di Sergio Pastena
Canto XV – Il girone di Rogerio
“Ma questo è troppo!- protestai sdegnato-
Non possono trattar come uno scarso
l’atleta più perfetto del creato!”
Dinnanzi a me Rogerio era comparso
ed il furor divenne senza eguali
pensandolo a venir nel foco arso.
“Le colpe sue furono tante e tali
che fu piazzato accanto a Satanasso.
Egli prese per naso voi mortali.
Per anni ed anni lui portò sconquasso
battendo pippe sparse e telonari
co li più scarsi lui fece il gradasso
ma fe l’agnello dopo co’ suoi pari.
Quando dal cielo scese lo maiorco1
A perder cominciò tra pianti amari”.
“Par quasi per te sia peggio d’un orco-
dissi a Laverio in preda a meraviglie-
qual è la pena pel suo giuoco sporco?”.
Laverio si chinò sulle caviglie
“In verità lui resta sul divano
assieme alla consorte e alle sue figlie”
“Come trapasso inver mi appare strano.
Quale sarebbe il male che lo coglie?
Sta a casa con i suoi, sereno e sano”.
“Stolto! Tu non conosci la sua moglie!-
restar con lei è la pena più crudele-
uccide sul partir le maschie voglie!2
E a render tutto peggio sulla tele
innanzi a loro scorre ogni partita
persa con Rafa, e il sangue si fa fiele3“.
Pensando a quanto ingiusta fosse vita
al punto che s’accapponò la pelle
co lo mio Vate mi recai all’uscita.
E infine uscimmo a riveder le stelle.
Le Note
1 Se davvero avete bisogno di una nota per questo… datevi al badminton
2 Volevo allegare foto, ma abbiamo la buoncostume che ci tiene d’occhio
3 L’opera omnia, per chi fosse interessato, è disponibile in 132 pratiche uscite
ASCOLTA IL CANTO XV RECITATO DA ANDREA DI CIANCIO
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