(Federico Torresi – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci
Ha avuto inizio oggi il challenger da 30.000 euro organizzato dalla RAI e dalla Federtennis, prima tappa del tritticco romano su terra rossa che comprende anche il Challenger del Garden e infine il Master 1000 del Foro Italico.
Il torneo è molto ben organizzato, la location è splendida, tutto molto lussuoso per un challenger.
Il livello delle qualificazioni è altissimo, il cut off è stato 388 Atp, quasi da tabellone principale di un challenger di pari prizemoney.
C’era curiosità per molti giovani azzurri impegnati oggi.
Il primo a scendere in campo è stato il campano Enrico Fioravante, classe ’90, che è stato sconfitto in due set 64 62 dal solido ed esperto tedesco Kamke.
Enrico ha iniziato bene,comandava bene gli scambi con il diritto, e si è trovato avanti 43 e servizio, ma poi ha avuto il torto di insistere troppo contro il buon rovescio bimane di Kamke, che gli ha gradualmente preso le misure.
Si è fatto brekkare e il tedesco ha messo insieme un paziale di 6 games di fila portandosi 64 30. Lì Enrico ha reagito di rabbia, ha vinto due games e ha avuto la palla del 3 pari.
Mancata quella, ha un po’ mollato, anche innervosito dai molti rimbalzi irregolari di un campo centrale bello a vedersi, ma forse dal fondo un po’ molle.
Il campano può esprimere un buon livello di tennis, il diritto è un colpo pesantissimo e il rovescio non è male.
Nel match è mancato soprattutto sotto il profilo tattico e della tenuta mentale, nonché in quello dell’esperienza.
Deve però migliorare il servizio, non è accettabile che uno con il suo fisico, davvero imponente (1,92) serva solo e sempre in kick e quando cerca la botta piatta (raramente) metta fuori la prima e si scomponga sullaseconda, commettendo doppio fallo.
E’ andato poi in scena il derby fra Andrea Arnaboldi, classe 97, e Daniel Lopez, italo paraguagio del 1989. Si è trattado di un match discreto, vinto da mancino canturino con il punteggio di 63 76. Lopez tuttavia è parso molto in crescita rispetto al livello di gioco, davvero modesto, che aveva espresso qualche settimana fa al CT Eur. In particolare, Daniel ha servito molto bene nel secondo set rimanendo attaccato fino al tie, ma poi nel tie è uscita la superiore esperienza di Arna.
Arnaboldi rispetto allo scorso anno si è potenziato fisicamente, ha un buon braccio, ma ormai ha oltre 21 anni, e si teme che l’azzurro non possa andare oltre una onesta carriera a livello challenger.
Infine, si è visto all’opera il giovanissimo marchigiano Stefano Travaglia, dicembre ’91.
Ha perso 62 62 contro il belga Martens, tennista classe ’87, 273 Atp, troppo più solido e potente di lui. Ma ha messo in mostra qualità interessanti.
Alto circa 1,85 (forse qualcosa meno) si muove molto bene in campo ma non manca di potenza. Ha un bellissimo servizio, la prima è di ottimo livello e anche la seconda è già piuttosto penetrante, profonda e carica di rotazione.
Il diritto è giocato con una impugnatura molto chiusa e con gran top spin, ma forse con un grip meno estremo potrebbe dare più penetrazione alla palla, che è comunque pesante. Il rovescio è impostato bimane, e giocato piuttosto piatto, ma Stefano sa staccare con gran disinvoltura la mano e spesso gioca un back di buona qualità. Si intuisce che “ha nelle corde” la palla corta, sebbene oggi le abbia sbagliate tutte.
Lo smash è parso un po’ incerto, mentre sono ancora da costruire i tempi per la discesa a rete. Tuttavia, ha fatto una buona impressione, è un ragazzo sicuramente da seguire.
Parimenti da seguire è il polacco Janowicz, classe ’90. E’ stato sconfito da un ottimo Torresi in due set, pagando soprattutto la scarsa abitudine alla terra. Ma dimostrato di avere grandi qualità: un servizio eccezionale, fondamentali pesanti e anche buona rapidità di piedi. Diventerà un eccellente giocatore.
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