di Alessandro Mastroluca
A Wawrinka bastavano tre game per assicurarsi la semifinale contro Federer. Ha dovuto giocare tre set contro un Cilic senza più nulla da chiedere. E ora dovrà tirare fuori il meglio per sognare la finale. “So quanto Roger sia amato qui, ma spero che un po’ di pubblico sarà dalla mia parte sabato” ha commentato a caldo.
La volée in corridoio costa a Cilic il break del 3-1 l’undicesimo che subisce nel torneo e di fatto chiude la partita in quanto partita e trasforma il resto in un lungo, e nemmeno troppo, garbage time. Il croato il tennista più alto nella storia del Masters con Todd Martin e Del Potro esce a testa bassissima.
Così Wawrinka terzo svizzero a giocarsi le Finals dopo Hlasek, semifinalista nel 1998, e Roger Federer, alla 13ma partecipazione consecutiva (record assoluto), si giocherà la prima semifinale tutta rossocrociata nella storia del torneo.
I 17 mila sugli spalti ritrovano il solito Cilic, incostante, contratto, sempre poco centrato e in ritardo nell’esecuzione dei colpi. Un Cilic perso in tensioni e pensieri frenanti, in tremori da debutto che tre partite non hanno nemmeno scalfito. E non serve nemmeno un Wawrinka deluxe stasera. Anche lo svizzero concede la sua buona quota di gratuiti si prende le sue pause alterna i suoi passanti di rovescio a errori che pure, in un altro modo, hanno zavorrato e zavorrano il suo repertorio. Il servizio in kick soprattutto da sinistra continua a mettere in crisi Cilic, mai incisivo quando deve rispondere di rovescio con la palla alta. E’ troppo innocua anche la risposta sul set point, che Wawrinka concretizza con una efficace quanto elementare palla corta. Tanto basta per frustrare il tardivo recupero dello scorato campione degli Us Open senza ormai più nulla da chiedere. Libero.
Libero di giocare il suo tennis che nel secondo set, quando ormai non serve più, ritrova. Serve con il 73% di prime da cui raccoglie 16 punti su 19. Risponde anche meglio a un Wawrinka che nel secondo parziale scende sotto il 50% di prime in campo, estrae ancora qualche vincente da applausi, come il dritto a 150 kmh in apertura di sesto game. Ma lo svizzero perde un po’ la presa della partita e una sola palla break concessa gli costa il set. E forse non è un caso che solo le due partite più vicine a un esibizione, Ferrer-Nishikori di ieri con lo spagnolo sostituto di Raonic solo per l’ultimo match e per questo senza speranze di passare, e questa di fatto chiusa al quarto game si siano concluse al terzo set.
Cilic però, che comunque gioca per 155 mila dollari extra vuole almeno chiudere senza arrendersi e cancella due palle break nel primo game del terzo set. E sembra anche che possa arrivare a vincere quando lo svizzero perde il servizio nel game successivo. Wawrinka annulla una prima palla break sullo scambio più intenso del match con un rovescio sublime, ma al punto dopo rovina tutto. Il croato però non concretizza il vantaggio e concede l’immediato controbreak con un dritto pesantemente in corridoio. E’ il segnale della resa per Cilic che chiude il match con due break di fila e un eloquente doppio fallo sul match point.
In doppio saranno i gemelli Bryan a sfidare in semifinale i campioni del Roland Garros Julien Benneteau e Edouard Roger-Vasselin. Nello spareggio per il secondo posto nel gruppo A i numeri 1 del mondo hanno sconfitto Alexander Peya e Bruno Soares 7-6(3) 7-6(2) salvando sei palle break su sette. I Bryan, prima coppia ad aver completato il Career Golden Masters con il titolo a Shanghai, hanno superato le 60 vittorie stagionali per il nono anno consecutivo.
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