di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Questo weekend al Ct Correggio si disputerà la fase finale della Winter Cup (i campionati europei a squadre organizzati dal circuito ITF Tennis Europe), categoria under 14 maschile. Non sarà purtroppo presente l’Italia, arrivata terza nel girone B di qualificazione in Lussemburgo, nuovamente sfortunata nel sorteggio che l’ha vista affrontare in semifinale la Germania, squadra campione in carica. Le squadre qualificate alla fase finale a Correggio saranno le quattro teste di serie arrivate prime nei gironi (Gran Bretagna, Germania, Russia e Repubblica Ceca) e le seconde qualificate (Francia, Belgio, Croazia e Spagna). Questo è il quarto anno di fila che la federazione europea affida al Ct Correggio l’ultima fase della Winter Cup, mentre sono ben otto gli anni se si considerano anche le fasi di qualificazione. Abbiamo intervistato il direttore del torneo Marco Testi per saperne di più sul circolo e sulla manifestazione, tentando di carpire quali siano i segreti di questo grande successo.
Ci racconta qualcosa sulla nascita e la struttura del circolo?
Il circolo nasce nel lontano 1954, solo qualche anno dopo iniziammo a specializzarci sul settore giovanile. Un altro passo importante fu negli anni novanta quando cominciammo a seguire un discorso federale e organizzammo i primi tornei giovanili ad inviti sino ad arrivare nel 2000, anno in cui ospitammo il primo torneo Tennis Europe under 12 vinto fra l’altro da Ernests Gulbis. La struttura dispone di quattro campi in sintetico coperti di cui due con copertura fissa ed i restanti con copertura pressostatica. Ad onor del vero abbiamo anche un altro campo sempre in sintetico riservato ai soci. La superficie è uguale per tutti i campi ed è un rebound ace molto performante, né troppo veloce né troppo lenta.
Come e quando nasce la storia tra il Ct Correggio e la Winter Cup? Quali sono le vostre armi vincenti che da anni spingono la federazione europea a scegliervi come sede delle fasi finali?
Sono quattro anni consecutivi che qui si disputa la fase finale della Winter Cup mentre sono otto gli anni in totali considerando anche le qualificazioni. L’idea di farli svolgere qui a Correggio nasce dall’esperienza già decennale accumulata con i tornei internazionali. La federazione tramite il settore tecnico ci aveva comunicato la disponibilità a causa di rinunce di altre sedi e noi non facemmo altro che candidarci. Alla base del nostro lavoro c’è sicuramente una grandissima passione verso questo sport. Dopodiché sono del parere che quando si decide di organizzare qualcosa va sempre fatto nel modo e nella maniera giusta ed ideale. Per questo motivo diamo disponibilità di alberghi di un certo rango, ospitalità per giocatori e capitani, tutto ciò che permette ad una nazione che proviene dall’estero di essere a loro agio. Di certo ci ha fatto piacere negli anni ricevere i complimenti da parte sia dei capitani che delle federazioni stesse, ripaga in un certo qual modo i nostri sforzi.
L’Italia è arrivata terza nel girone di qualificazione e non si è qualificata. Siamo davvero così dietro gli altri paesi europei?
A parziale scusante dei nostri ragazzi, negli ultimi tre anni hanno perso dalla squadra che poi si è rivelata campione. L’anno scorso uscimmo con la Germania, squadra che vinse tutti gli incontri per 3-0 e che si dimostrò a dir poco ingiocabile. Due anni fa perdemmo con i russi mentre tre anni fa uscimmo in casa dell’Ungheria, con un tifo totalmente contro quasi al limite della scorrettezza. Quest’anno purtroppo sono stati ancora i tedeschi ad estrometterci dalla manifestazione, si vede che la fortuna non ci ha assistito neanche questa volta, magari fossimo stati nella parte altra sarebbe stata un’altra storia. D’altronde anche la stessa Romania ci si aspettava potesse qualificarsi ed effettivamente ha un po’ tradito le aspettative. Riguardo al fatto di crescere dopo gli altri paesi non vorrei sbilanciarmi. Dico solo che quando ci trovammo ad essere campioni under 14 con Gaio, Miccini e Colella pensavamo di essere pronti, lo stesso con Quinzi, Napolitano e Baldi. Sicuramente oggi i nostri ragazzi non sono dello stesso livello di quelli appena citati senza andare poi troppo indietro. Forse tralasciando l’aspetto tecnico quel che ci manca è anche un po’ più di cattiveria e voglia.
Quali sono i giovani che ha visto giocare in questi anni e poi sono emersi nel grande tennis?
Quattro anni fa ho potuto ammirare il talento di Elias Ymer. Lo svedese ha impressionato davvero come pochi e oggi sta emergendo fra i “grandi” del tennis nonostante non disponga di un grande fisico. Altri nomi di giocatori che ho visto negli anni durante i tornei Tennis Europe sono quelli di Thiem, Kokkinakis e Gulbis, tutti giocatori che sono già affermati e che continueranno a scalare le classifiche, e in più tutti i migliori italiani juniores. E’ sempre bello scoprire giovani talenti e vedere come nel tempo si affermino anche ad alto livello.
Riguardo l’edizione di quest’anno chi sono le favorite? Ci spiega la formula della manifestazione?
Oggi alle 18:00 come in tutti le altri fasi finali europei saremo tutti in conferenza stampa per effettuare il sorteggio con il giudice arbitro che designerà le teste di serie numero uno e due, le altre verranno sorteggiate. Domani si svolgeranno le partite dei quarti di finale, sabato le due semifinali e le prime due consolazioni, infine domenica tutte le finali per stabilire il posizionamento di ogni nazione. Riguardo le favorite debbo dire che la classifica dei giovani tennisti in questa prima parte dell’anno non è molto significativa, i giocatori che possono permettersi di accumulare più punti Tennis Europe sono quelli più che altro dell’est Europa. Detto questo vedo come favorite la Gran Bretagna poiché ho già visto all’opera Draper (numero 2 del ranking europeo) ed immagino dopo un anno quanto possa essere cresciuto, Russia e Germania in ordine di preferenza.
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