di Guido Pietrosanti
Nella settimana appena conclusa si sono disputati 3 tornei challenger, di cui 2 sulla terra battuta e uno sul cemento. Proprio sul cemento messicano di Leon ha giocato l’unico azzurro impegnato in settimana, senza però riportare grosse soddisfazioni. Infatti, Paolo Lorenzi, volato in Messico da testa di serie numero uno, è stato sconfitto al secondo turno da un modesto moldavo numero 289 del ranking atp. Il torneo è stato poi vinto dall’americano Bobby Reynolds (116 atp) che ha sconfitto in finale il tedesco Andre Begemann (255 atp) per 63 63. Reynolds, partito come testa di serie numero tre del torneo, si conferma estremamente competitivo nei challenger disputati nel continente americano, soprattutto in quelli disputati sul veloce, avendo già raggiunto la finale nel challenger di Rimouski a marzo e la semifinale a Tallahassee ad aprile.
Negli Stati Uniti si è giocato in Florida, a Sarasota sulla terra verde. Il vincitore è stato l’ex top 10 James Blake (109 atp), che dopo una stagione 2010 piuttosto deludente, anche a causa di alcuni infortuni, sta cercando nel 2011 di tornare almeno nei top100. E per farlo rapidamente, è tornato a giocare nel circuito challenger, dopo una serie di buoni risultati anche nel circuito principale dell’Atp. A Sarasosa Blake ha sconfitto in finale Alex Bogomolov per 62 62. Per Bogomolov, già vincitore del challenger di Dallas a febbraio, si tratta comunque di un buon risultato che gli permette di migliorare il suo best ranking, portandolo al numero 91. Eliminato in semifinale la testa di serie numero uno del torneo Ryan Sweeting, numero 65 del mondo, fermato da Blake in due set.
Infine ad Ostrava in Repubblica Ceca, vittoria del francese Stephane Robert (152 atp) che in finale ha sconfitto l’ungherese Adam Kellner, proveniente dalle qualificazioni, per 61 63. Per Kellner, 25 anni ancora da compiere, si tratta del miglior risultato della carriera a livello challenger, dopo aver già vinto 3 tornei future in questa stagione. La finale di Ostrava, gli vale anche il best ranking, al numero 225. Buona semifinale anche per il francesino Benoit Paire, classe 89, che raggiunge i top 100 per la prima volta in carriera, posizionandosi al numero 99 del ranking.
Dal circuito future si segnala la vittoria di Enrico Burzi nel future Great Britain F5. Burzi, che ha già compiuto 30 anni, è riuscito a vincere il torneo partendo dalle qualificazioni. Buona semifinale anche per l’altro 30enne Federico Torresi nello stesso torneo. Per fortuna oltre a Burzi e a Torresi, questa settimana possiamo registrare anche due buoni risultati di alcuni dei giovani azzurri più interessanti: il “solito” Stefano Travaglia, che cancellate le paure di aver subito un brutto infortunio, raggiunge la finale del future Argentina F3 e l’attesissimo Federico Gaio, volato in Kazakhstan per giocare sul cemento e ottimo semifinalista nel torneo Kazakhstan F1. Se per Travaglia la costanza di buoni risultati nei future lascia pensare che sia ormai arrivato il momento di dedicarsi ai challenger, per Gaio, capace di raggiungere un ottimo livello di gioco, ma non in grado fino ad ora di mantenere lo stesso livello per molte settimane di fila, l’esperienza in Kazakhstan potrebbe finalmente dargli quella consapevolezza e fiducia per fare il salto di qualità che in molti si aspettavano da lui già dall’anno scorso.
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