da Bucarest, Gianluca Dova
Il tennis è strano ed imprevedibile ma ci sono delle regole più o meno scritte. La più importante è che il più forte vince molto spesso, quasi sempre, a meno che non si vada oltre i propri limiti e l’altro sotto il proprio livello. Possono succedere tante cose durante le partite che possono farle girare, bisogna essere pronti a prendere l’occasione, creare i presupposti perché questo succeda. Può accadere o no, ma almeno bisogna accendere la scintilla da cui può divampare il fuoco. Ieri Flavio Cipolla le scintille le ha anche fatte contro Florian Mayer ma non è riuscito a far partire l’incendio, Filippo Volandri non è proprio riuscito mai ad accendersi se non per pochissimi games.
La partita di Flavio è stata in salita e dura contro un avversario che fa quasi le stesse cose e anche di più e quasi tutte meglio. Il tedesco è partito sapendo esattamente come giocare la partite, ispirato dal torneo che nel 2011 aveva vinto dominando. Cipolla invece ha fatto fatica a capire come uscire da un gioco e da una situazione tattica che lo vedeva vicino in tutti i giochi ma senza riuscire ad acchiapparne neanche uno nel primo set. Una partita apparentemente impari in cui il tedesco attaccava costantemente il servizio leggero del romano e che invece con il proprio non lasciava troppe possibilità. Mayer non accettava il fioretto e lo scambio sul back che pure è un colpo che spadroneggia piuttosto bene ma cercava di tenere il ritmo alto e di chiudere in pochi punti anche grazie ad un notevole capacità di rispondere in maniera aggressiva. Flavio è partito subito sotto nel punteggio e forse non ha capito che per provare ad allungare gli scambi doveva giocare un po’ più alto e lungo con il dritto per non favorire l’istrionico tedesco (contraddizione in termini??) che preferisce giocare veloce e d’incontro. Molti i punti chiusi da Mayer con il proprio dritto con cui è riuscito a ricavare vincenti soprattutto giocando ad uscire. Spiegato così il netto 6-0 iniziale.
Nel secondo il match diventa bello ed interessante Cipolla comincia ad allungare il dritto e contemporaneamente gli scambi. Mayer fatica di più e subisce il primo break con Flavio che inventa recuperi fantastici, passanti di dritto impensabili e ripaga Floryan di alcune palle corte subite del primo set con la stessa moneta. Il romano sembra poter prendere il largo ma un servizio un po’ troppo inconsistente non lo aiuta e Mayer si riaggancia. Si seguono i servizi ma si alternano scambi durissimi e si comincia far sentire la maggiore qualità atletica del romano. Il tedesco sembra spesso barcollare e ad un certo punto all’ennesimo scambio spaccagambe si siede sulla sedia del giudice di linea cercando di poter recuperare, l’arbitro lo ammonirà per perdita di tempo. E’ il segnale che siamo in equilibrio ormai e che nel gioco teutonico si accendono delle crepe ma si sa i tedeschi sono duri a morire. Si arriva al tiebreak che potrebbe essere la svolta del match ma qui un po’ di fretta gioca un brutto scherzo a Flavio che sbaglia una risposta non impossibile (alla fine farà più punti sulla pur ottima prima di Mayer che su la seconda) e gli scappa un dritto di attacco semplice, errori non più recuperabili e decisivi. Non resta che stringere la mano all’ottimo Floryan Mayer che ha dimostrato anche nei momenti difficili di avere qualità e un’ottima attitudine.
A fine match abbiamo raccolto le dichiarazioni di Cipolla: “ Sto giocando bene, oggi potevo vincere ma ho giocato molto male il tiebreak e non sono riuscito a staccarmi al secondo. Mayer è stato molto bravo anche nei momenti in cui si vedeva che era stanco a farmi dei vincenti sulle righe, forse è stato anche fortunato. Di certo è un giocatore molto completo che non si sposava bene con il mio gioco. All’inizio in risposta mi prendeva sempre il tempo e mi sono irrigidito un po’, però non riuscivo a fare un game malgrado fossero molto lottati. Alla fine posso essere soddisfatto perché ho comunque giocato bene soprattutto nel secondo contro un avversario forte. Dispiace di non essere riuscito a sfruttare le occasioni che ho avuto”. Per quel che riguarda la sua stagione ed il suo proseguio: ”Adesso andrò a giocare un 125000 a Tunisi per poi giocare le quali a Madrid e a Roma. Alla wc al foro per il torneo principale non ci penso, non credo di avere molte possibilità di prenderla. Non ho iniziato bene la stagione ma mi sento in ripresa, sto giocando meglio di qualche settimana fa ad Houston dove pensavo di giocare su una terra veloce ed invece era lentissima. Sui campi in terra lenta faccio troppa fatica e proprio per questo negli ultimi anni ho giocato molto sul cemento. Non so se riuscirò a giocare tutta quest’estate sul cemento americano perché la classifica non me lo consente tanto e già nelle prossime settimane ho molti punti da difendre.” Stuzzicato dal sottoscritto sulle possibilità di entrare prima o poi nei primi 50, più prima che poi :”Ci potrei arrivare ma mi devono girare tante cose. I punti di solito li faccio più nei grandi tornei o negli atp dove gioco meglio che nei challenger. Devo avere quindi la classifica per entrarci che al momento non ho perché giocare le qualificazioni e passarle in un torneo importante non è sempre facile. Non amo giocare troppo i challenger ma dovrò farlo vista la classifica attuale.”
La partita tra Monfils e Volandri è tutta un’altra storia. Le voci sulle condizioni precarie del francese non vengono confermate dal campo, Gael picchia forte e corre. Un altro giocatore rispetto a quello che io ricordo arrivare in finale qui nel 2007 dove remava più degli Abbagnale con la sua pallettina con l’elastichetto che non usciva mai. Monfils di dritto e servizio tira gran mattonate e gioca più dentro al campo anche se magari sbaglia qualcosina di più e ci mancherebbe. Volandri non inizia bene va subito sotto più per demeriti che per effettivi meriti del francese. Gioca poi qualche buon game e riesce ad arrivare al 4 pari e sembra tenere da fondo, ma come ieri con Cipolla esce improvvisamente dal campo con la testa, regalando il primo set al francese. Nel secondo Monfils scioglie il braccio e prende fiducia e fa vedere alcuni dritti impressionanti mentre il livornese è alterno e distratto, gioca qualche buon punto ma non sembra essere concentrato sulla partita, continua a fare come ieri troppe palle corte e anche quando è in vantaggio tende ad affossarsi da solo con errori troppo gratuiti. L’epilogo è scontato ed è una netta ed un po’ mesta sconfitta per Filippo.
Volandri giocava sicuramente con un avversario più forte e in buone condizione fisiche (infortunato non era….) ma con poche partite in stagione. Qualcosa in più sicuramente si poteva fare, almeno stargli un po’ più vicino nel punteggio per vedere cosa succedeva. C’è da sperare che queste ultime prestazioni, sinceramente un po’ deludenti, servano a Filippo per ritrovare rabbia e convinzione nei prossimi tornei. Questo è sicuramente il mio augurio.
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