(Lisa e Stefano Piccinetti)
di Paolo Angella
E’ appena rientrata in Italia Lisa Piccinetti, tennista toscana di 14 anni e 3 mesi, dopo aver disputato due straordinari tornei Tennis Europe Under 16 in Olanda, giungendo nel primo in finale e vincendo il secondo, 9 vittorie e 1 sola sconfitta, a cui si aggiunge anche la finale del doppio in coppia con Gaia Bandini.
La incontriamo assieme al padre Stefano, maestro di tennis e soprattutto suo primo allenatore, colui che l’ha formata tennisticamente e seguita da quando ha preso in mano la racchetta fino allo scorso settembre, da quando Lisa si è trasferita al Centro FIT Villa Candida di Foligno.
Era la prima trasferta importante che Lisa faceva senza il babbo, come lo chiama lei alla toscana, e siamo curiosi di sapere lo stato d’animo di entrambi, e resto davvero stupito dalla loro estrema serenità e tranquillità.
Stefano, un po’ ti è dispiaciuto non essere con Lisa, in questa trasferta vittoriosa?
No, assolutamente, abbiamo fatto questa scelta di farle percorrere una strada diversa, che credo le serva per maturare e per fare il definitivo salto di qualità tennistico e quindi è giusto che sia seguita dal suo staff
Raccontaci il vostro percorso fatto in questi anni
Ho avviato Lisa al tennis nel Tennis Club della nostra piccola cittadina, Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, devo dire che sono sempre stati tutti gentilissimi e disponibilissimi, ci hanno sempre messo a disposizione tutte le strutture gratuitamente per allenarci negli orari in cui ci veniva comodo, però ad un certo punto, crescendo, non era più possibile continuare in quella struttura.
E allora è intervenuta la FIT…
Sì per fortuna la Federazione ha visto che Lisa poteva diventare una tennista professionista e ci ha subito aiutato, prima permettendoci negli ultimi tre anni di andare al Centro Tecnico Federale di Tirrenia praticamente ogni fine settimana e poi a settembre è arrivata la chiamata per proporle il trasferimento al Tennis Training Villa Candida di Foligno e credo che sia stato davvero il momento giusto sia per la scuola che per il tennis di Lisa. Io sono stato davvero il primo ad appoggiare questa decisione.
Una scelta in qualche modo in contro tendenza rispetto ad altri genitori che tendono a voler seguire i propri figli anche tecnicamente
Ogni famiglia vive una situazione diversa, non ci possono essere regole generali, io sono assolutamente certo che questa decisione di “lasciare” Lisa sia stato giusto per lei, per la sua crescita umana e tennistica, poi quello che succederà in futuro nessuno può saperlo. Vengo ogni tanto a vederla quando si allena, quando posso nei tornei, ma ormai le decisioni tecniche le prendono altri ed è giusto che sia così. All’inizio credo che sia stato importante per Lisa avermi vicino tutti i giorni, fino ad un certo livello e a una certa età va bene, dopo però in genere subentrano altri problemi nel rapporto personale, quindi è bene che i ragazzi si raffrontino con terze persone. A dire il vero Lisa è sempre stata molto diligente e disciplinata e non ha mai dato problemi, anzi ha sempre lavorato nel modo che le indicavo, però man mano che passava il tempo e lei diventava sempre più brava e mi rendevo conto che le difficoltà aumentavano quindi questa chiamata della Federazione è arrivata al momento opportuno.
Lisa ascolta il babbo parlare e sorride, sorride sempre come ad approvare le sue parole In fondo è lei la grande protagonista e quindi è giusto sentire le sue sensazioni dopo i splendidi successi in terra d’Olanda.
Lisa raccontami l’esperienza di questi due tornei. Ti aspettavi di giocare così bene oppure è stata una sorpresa anche per te?
Sinceramente non mi aspettavo di arrivare fino in fondo in entrambi i tornei, sono stata davvero contenta, è stata una settimana molto intensa, mi sono divertita, ho visto posti nuovi e poi soprattutto ho giocato molto bene.
Anche a te volevo chiedere del “cambio di vita” che hai fatto andando a vivere a Foligno lasciando il tuo paese e cambiando allenatore, come l’hai presa?
All’inizio mi è ovviamente dispiaciuto lasciare i familiari, gli amici, però mi sono subito trovata molto bene, sia con gli allenatori che con i nuovi compagni, poi ogni fine settimana torno a casa, non è stato nulla di traumatico, poi come ha detto babbo prima, è stata una scelta importante per farmi crescere tennisticamente e quindi qualche sacrificio si fa volentieri. Qua a Foligno vivo con una ragazza, Gaia Bandini, che è anche la mia compagna di doppio e con lei mi trovo veramente bene, poi ci sono altri quattro ragazzi che si allenano con noi, siamo un po’ una grande famiglia.
Il tennis cambia la vita di chi lo pratica molto di più di altri sport, perché devi viaggiare molto per fare tornei, questo aspetto ti piace o ti crea problemi e preferiresti magari essere sempre vicino a casa come succede in altri sport?
Mi piace molto, sto girando per l’Europa, vedo nuovi posti, conosco tante tenniste, imparo le lingue, imparo a organizzarmi con la mia vita, con lo studio che spesso faccio assieme a ragazzi che sono un anno avanti e quindi imparo anche le loro lezioni, insomma è tanta esperienza che sia accumula.
Prospettive future, prossimo torneo da vincere?
Non so ancora che tornei farò prossimamente, lo decideremo insieme allo staff, credo che sia giusto migliorarsi giorno per giorno poi verrà il momento di fare una programmazione precisa, per ora è importante riuscire a giocare meglio, poi le vittorie verranno da sole.
Però un sogno nel cassetto lo avrai sicuramente. In quale campo centrale vorresti trionfare un giorno?
Su questo non ho dubbi, il mio sogno è poter vincere il Roland Garros, il mio torneo preferito.
Con questo intendi dire che la tua superficie preferita è la terra rossa?
Sì è vero, ho imparato a giocare sulla terra e lo farei sempre …
Papà Stefano scrolla la testa e dice “Sì a lei piace la terra, lo dice sempre ma secondo me è più una giocatrice da campi veloci, magari non velocissimi come l’erba ma sul duro si comporta molto bene, è anche molto brava a rete, è stata per quattro anni di fila campionessa italiana di doppio e questo l’ha aiutata parecchio”
Infine Lisa vuoi ringraziare qualcuno che ti sta aiutando nel crescere umanamente e tennisticamente?
Certo partendo da lontano tutti gli amici del Tennis Club di Abbadia San Salvatore che mi hanno visto prendere in mano la racchetta da piccolissima, poi lo staff del Centro Tecnico Federale di Tirrenia, il Circolo Tennis di Prato, per il quale sono tesserata dove mi hanno anche chiamato per le partite di serie A e naturalmente tutto lo staff del Tennis Training Center Villa Candida di Foligno dove vivo ora a partire dal mio allenatore Antonio Canavacciulo che mi ha seguito anche nella trasferta olandese, il mio preparatore atletico Fabrizio Rosciani, ma soprattutto vorrei ringraziare il mio babbo, è solo grazie a lui se diventerò una tennista.
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