(Steve Johnson – Foto Nizegorodcew)
di Piero Emmolo
Settimana tennisticamente intensissima per gli aficionados del nostro fantastico sport. Dalle ineffabili emozioni del team di Davis Cup all’attività del mondo challenger che, al contrario del circus ATP, non prevede soste. Gli appuntamenti in calendario erano tre: Saint Brieuc, Le Gosier e Leon. Vittorie per Beck, Johnson e Ram.
SAINT BRIEUC (42500€, HARD) Sul greenset d’Oltralpe solito nutrito gruppo di giocatori di casa ai nastri di partenza. La vittoria è però andata al teutonico Andreas Beck, che ha prevalso nell’atto conclusivo del torneo sull’outsider locale Gregoire Burquier per 7-5 6-3. I tennisti francesi continuano a dimostrare un particolare feeling con le condizioni indoor dei palazzetti transalpini, come i precedenti challenger di Quimper e Cherbourg, con vittorie di Herbert e De Schepper, dimostrano. Provvidenziale affermazione per l’ex allievo di Claudio Pistolesi, che vede sempre più allontanarsi il periodo buio di un anno di questi tempi, quando un’ernia al disco ne impedì l’ attività agonistica a tal punto da fargli balenare l’idea di abbandonare definitivamente il tennis professionistico. L’ex 33 ATP, traguardo raggiunto nel 2009, sua migliore stagione, non si fece travolgere dallo sconforto e grazie alla classifica protetta e tanta buona volontà riuscì a risalire la china e venir fuori dalla situazione negativa. Il tennis tedesco si conferma sugli scudi in questo weekend tennistico anche nel torneo di doppio, con la vittoria del duo Meffert/Puetz. Esito non altrettanto fausto nel quarto di Davis Cup per la nazionale teutonica che, avanti 2-0 dopo le vittorie di Kamke e Gojowczyk su Bennetteau e Tsonga, fallisce nel chiosare una settimana chel sarebbe stata irripetibile per clamore mediatico, consistenza dell’avversario e defezioni di formazione preannunciate alla vigilia. Unico italiano in tabellone il mestrino Matteo Viola che, superato il primo turno con un periodico 7-5 contro lo slovacco lucky looser Adrian Sikora, è stato estromesso nel secondo match dal futuro finalista Burquier in tre avvincenti partite.
LEON (40000$, HARD) Prosegue la mini tournèe messicana del tour cadetto che, dopo la tappa di Guadalajara, si chiuderà con l’appuntamento di San Luis Potosì. A prevalere è stato l’americano Rajeev Ram, impostosi con un periodico 6-2 sull’aussie Samuel Groth. Il tennista “downunder” non è riuscito a supplire all’insufficiente rendimento al servizio, senza dubbio il suo punto di forza, manifestando i limiti di un gioco eccessivamente dipendente sul colpo di rimessa in gioco. Entrambi i set hanno visto il “fastest serve recordman” partire al servizio e perdere regolarmente il turno in battuta, spianando la strada al trentenne di Denver, mai in seria difficoltà sul proprio turno di servizio (solo due palle break non consecutive concesse all’inizio della seconda partita). L’australiano ripara parzialmente alla netta sconfitta nel singolare, portando comunque a casa il titolo nel doppio con la pertica di Melbourne Chris Guccione. Ram, vincitore “on grass” dell’ATP di Newport 2009, unico titolo in carriera nel circuito maggiore, compie un balzo di dieci posizioni, assestandosi alla piazza ATP numero 121. Unico italiano nel main draw il vercellese Erik Crepaldi, uscito all’esordio contro il nipponico Yuichi Sugita in tre tirati set; 6-3 2-6 7-5 lo score finale.
LE GOSIER (100000$, HARD) Nel ricco torneo delle Isole Antille s’impone lo statunitense Steve Johnson, che prevale in tre set sul transalpino Kenny De Schepper; 6-1 6-7 7-6 il risultato complessivo. Se il francese può recriminare per un primo set a dir poco “diesel”, nel quale ha perso ben due volte il servizio a 15, d’altro canto può ritenersi soddisfatto del suo momento di forma, dopo aver centrato ottimi piazzamenti in progressione nel tour cadetto. Il parterre di qualitá presente, oltre a motivazioni di carattere economico, è stato suggestionato anche dall’irresistibile avvenenza della location guadalupense. Sono parecchi gli appuntamenti del tour a godere di ottime dislocazioni turistiche e geografiche, ma l’appeal del torneo può fregiarsi della paesaggistica mozzafiato della città di Le Gosier, vero nodo strategico del turismo balneare dell’intera isola. Per il californiano si tratta del terzo sigillo challenger in carriera. Il digiuno si protraeva da Nottingham 2013 dove, contro pronostico, sbaragliò la concorrenza prevalendo sul davis man belga Ruben Bemelmans, visto proprio di recente in azione in quel di Astana negli ottavi di Davis Cup. Merita una menzione di rilievo il buon piazzamento del pugliese Thomas Fabbiano. Il ventiquattrenne nativo di Grottaglie non approcciava, infatti, con molta fiducia al challenger centr’americano, provenendo da una lunga serie di primi e secondi turni tra la fine della scorsa stagione e quella appena iniziata. Dopo un avvio di torneo un pò incerto con l’azzurro qualificato Claudio Grassi, soccombente solo alla terza partita, d’assoluto prestigio gli scalpi di Thomas, capace di prevalere su due ex top cento di assouto livello come Benjamin Becker (ex 38 ATP e adesso nei primi 70) e Olivier Rochus (434 ATP ma ex top 25). Importante iniezione di fiducia per il tarantino che si assicura la piazza numero 177, a sole dieci posizioni dal best ranking personale di 167 ATP. In tabellone anche altri due italiani. Il canturino Andrea Arnaboldi è stato estromesso al secondo turno per mano dell’iberico Munoz de la Nava, vittorioso 7-5 6-3. Il romano Riccardo Ghedin ha salutato al primo turno il torneo, sconfitto con un periodico 6-4 dall’albiceleste Olivo.