Ho visto Gianluigi Quinzi e…


(Gianluigi Quinzi – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew (inviato al Tennis Garden)

Non potevo mancare. L’occasione di vedere all’opera, dal vivo, Gianluigi Quinzi non potevo lasciarmela scappare. Arrivo al Garden quando è in corso il primo gioco. Vedo tanti colleghi, appassionati, addetti ai lavori, assiepare le tribune del Garden, stracolme in ogni ordine di posto. L’immancabile Roberto Commentucci, il presidente del CR Marche Emiliano Guzzo, Daniele Palizzotto (Il Tempo), Claudia Faggioni (Corriere dello Sport), Adriano di Tennis World Italia, Matteo Cirelli (Tennis.it), il fotografo Adelchi Fioriti e tanti tanti altri volti noti e meno noti. Gianluigi ha subito palla break, ma Pashanski la annulla. L’italiano tiene poi agevolmente il primo turno di servizio e gioca alla pari con l’avversario ex top-60 Atp. Il match è piuttosto equilibrato sino al 6-3 1-0 in favore di Pashanski, che poi scioglie il braccio, lascia andare i colpi, e domina il secondo parziale.

Ma non è dell’andamento del match e delle palle break che voglio ovviamente parlarvi, bensì del tennis di Gianluigi Quinzi. Per prima bisogna partire dal presupposto che oggi il giovane azzurro ha giocato contro un tennista dal peso di palla Atp e che di sicuro ci teneva particolarmente a non fare cattiva figura contro un ragazzino…

Il Servizio, rispetto a quello visto (in streaming) di qualche mese fa è nettamente migliorato e la palla, così ad occhio, potrebbe andare intorno ai 180 km/h. Il kick di seconda non è ancora eccezionale ma l’impressione è che il servizio (prima e seconda) diverrà un’arma importantissima. Il diritto è un colpo costruito, molto costruito, ma rimango dell’idea che si possa mettere davvero a punto. Sono tanti i giocatori che hanno costruito un diritto eccellente durante la carriera, come Murray o Youzhny. Il rovescio è il colpo naturale. Lo gioca molto piatto ed è palesemente un fondamentale da veloce. Sulla terra è efficace solamente se giocato lunghissimo o molto stretto. Purtroppo oggi Gianluigi, vistosamente contratto, ha giocato piuttosto corto e Pashanski ha insistito molto sul rovescio di Quinzi per costruire il punto.

A rete non è giudicabile. Ha attaccato solo una volta ed ha sbagliato la volée. Fisicamente molto ben preparato, ha piedi molto veloci e per la sua altezza è rapidissimo. In difesa è difficile fargli il punto e anche Pashanski in alcune circostanze è andata in difficoltà.

Capitolo mentale: la nota probabilmente più significativa. Spesso si è lamentato con se stesso, a fine match è uscita qualche lacrima, è arrabbiato per aver giocato, a suo dire, molto male. Ma ciò che ha colpito è la consapevolezza di potersela e volersela giocare alla pari con l’ex 60 Atp e ancor di più la capacità di non mollare mai, anche sotto nettamente nel punteggio nel secondo parziale. Non ha mai sciolto!

Considerazioni finali: Sono d’accordo con quanto scritto da Fabio Colangelo nel suo ultimo Scofield’s Corner. Mi verrebbe da dire, anche se è prematuro, che un posto nei primi 100 è assicurato e nei 50 molto probabile, così come possibile nei top-30. Un campione? Vincitore di Slam e Masters 1000? Molto molto difficile, ma sarà il tempo a dare le risposte… Per adesso seguiamo il ragazzo con grande attenzione e tifando per lui in ogni circostanza. Perché sicuramente ci regalerà delle soddisfazioni…

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