di Sergio Pastena
Guardando gli schieramenti di partenza dei primi tre tornei Atp del 2011 i pronostici venivano abbastanza spontanei. A Doha, per esempio, con Federer e Nadal presenti, era difficile pensare che non vincesse uno dei due. Brisbane invece vedeva Soderling e Roddick come principali favoriti e sembrava logico pensare che l’avrebbe spuntata un picchiatore. Anche a Chennai a guidare il seeding c’erano due picchiatori, Berdych e Cilic, con la piccola differenza che il loro finale del 2010 non era stato certo da ricordare e quindi poteva esserci spazio per qualche under dog. Grosso modo è andata così, ma andiamo a vedere nel dettaglio.
Il ricco torneo in Qatar fino alle semifinali non ha riservato colpi di scena: l’unica testa di serie assente nei quarti era Kohlschreiber, sbattuto fuori da Karlovic al termine di un match tiratissimo. Per il resto c’erano tutti, eppure i due big qualche segnale di incertezza l’avevano dato. Nadal, ad esempio, aveva perso per strada un set con Lacko, peraltro subendo un 6-0 decisamente insolito per chi come lui ai bagel proprio non è abituato. Roger Federer, invece, aveva dovuto lottare contro il connazionale Chiudinelli, regolato in due set equilibrati. A cadere a sorpresa, però, è stato il maiorchino: Rafa era febbricitante, ma ad onor del vero Davydenko ha giocato una partita straordinaria facendo rivedere a tratti il suo tennis migliore, quello che gli è valso il soprannome di playstation. Punteggio finale 6-3 6-2 e solo l’orgoglio di Nadal e un po’ di braccino del russo hanno evitato il 6-0 nel secondo set. Federer, invece, è cresciuto mano a mano, schiantando Troicki ed eliminando uno Tsonga comunque brillante. Lo show down finale ha visto prevalere lo svizzero 6-3 6-4 ma attenzione: visto il suo stato di forma, Davydenko agli Australian Open sarà la classica mina vagante.
Pronostici rispettati anche a Brisbane, dove Robin Soderling ha battuto in finale Roddick operando così il controsorpasso in classifica ai danni di Murray, impegnato nella Hopman Cup. Lo svedese non ha perso per strada neanche un set facendo fuori in sequenza il giovane Harrison, Berrer, Ebden, Stepanek e A-Rod. A proposito di Roddick, per lui la finale è un bicchiere mezzo pieno perché a Brisbane aveva da difendere la vittoria del 2010: dopo essere arrivato alle semifinali senza patemi d’animo nonostante avesse affromntato avversari rispettabilissimi come Dolgopolov e Baghdatis, in semifinale ha lasciato un set al redivivo sudafricano Kevin Anderson per poi perdere la finale.
Il torneo di Chennai, invece, è stato una gioia per gli occhi. Subito fuori Cilic per mano di Nishikori, si sono scatenati i tennisti belli da vedere e così in semifinale, oltre al primo favorito Berdych, si trovavano nell’ordine: Stanislas Wawrinka, terza testa di serie e rovescio pregiato, Tipsarevic, fantasista autolesionista e, soprattutto, Xavier Malisse, ovvero l’eleganza fatta persona. Lo svizzero ha conquistato la finale contro Berdych, che finalmente è riuscito a vincere due partite di fila ma non sembra tornato certo ai suoi livelli migliori, mentre nell’altra semifinale è stata battaglia: Tips ha portato a casa il primo ma poi Malisse è entrato in modalità on portando a casa la prima finale dal 2007. In finale Malisse ha lottato, portando a casa un set, ma alla fine ha comprensibilmente ceduto anche da un punto di vista fisico consentendo a Stan Wawrinka di portare a casa il terzo titolo Atp.
Italiani? Non pervenuti. Andando a ritroso: a Chennai Bolelli è stato asfaltato da Phau mentre Crugnola a Brisbane si è fermato al secondo turno delle qualificazioni contro Berankis. Doha, infine, ha visto Seppi eliminato per mano di Kohlschreiber e Fognini devastato da Davydenko mentre nelle qualificazioni Naso è stato fermato da Schoorel e il faentino Sassi dal belga Mertens. Sette partite, sei sconfitte: buon 2011 a tutti. A parziale (molto parziale) consolazione è arrivata la finale in doppio, sempre a Doha, di Seppi e Bracciali, sconfitti in finale da Nadal e Lopez.
Questa settimana si gioca ad Auckland e Sidney, dove a recitare il ruolo di favoriti saranno rispettivamente Ferrer e Querrey: in Nuova Zelanda abbiamo in tabellone Fognini, impegnato contro Nalbandian, mentre Seppi e Starace hanno scelto l’Australia, pescando rispettivamente Istomin e Benneteau. Poca trippa per gatti nelle qualificazioni: Crugnola ha passato due turni ad Auckland prima di cedere a Reynolds mentre Brizzi è andato subito fuori per mano di Bautista-Agut. A Sidney c’era Volandri impegnato anche lui nelle qualificazioni e opposto a Berankis: scontata la vittoria del lituano. Piccola nota di chiusura: Del Potro ha vinto una partita contro Lopez a Sidney, dopo tre tie-break e un match-point annullato. Piccoli passi verso il ritorno?
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