(Stefano Reitano e Julian Ocleppo)
di Marco Mazzoni (Foto Mazzoni)
Durante la “6 Nations Tennis Cup” abbiamo potuto seguire quattro promettenti under 16 azzurri: Stefano Reitano, Julian Ocleppo, Silvia Chinellato e Francesca Brancato. Ragazzi dotati di un buon bagaglio tecnico, che hanno preso per il verso giusto l’occasione data dal torneo facendo vedere in campo e fuori le loro qualità, umanità e simpatia.
Focalizzandoci sui due ragazzi, possiamo dire che sono quasi “opposti” per il proprio bagaglio tecnico e per il modo di stare in campo. Di Stefano Reitano ci ha colpito la buona sensibilità sul lato sinistro, sia nella spinta col rovescio bimane che quando stacca la mano per giocare una palla corta (alcune bellissime e imprendibili) o un back per cambiare ritmo. Il movimento del rovescio è interessante, compatto, veloce. Trova bene la palla con i piedi e spinge in progressione, governando in sicurezza le due direttrici. Inoltre riesce a mascherare bene la direzione del colpo, aspetto questo molto interessante quando comanda lo scambio perché gli garantisce un vantaggio non da poco. Nei match visti ci è piaciuta di più la soluzione cross, anche se lui dice di sentire di più il lungo linea. Non ha ancora una grande velocità di palla, quella necessaria a chiudere il punto già dalla prima accelerazione; però Stefano comanda molto bene lo scambio colpendo da sinistra, riesce a guadagnare campo colpo dopo colpo e quindi trovare lo spazio per chiudere in progressione. Sul dritto è forse penalizzato da una meccanica esecutiva fin troppo lavorata: il gesto è molto ampio, e con la tendenza a “cadere all’indietro” che gli fa perdere il tempo ideale per l’impatto. Deve certamente lavorare sulla velocità dell’esecuzione, cercando di entrare più deciso nella palla e quindi generare più velocità, perché anche dal lato destro ha grande facilità coi piedi e quindi riesce a trovare una posizione piuttosto corretta per spingere. Il servizio è un colpo da rinforzare, ma il movimento è pulito e fluido. Fisicamente pare ben preparato, come dimostra la velocità dei piedi e come arriva sulla palla, e “tiene botta” anche negli scambi prolungati. Mentalmente pare un ragazzo pronto alla battaglia, capace di leggere i momenti della partita spingendo al momento giusto, e tenendo senza buttare via quando è messo sotto. Lo dimostrano i successi in rimonta o quando le partite gli si sono complicate. Reitano ha vari aspetti tecnici da aggiustare, ma il potenziale è buono.
Julian Ocleppo tecnicamente è un giocatore molto elegante. Dotato di un fisico statuario, è un coordinato naturale, lo si vede da come arriva sulla palla trovando subito la corretta posizione, ed eseguendo gesti non troppo ampi e mai strappati. Dice di preferire il suo dritto, colpo con cui riesce a piazzare accelerazioni notevoli, anche se in spinta la palla gli è spesso scappata via, forse per troppa foga e voglia di chiudere con la giocata ad effetto. Difetti di gioventù insomma. E’ una bellezza come la testa della sua racchetta scende incontrando la palla sul dritto, con perfetta sincronia della rotazione del busto e della spalla, e con un rilascio dell’ovale ben laterale dietro a fine colpo. La palla gli esce piatta, veloce, sicura in tutti gli angoli. Stilisticamente notevole, anche col rovescio (bimane) dove è meno esplosivo ma – almeno nei match seguiti – più preciso e continuo. Quando è messo in difesa, col dritto riesce a trovare soluzioni più insidiose che col rovescio, ma in generale resta più un produttore di gioco che un contrattaccante, anche se in alcuni recuperi ha prodotto meraviglie balistiche. Segue volentieri i suoi colpi in avanti, e la mano pare educata anche a toccare di volo e non solo chiudere in spinta. La prima di servizio è già un buon colpo, grazie ad un gesto armonioso; la seconda deve migliorare come profondità e sicurezza, ma è nell’ordine delle cose. Dove Ocleppo deve certamente crescere e lavorare è nella tenuta mentale, cercando più continuità nella prestazione e disperdendo meno energie nervose tra un punto e l’altro, restando più focalizzato al tennis senza distrarsi sul quel che è accaduto. In tutti i match ha vinto giochi in serie, piazzando parziali eccellenti, e poi perso giochi in serie, con momenti di pausa che devono necessariamente essere eliminati. Il suo potenziale è importante, se riuscirà ad incanalare il suo gioco totalmente sulla prestazione.
Al termine della manifestazione abbiamo realizzato una piccola (e speriamo simpatica) intervista doppia proprio a Stefano e Julian.
Stefano, Julian, iniziamo con una piccola vostra presentazione. Siete entrambi piemontesi, dove vi allenate?
Stefano: “Al Circolo della Stampa Sporting di Torino, da tre anni. Lì mi alleno tutti i giorni al pomeriggio, mentre al mattino vado ad una scuola pubblica, come tutti i miei coetanei”.
Julian: “Io invece mi alleno tra il TC Alba e lo Sporting di Torino, che frequento ogni tanto, e qualche settimana in inverno la passo al centro tecnico federale di Tirrenia. Mi alleno con Claudio Rizzo da tre mesi, ho iniziato a lavorare con lui quest’anno e mi trovo bene”.
Il colpo preferito? Dove credi di essere più forte?
Stefano: “Rovescio, meglio il lungo linea!”.
Julian: “Diritto, senz’altro”.
E quale colpo ruberesti al tuo amico?
Stefano: “A Julian? Ruberei il suo dritto”.
Julian: “Gli prenderei il rovescio incrociato, bel colpo”.
Cosa vi piace fare fuori dal campo?
Stefano: “Nel tempo libero mi piace uscire con gli amici, giocare a bowling, vedere film al cinema… ragazze? Beh, certo!”.
Julian: “Io adoro ascoltare la musica, stare insieme con i miei amici e scherzare con loro, cose semplici”.
E quello che proprio non vi piace fare?
Stefano: “…studiare…”.
Julian: “eh… studiare, nient’altro”.
Cosa è per voi il tennis oggi?
Stefano: “Per adesso è una grande passione. Spero in futuro di poterlo anche trasformare in un lavoro, e che mi dia soddisfazioni”.
Julian: “Un grande divertimento! E’ un piacere giocare a tennis, ogni volta, e spero anch’io che possa diventare in futuro il mio lavoro”.
Qual è il vostro giocatore preferito?
Stefano: “Oggi il mio idolo è Djokovic”.
Julian: “Io Federer e il suo tennis”.
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