(Roger Federer stringe la mano a Wawrinka dopo la semifinale alla O” Arena – foto di Roberto Zanettin)
di Salvatore Greco
Come arriverà Wawrinka a Lille dopo questo match è difficile da dire. Carico per aver dimostrato che Melbourne non era un caso? O fiaccato da una sconfitta maturata con quattro match point persi? Ci sarà modo di parlarne e di vedere, per il momento Roger Federer ha conquistato la finale del Masters che domani si giocherà secondo i pronostici. Andiamo a vedere come.
La seconda semifinale del Masters è anche il terzo derby svizzero del 2014, uno pari nei precedenti (ma 14-2 in carriera), vale a dire la finale di Montecarlo vinta da Stan e il quarto di finale a Wimbledon vinto ovviamente da Federer. Inevitabile profumo di Davis questa sera, ma non sembra la priorità per nessuno, compreso Luthi seduto nell’angolo di Federer come se niente fosse.
In una O2 Arena rumorosa come fosse Belgrado in finale di Davis, Roger inizia al servizio, e i due primi due game scorrono lisci, Wawrinka tiene il suo sbagliando qualcosa, ma poi gestisce senza concedere palle break. È poi Stan, a sorpresa, a conquistare il break nel primo turno di servizio perso da Federer dall’inizio del torneo, sulla palla break gioca aggressivo: colpi pesanti che costringono Federer a recuperi difficili e infine alla resa. Wawrinka continua con una prima benedetta dal cielo, concede qualcosa di più con la seconda, ma riesce comunque a confermare il break togliendo il tempo a Federer a cui sul 4-2 strappa addirittura un secondo, incredibile, break approfittando della scarsa confidenza che oggi Roger mostra con la seconda di servizio; Stan nel game non concede un centimetro e fulmina l’avversario con un tracciante di rovescio di quelli con cui ha illuminato l’Australia undici mesi fa. Al momento di servire per il set Wawrinka si innervosisce un po’, lascia per strada qualche prima e va sotto 0-30 e poi commette il primo doppio fallo del match sul 15-30 concedendo due palle del contro-break a Federer a cui bastano un punto e il braccio tremante di Stan per tornare un po’ in partita. Lo svizzero più anziano dei due, pur non brillantissimo al servizio, con la prima gestisce il game e si porta sul 3-5. A questo punto Stan serve per il set per la seconda volta, è di nuovo un po’ teso e regala un altro doppio fallo, ma Federer sembra proprio senza smalto a questo punto, sbaglia il tempo su un rovescio e concede due set point a Wawrinka a cui basta il primo, su uno scambio rocambolesco chiuso con una volée alta di diritto.
Federer perde un set opaco, solo 5 vincenti in tutto il parziale senza mai dare l’impressione di poter davvero incidere, l’impressione è che Stan avrebbe potuto chiudere prima se i nervi non gli avessero tolto qualche centimetro di braccio. Grandissimo carattere comunque da parte del numero due di Svizzera che non ha paura di mettere i piedi dentro al campo e spingere più che può. Primo set meritatissimo.
Roger inizia al servizio anche il secondo set e lo tiene con una certa tranquillità anche se Stan continua a pressare e tiene il suo servizio pur sbagliando qualcosa. Il match continua on serve con Federer che mostra adesso qualcosa di un po’ più aggressivo, sfida Stan a rete, accorcia gli scambi: insomma, sprazzi del Federer visto fino a un paio di giorni fa, finora assente ingiustificato. Wawrinka sbaglia un po’, concede due palle break sul due pari, ma poi tiene martellando con il diritto. I game successivi continuano piuttosto ordinati con Wawrinka che inizia a calare al servizio, ma Federer non riesce ad approfittarne, sbaglia tanto rispetto ai suoi standard ma poi tiene il servizio e porta Wawrinka a servire sul 4-5, cosa che il più giovane dei due svizzeri fa bene pur rischiando qualcosa con un doppio fallo sciagurato.
