Impressioni dai Campionati Italiani under 14


(Cecilia Castelli)

di Pierre Consigliere

Alcune considerazioni di un appassionato che ha visto questi campionati con lo spirito di chi ha sempre sentito e letto dei nomi di queste giovanissime tenniste..

In linea di massima hanno tutte un ottimo gioco da fondo campo, ma difettano un pochino nei colpi al volo, specialmente nei momenti importanti poche hanno chiuso delle volée, mentre altre hanno fatto dei veri disastri.
Ovvio poi che i valori alla fine vengono fuori, ed è proprio per questo che ritengo interessante un’analisi che, molto probabilmente, i tecnici della Fit presenti per tutta la settimana hanno già fatto anche durante l’anno. Vale a dire: come spiegare che la vincitrice del titolo U.14 Tatiana Pieri è U.13 e ha disputato la finale anche nel campionato minore? Cosi come Debora Ginocchio, che ha appena conquistato il titolo U.13, sia arrivata ai quarti, come pure la sua compagnia di doppio Bilardo, che prima estromette una Simonelli non proprio in forma durante il loro match, poi non sfrutta un paio di set point contro la Pieri??

Per contro la Castelli, fisico decisamente possente rispetto alle pari età, è un bel diesel che vince ben 2 match al terzo set, ad esempio contro la Ginocchio era sotto 0-3 nel terzo poi ha vinto 6-3, sfiorando l’impresa anche nella finale con la Pieri, dove recupera sempre al terzo da 1-5 annullando un match ball per poi arrendersi solo al tiebreak per 7-5. Da notare che il giorno prima Cecilia tra singolo e doppio è stata in campo quasi 5 ore!!

La giocatrice della ProVercelli avrebbe potuto vincere il titolo in due set, se non avesse sbagliato un paio di dritti a campo aperto, tirati a metà rete nel primo set perso poi per 75. Secondo set conquistato per 62 e terzo perso al tiebreak finale.

Bisogna però dare atto alla vincitrice di questo titolo, la lucchese Pieri, di aver dimostrato ottimo acume tattico e tecnico che, molto probabilmente, a questo livello ha decisamente compensato il suo aspetto minuto.
Tatiana è completa, sa quando deve tirare, sa quando deve rallentare il gioco, ha buonissima mano a rete, tanto è vero che ha chiuso il match ball finale dei campionati con una bellissima stop volley di rovescio. Colpisce in modo …quasi perfido, con le smorzate, specialmente di rovescio, che quasi tutte le sue avversarie non hanno saputo contrastare. Vedi ad esempio la D’Auria che nei quarti vinto il primo set per 61 ha poi subito un parziale di 11 game a favore della Pieri, colpita dalla variazione di gioco che la neo campionessa d’Italia ha attuato nel match. Alessia D’Auria ha impressionato per la potenza e la fluidità dei colpi, anche se mancano le variazioni di ritmo. Buona impressione ha suscitato la pugliese Lo Pumo, con ottimo rovescio ad una mano, che proprio contro la D’Auria ha perso con un doppio 63 frutto più che altro della frenesia di conquistare il punto sul primo colpo dopo il servizio, anziché cercare di palleggiare un po’ di più. Pertanto gli errori gratuiti si sono sprecati ed in pratica si è giocato pochissimo. La bimane Lucrezia Stefanini ha sfoggiato un bel caratterino (ha chiesto più volte al giudice di sedia di controllare i segni di alcune palline decisamente vicine alla riga, ma fuori) oltre che ovviamente potenza nei colpi ha mostrato anche un buon timing in particolare sugli schiaffi al volo.

La mancina Bilardo ha palesato delle buone volée, specialmente in doppio, ma dovrebbe migliorare ancora di più negli spostamenti incrociati a rete, cosa che fa decisamente bene la Stefanini che assieme alla sua compagna di team Stefanelli ha poi conquistato il titolo di doppio sulla coppia siculo-ligure Bilardo-Ginocchio, che per la seconda volta vedono il tricolore sfumare proprio per pochissime palle.
Il risultato finale del doppio 63 36 63 in due ore di gioco, la dice lunga sulla combattività delle ragazze.

A conclusione delle finali ecco un commento di Rita Grande (Responsabile Fit per U14): “Campionato bello e bellissima finale, finita al tiebreak..meglio di cosi forse non si poteva chiedere. Certo peccato per l’assenza per infortunio di Pera e Zerulo, però il meglio di questa categoria era presente. Vi è stato ovviamente un divario fin troppo netto tra le partite dei primi turni, poi dagli ottavi match decisamente combattuti.”

Alla mia domanda “ho notato che tutte queste ragazze cercano il vincente fin dal primo colpo, quando a volte non è cosi necessario, anzi a volte sarebbe meglio rimettere quasi in gioco, cosa ne pensi?” Rita risponde così:
“Bisogna tenere conto che sono bambine e vedono molti incontro delle professioniste e quindi cercano di emulare…con vari risultati! Essendo ancora bambine vi sono per tutte ampi margini di miglioramento, sia sotto l’aspetto tecnico, ma soprattutto tattico. Potrei dire che alla fine ha vinto meritatamente la Pieri, perché ha già una buona identità di gioco, e tecnicamente è completa, insomma ha già un suo vestito tennistico addosso!”

Grande poi l’emozione delle tenniste che hanno assaporato un momento di grande gloria durante la premiazione avvenuta sul centrale di Valletta Cambiaso davanti ai circa 2000 spettatori presenti per le finali del Challenger Aon Atp vinto da Montanes e dal team tedesco Begemann-Emmirch

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