Deciso il primo finalista agli Internazionali Città di Brescia, torneo ATP Challenger da €42.500. E’ Laurynas Grigelis, lituano ma d’adozione azzurra visti gli allenamenti in Italia da ben 12 anni, a vincere la semifinale contro Salvatore Caruso, mettendo in campo una prestazione maiuscola al servizio e solidissima da fondo campo. Rimandata la prima finale in carriera sul veloce ATP per Caruso, mentre continua il sogno di Grigelis, in tabellone come lucky loser.
Primo parziale che, nonostante la velocissima superficie che caratterizza il palazzetto del Centro San Filippo di Brescia, necessita di tanto tempo, tanti lunghi scambi combattuti e game tiratissimi prima di trovare un suo vincitore. Chi comincia meglio il match è certamente Grigelis, che tiene più agilmente i suoi turni di servizio, grazie a molta aggressività ben controllata nei primi colpi in uscita dai servizi, mentre Caruso deve sudare sette camicie per evitare di essere brekkato. Memorabile il quinto game, dove l’azzurro salva tre palle break, rischia di farsi male ad una mano scivolando e dopo sette deuce tiene la battuta.
I turni di battuta vengono comunque rispettati fino al nono game, quando è Caruso a sprecare un vantaggio di 30-0 e 40-30 poi, subendo il break alla prima occasione nel game (quarta nel set). Grigelis quindi non trema al servizio e grazie soprattutto alla battuta tiene a zero per il definitivo 6-4 in 44 minuti.
Anche il secondo parziale segue senza intoppi l’andamento del servizio, ed è ancora soprattutto il lituano ma italiano di adozione a dominare con questo fondamentale. Clamorosamente, in tutto il parziale, Grigelis non perde al servizio alcun punto giocato! Caruso vince solo due punti grazie ai due doppi falli dell’avversario e dal canto suo ben si destreggia al servizio, ma ancora una volta, nel momento clou, spreca da 30-0 e concede il break, ovviamente decisivo anche in questo caso. Il break arriva sul 3-3 per il definitivo 6-4 6-4.
Queste le parole post match di Laurynas Grigelis: “In campo mi sono sentito benissimo oggi, soprattutto al servizio, un colpo fondamentale su campi velocissimi come questi di Brescia, dove mettere le seconde può dare fiducia all’avversario. Un’alta percentuale di prime non fa altro che mettergli pressione. Anche in risposta e dalla linea di fondo sono riuscito a giocare come avevo studiato col mio coach Federico Torresi, cioè prendere in mano il pallino del gioco non appena avrei potuto, visto che a Salvo piace comandare e spingere. Sono davvero molto contento. Io poi su questi campi mi trovo benissimo: posso comandare dal servizio e spingere come piace a me“.
E sull’avversario di domani in finale, uno tra Vanni e Lacko: “Non so chi preferirei affrontare domani, anche perché su questa superficie soprattutto è meglio concentrarsi sul proprio gioco prima di quello dell’avversario. Ma se potessi scegliere sceglierei Luca Vanni: un bel derby, visto che ci alleniamo assieme a Foligno, dove mi alleno. Così sarà un gran risultato a prescindere. Quindi, ovviamente, si tifa Lucone questa sera“.
Per il 2017 invece: “A fine anno è sempre bello fare questi risultati, anche perché quando si comincia la preparazione per l’anno successivo si affronta tutto con una spinta in più, sapendo che i risultati possono arrivare. Ora penso a domani e poi ad Andria, devo dare tutto per salire il più possibile in classifica. Per il 2017 l’obiettivo è riuscire quantomeno ad entrare in tutti gli Slam, Australian Open a parte: innanzitutto non so nemmeno se entro [risata] e poi probabilmente in quel periodo preferiremo prepararci al meglio per il resto della stagione. Oltre a quello vorrei giocare sempre Challenger, anche perché quest’anno ho avuto tanti infortuni ed ho giocato molto poco. Speriamo di continuare così!“
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