di Samuele Diodato
Foto di Roman Caroff – CC BY-NC-SA 2.0
Nonostante la stagione sia ancora agli inizi, il colpo visto al Challenger di St. Brieuc si candida prepotentemente come colpo dell’anno. Alexandre Sidorenko, nei quarti di finale contro Tobias Kamke è stato protagonista di un colpo davvero eccezionale: un passante da fondo campo, mentre si danno le spalle alle rete, è evidentemente un colpo che non si vede tutti i giorni. In realtà, il colpo è il simbolo di una settimana da sogno per Alexandre Sidorenko. Il 28enne francese ha infatti trionfato nel Challenger, compiendo così un grandissimo salto in classifica. Ma la storia di Alexandre Sidorenko, almeno quella sul campo da tennis, era iniziata con ben altri propositi, proprio 10 anni fa, nel 2006. Un giovane Sidorenko, all’età di 17 anni, cresciuto nel mito di Marat Safin, andava a vincere l’Australian Open Junior. Quando, così giovane, le potenzialità del suo dritto si cominciavano ad intravedere, tutto il mondo del tennis iniziò a tenerlo d’occhio.
Il tempo però racconta di un tennista che non è riuscito a tener fede ai pronostici. Sidorenko ha tentato l’esplosione a cavallo tra il 2006 e il 2008 dove era anche riuscito a ottenere tre successi nei Futures. Grazie a quei risultati, nel 2009 è apparso sui campi del Roland Garros, in cui ha perso proprio da Marat Safin. Quello contro il suo mito rimane forse il suo più dolce ricordo, in una carriera che non gli ha regalato particolari gioie. Negli ultimi anni gravitava attorno alla posizione 500 della classifica, nel 2016 invece ha trovato nuova linfa fino ad arrivare all’ultimo successo a St. Brieuc. Prima un paio di buone apparizioni nei tornei Futures, poi le qualificazioni nel main draw dei Challenger a Kazan e Quimper gli hanno restituito grande fiducia, cosa che non trovava da moltissimo tempo. Fisicamente il francese è in grado di farsi valere, in un tennis in cui la potenza è fondamentale: la stazza di 185 cm gli garantisce la possibilità di spingere sia con il servizio, che con i colpi da fondo. Tecnicamente ha sempre mostrato grandi mezzi, ma la cosa che lo ha sempre penalizzato è stata la mai trovata tranquillità.
Oggi, che invece gioca con rinnovata voglia, ha già trovato la vittoria nel circuito Challenger. Alla sua età è difficile pensare a particolari miglioramenti, ma Sidorenko, come ha dimostrato nella settimana in cui ha trionfato, se lascia andare i colpi diventa un giocatore estremamente pericoloso. Anche di rovescio, il 28enne è in grado di trovare grande profondità, con buona continuità. Lo dimostrano le due settimane in cui il transalpino, prima di vincere a St. Brieuc, aveva già vinto un Future ancora nella sua nazione. Parlano chiaro anche le statistiche, che dimostrano come Sidorenko si sia preso molti rischi specialmente al servizio, che però gli ha regalato grandi soddisfazioni, come le vittorie contro Kamke, Nedovyesov e Sijsling. Il grandissimo passante di spalle alla rete è così un misto tra l’indole un po’ folle del giocare e il suo grande momento di fiducia, in cui si sente in grado di poter far male all’avversario. Con gli ultimi risultati è risalito fino alla 233esima posizione del mondo: Alexandre Sidorenko non è più il bambino che adorava Safin, né tantomeno il 17enne che vinceva a Melbourne, ma non si è ancora arreso e nel 2016 cerca tutti risultati che gli sono mancati nella sua promettente carriera.