fuori Haase, Cilic e Petzschner, filotto tutt’altro che semplice, va in vantaggio di un set con Simon, arriva al tie-break del secondo e puntualmente si scioglie lasciando via libera al francese. Inconcludente
Tomas Berdych: vero, ha portato al terzo Nadal contro le previsioni della vigilia, il problema è che è arrivato al terzo set in quasi tutti gli incontri disputati e se non ci è arrivato anche contro Berlocq è stato perché l’argentino lo ha graziato. Insomma, non è il miglior Berdych e si vede. Convalescente
Gli italiani: Fognini cede subito a Stepanek, Starace può poco contro un Devvarman in buonissime condizioni. Fin qui le delusioni. A raddrizzare il bilancio ci pensa Seppi, che fa il suo con Zverev prima di uscire contro Dolgopolov, ma soprattutto Lorenzi, che sbatte fuori Ljubicic e si regala la sfida contro Gasquet, ennesima soddisfazione di una carriera costruita con impegno. Altalenanti
BOCCIATI
Roger Federer: non è cosa, è come. Arrivi in semifinale saltellando, praticamente non giochi i quarti perché Simon si fa male, ti trovi Nadal di fronte, va bene, ma rimedi solo cinque games? E’ ancora presto per i funerali ma sarebbe triste una lunghissima abdicazione, bisognerà vedere come andrà in questi Slam. E poi decidere se c’è spazio per tornare al meglio o è solo accanimento terapeutico. Defenestrato
Andy Murray: quando in tanti lo avevano criticato dopo la partita con Djokovic qualcuno aveva storto il naso, perché era pur sempre una finale a Melbourne. Ora, però, il naso non potrà storcerlo nessuno: perdere da due underdog come Young e Bogomolov non ha giustificazioni. Chi pensa che la soluzione possa trovarla Vallverdu è a dir poco ottimista: si parla di Lendl, ma ci sono dubbi sul fatto che il ceco possa essere la persona giusta. Ad ogni modo qualcosa dovrà fare se vuole evitare di trasformarsi in un Henman-2 molto meno divertente. Comatoso
Andy Roddick: ha lottato come un leone, stava male, non riusciva a respirare, l’avversario ha giocato bene i punti che contano, ha avuto la mononucleosi.. Tutto vero. Ma il problema è solo quello o anche una spalla che a furia di spingere non riesce più a roteare come una Durlindana? Ai posteri l’ardua sentenza, ma in giro c’è gente che con Cuevas sul veloce vincerebbe anche se gli amputassero una gamba. Triste
Stanislas Wawrinka: stavolta toppa clamorosamente, e dire che non era assolutamente finito in una zona malvagia del tabellone. Sulla strada verso i quarti aveva Llodra e Ferrer, poi si sarebbe trovato di fronte Fish invece di Soderling o Del Potro. Invece si è fatto inchiodare da Granollers. Svagato
Leggi anche:
- None Found