(Ernests Gulbis – Foto Adelchi Fioriti)
dal Foro Italico, Alessandro Nizegorodcew
Mi sveglio alle 5.40. Diluvia. Come da previsioni. Ma come consigliatomi dal collega Marco Mazzoni controllo subito il meteo dell’Aeronautica Militare (“Lo controllano i piloti prima del decollo” – mi spiega Marco) e mi tranquillizzo. Pioverà fino alle 12 circa e poi tempo variabile ma assolutamente senza acqua. In effetti alle 12.30, con soli 30 minuti di ritardo, si inizia a giocare sul Campo Centrale. Nole affronta Dolgo ma non c’è storia. Nel secondo set l’ucraino riesce a tirar fuori qualche numero dei suoi ma la superiorità di Djokovic è schiacciante. Sulla strada verso il Centrale avevo incontrato Giuseppe Compare e soprattutto Paola Cesaroni (per chi non lo sapesse si tratta della mamma di Federico Luzzi) che mi regala un bellissimo libretto su tutta la vita di Fede. A proposito, per chi lo volesse può scrivere a spaziotennis@gmail.com e richiederlo. Faremo pervenire l’email a Paola che provvederà ad inviarvelo. La donazione per la FedeLux è di 10 euro.
Inizia dunque Sarita contro la Kirilenko. I primi 6 giochi sono equilibratissimi, ma la Errani riesce a staccarsi salendo 4-2 e da lì 6-2 2-0. A quel punto la Kirilenko si ritira. A Roma si direbbe “una gran bella rosicata” e niente di più ma vogliamo credere che si sia fatta davvero qualcosa.
Mi sposto sul Pientrangeli e riesco miracolosamente ad accedere. Mi siedo in Curva Sud e pochi istanti dopo si verifica l’evento più inspiegabile e surreale dell’intera settimana al Foro. Si avvicina un tizio della security e mi fa: “Mi scusi lei è il presidente della Federazione Italiana Tennis, vero?” Io: “Ma che mi hai preso per Binaghi???” Lui, incredulo (e rincoglionito) mi chiede di aiutarlo a trovare Binaghi, che in effetti era la fila sotto di me. Non ho scoperto il motivo della ricerca estenuante del presidente, ma mi interessa il giusto (direi nulla) e inizio a seguire il match di Robertina Vinci contro la brava romena Halep. Dai primi giochi intuisco che la nostra è troppo tesa, non spinge di diritto, braccio bloccato. Prevedo, purtroppo, una sonora sconfitta e così è. Peccato, Roberta p giocatrice straordinaria ma a Roma proprio non riesce ad esprimersi.
E’ il momento del match più atteso di giornata: Gulbis vs Nadal. I primi giochi sono qualcosa di strepitoso: Gulbis tira solo vincenti di rovescio lasciando immobile Rafa. Un tennis pazzesco. Servizio devastante sempre intorno ai 215 km/h (tachimetro tarato un po’ a caso secondo me, i 204 km/h di Starace mi convincono poco), il diritto è potentissimo, brutto da vedere, e giocato in maniera perfetta dal centro, bene da destra incrociato, piuttosto male da destra in lungo linea. Rafa corre, prova a fare il possibile, rischia anche il 6-0, alla fine conquista un game e si va a riposo con il lettone avanti di un set. Il secondo e il terzo sono una vera e propria battaglia, ogni punto è accompagnato da un’aura di tensione incredibile, alla fine la spunta Nadal (strano eh?!) ma lo spettacolo regalato da Ernesto nostro è valso tutto il prezzo del biglietto e forse anche qualcosa di più! Si è capito che tifavo spudoratamente per Gulbis? Non così spudoratamente come loro però…
Due scambi di Stosur-Kvitova e si va a cena. Oggi altra giornata infinita. Non vado a vedere Janowicz-Gasquet e un po’ mi dispiace ma sono cotto! (Jano ha poi vinto quindi meglio così). Torno a casa e mi addormento in pochi istanti. Mi sveglio e apprendo, mentre scrivo, del ritiro di Maria Sharapova. Sara Errani approda dunque in semifinale. Ieri era il compleanno di Grigor Dimitrov… Solo una coincidenza?
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