Dal cinque pari poi Federer tiene il servizio in scioltezza e vince il break fondamentale a 0, schiantando Wawrinka con otto punti consecutivi e Stan che ne butta via due malamente e si costringe al terzo. A questo punto la partita sembra difficile da leggere con un Federer rinvigorito nell’anima e Wawrinka che ha da recriminare non poco su un paio di errori.
Il terzo set comincia con il sospetto: Wawrinka lancia un passante di rovescio chiamato fuori ma richiamato dentro dal giudice di linea e che gli vale lo 0-15, scelta di cui Federer si accorge solo sullo 0-40 che credeva essere un 15-30 e polemizza un po’, decisamente fuori tempo massimo. Finito il siparietto, Wawrinka si aggiudica comunque il game. È break, anche se discusso. I game continuano seguendo i servizi, Stan conquista quello del 3-1 in particolare tenendo bene da fondo con Roger che stranamente non prova a cambiare ritmo e poi cede con il dritto di fronte alla pesantezza di palla dell’avversario. Sul 4-2 per Wawrinka, Federer gioca visibilmente nervoso, rischia di subire un secondo break fatale, ma poi salva la pelle ai vantaggi. Wawrinka conquista poi il 5-3 annullando due palle break in un game in cui la prima di servizio l’aveva quasi del tutto abbandonato, anche grazie a una volée tanto efficace quanto goffa.
Al cambio campo, dopo un turno di servizio tenuto da Federer a 30 ma con Stan aggressivo e mai domo, Wawrinka serve per il match e per la finale. Stan ottiene il primo match point sul 40-30, ma si porta a rete e si fa trafiggere con un passante di rovescio anche piuttosto facile. Poi concede una palla break, la gioca con la seconda e poi però la annulla spingendo da fondo con Federer ancora mai vicino alla linea, ne gioca un altro malissimo impattando una volée a rete e sul terzo, dopo una gran risposta, passa Wawrinka ingenuo in attacco. Stan continua imperterrito a cercare la rete e concede a Federer una palla break a questo punto insperata. Roger la trasforma con Wawrinka che butta via un buono scambio con una palla corta improponibile.
Sul cinque pari Wawrinka si porta avanti 0-30 e poi 15-40 con Federer che sbaglia prima a rete e poi cercando un angolo esagerato, ma con la collaborazione di Stan riporta il game ai vantaggi e alla fine lo porta a casa per il 6-5.
Si va al tie-break con Wawrinka che salva un servizio sul fil di lana, anche se non concede match point a Federer.
Tie-break rocambolesco, si gira sul 4-2 per Federer che chiude l’ultimo punto tirando malissimo, ma pizzicando la linea. Wawrinka si riprende il contro-break, va 4-5 tenendo bene da fondo, riagguanta il pari spingendo a tutto braccio e conquista il quarto match point, sul servizio di Federer, annullato con una risposta che finisce lunga. Arriva il primo match point per Federer sul servizio di Wawrinka che gioca l’ennesima seconda, tiene un po’ lo scambio ma si fa beffare dalla stop volley di Federer che la vince, letteralmente, di polso.
La finale più attesa sarà rispettata, bisognerà vedere quale Federer ci arriverà domani e quale resterà prigioniero dello specchio, il brillantissimo danzatore che ha lasciato le briciole a Murray o l’annebbiato colpitore di dritti imprecisi che oggi se l’è cavata sul fil di lana. Di sicuro non ce la perderemo.
In doppio, saranno Bob e Mike Bryan a sfidare in finale Ivan Dodig e Marcelo Melo. I numeri 1 del mondo hanno perso solo 3 punti quando hanno messo in campo la prima nel 60 63 rifilato a Julien Benneteau e Edouard Roger-Vasselin. Con la quarta vittoria in quattro confronti diretti, i Bryan cercano il quarto titolo al Masters dopo i trionfi del 2003 (su Llodra-Santoro), 2004 (su Wayne Black-Ullyett) e 2009 (su Mirnyi-Ram).
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