di Salvatore Petrillo
La prima giornata (anzi, nottata) che sono riuscito a seguire per bene in questi AO mi aspettavo fosse completamente diversa. E non per i risultati i sé, ma piuttosto per come detti risultati sono arrivati. Per usare un termine un po’ inflazionato, visto il polverone sollevatosi ultimamente, mi sarei aspettato diversi “OVER”, e invece non un solo match notturno é andato oltre i 17 giochi. Ma andiamo con ordine.
Che i match della Muguruza potesse nascondere diverse incognite era sotto gli occhi di tutti: problemi fisici, condizione approssimativa e un’avversaria davvero fastidiosa sul veloce come la Strycova rendono la vittoria della ceca non certo incredibile, ma quantomeno sorprendente nelle proporzioni, visto il netto 63/62 inflitto all’iberica. Altro campo, altre interpreti, stesso risultato: che la Makarova sia molto a suo agio sui campi di Melbourne Park é cosa nota, che riuscisse a disinnescare in questo modo il servizio di una comunque fallosissima Karolina Pliskova sorprende un po’ di più. Convincente la vittoria della russa, reduce dalla semifinale dello scorso anno, che ora sulla sua strada troverà la britannica Johanna Konta. “MiniPetkovic” aveva un incontro tutt’altro che agevole sulla carta, contro la ceca in forte ascesa Denisa Allertova, ma anche qui, come già detto, non c’è stata partita: la potenza da fondo campo della nativa di Sidney si è dimostrato ancora troppo per l’acerba Allertova, arresasi con un duplice 62. Agli ottavi la sfida con la Makarova promette scintille, mentre per la Allertova una buona settimana Slam.
Chi non sembra avere intenzione di fermarsi è Viktoria Azarenka, che con l’eliminazione della Muguruza nel suo spicchio di tabellone diventa la principale favorita a raggiungere la finale, come se già le premesse non bastassero. Nulla ha potuto la sorprendente teenager Naomi Osaka, partita a razzo contro la bielorussa (break a zero), prima di subire la veemente reazione di Vika, capace di portare a casa 12 dei successivi 13 giochi. Inutile dire che contro la Strycova la Azarenka partirà ampiamente favorita. Gli altri due match della sessione diurna hanno composto il penultimo ottavo di finale, che vedrà il derby tedesco tra Annika Beck e Angelique Kerber. Di derby in derby, dunque, per la Beck, bravissima ad approfittare di uno spicchio di tabellone in cui la testa di serie più alta era una Bacsinsztki in condizioni deficitarie. Altrettanto brava la Siegemund ad eliminare Jelena Jankovic e a raggiungere le migliori 32, ma la maggiore freschezza della 22enne nativa di Giessen ha fatto la differenza: 60/64 in favore della più giovane delle teutoniche, ora attesa dal difficile impegno contro la Kerber. Dopo lo scampato pericolo al primo turno contro Misaki Doi, Angelique sembra aver preso il ritmo giusto e pare lanciatissima verso il durissimo quarto di finale contro Vika Azarenka: troppo debole l’opposizione della statunitense Madison Brengle contro il solito muro e la profondità della Kerber, il 61/63 è una semplice conseguenza.
Emozioni nel primo match della sessione serale tra Madison Keys e Ana Ivanovic. Dopo un primo set deciso da un chirurgico break della serba ottenuto nel decimo gioco, la Ivanovic si è portata sul 42 e servizio nel secondo, prima di subire un parziale di 4 giochi a 0 che ha consegnato il secondo set alla statunitense, capace anche di rimontare da 0-40 nell’ultimo gioco e annullare nel complesso 6 palle break. Nel set decisivo altra partenza a razzo di Ana, volata sul 30 in un amen. Fondamentale nell’economia del match il quinto gioco, con ben 12 punti giocati, durante i quali la Keys ha avuto bisogno di 5 palle break per rientrare nel parziale. La Ivanovic fallirà altre due pb nel gioco successivo (saranno 4/16 alla fine), prima di cedere a zero il servizio nel settimo gioco e cedere per 46/64/64. Continua infine la favola di Shuai Zhang: la cinese, partita dalle qualificazioni, si sbarazza in due set dell’americana Varvara Lepchenko, con lo score di 61/63, e andrà a sfidare proprio Madison Keys negli ottavi, in un match, a questo punto, tutt’altro che chiuso.
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