(Alessandra Simonelli – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
Alessandra Simonelli, nata a Carrara il 19 gennaio 1998, è una delle ragazze che maggiormente si sono messe in luce nella stagione 2012, grazie ad ottimi risultati nei tornei Tennis Europe. Spazio Tennis l’ha intervistata per conoscerne le impressioni e gli obiettivi.
“Questi primi 6 mesi del 2012 sono stati molto intensi” – racconta Alessandra – “Ho raggiunto dei bei risultati e sono soddisfatta. Le migliori prestazioni under 14 sono arrivate a Brindisi e a Correggio, tornei nei quali ho vinto il singolare, la finale a Pavia e, parlando anche di Itf under 18, ho giocato molto bene a Prato, dove ho passato tre turni di qualificazione perdendo poi al primo turno del main draw. Tengo a ricordare anche due belle semifinali in doppio, a Brindisi insieme a Lucrezia Stefanini e a Correggio con Alessia D’Auria.”
“In questi mesi ho lavorato molto duramente con il mio maestro Matteo Evani” – prosegue la Simonelli – “che mi segue al centro periferico di Marina Di Carrara e con il quale mi sono allenata per migliorare la discesa a rete, dato che non fa ancora parte del mio gioco, e di sfruttare di più il servizio spingendo maggiormente con le gambe. Mi sto impegnando molto per riuscirci e credo di aver apportato migliorie significative al mio tennis. Devo anche implementare il mio diritto, per riuscire a spingere ancora di più, e fare un buon uso della smorzata. I prossimi tornei? Adesso andrò a Sestola e poi disputerò dei tornei Eta all’estero.”
Alessandra Simonelli, allieva come detto del maestro Evani, è alta 1.66 e pesa 51 kg; la sua classifica europea under 14 è di numero 80 (ad inizio anno era 400), mentre è appena passata 2.7 per quanto riguarda il ranking nazionale. “Il match più bello ed importante del 2012, è stato sicuramente la finale di Brindisi” – spiega ancora Alessandra – “perché era la mia prima finale Eta. Ero emozionata e tesa. Sono partita subito sotto, credo a causa della tensione, perdendo 6-3 il primo parziale contro la bielorussa Hanna Yedzelkina. Nel secondo set invece mi sono sciolta, non avevo alcuna intenzione di perdere la finale. Mi sono messa lì, senza mollare, lottando punto dopo punto e giocando bene ho conquistato il parziale 6-2. Nel terzo ho capito che la mia avversaria aveva perso fiducia e sono entrata in campo ancora più grintosa, andando a vincere tranquillamente 6-2.”
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