Luca Bottazzi e L’Educazione Motoria in Italia


Parliamo di motricità e di tennis. Lo facciamo con Luca Bottazzi, ex giocatore professionista e co-autore del libro “Dal Bambino al Campione di Se Stesso”. Quali sono i problemi del nostro sport in Italia? Quanto incide la mancanza de lavoro sulla motricità per i bambini? Come viene sviluppata negli altri paese? Luca Bottazzi della R.I.T.A. (Research Italian Tennis Association) risponde. Luca ha dato la propria disponibilità per rispondere alle vostre domande sull’argomento, che potrete inserire nei commenti a questo articolo.
Intervista di Alessandro Nizegorodcew
Parliamo di motricità. Di cosa stiamo parlando? in Italia a tuo avviso perché non si lavora per nulla in questo senso? Come dividi le colpe? (scuola, genitori, società, playstation, videogiochi, ecc)
“Tengo a precisare che non sono un esperto di motricità anche se per motivi legati alla mia attività di ricerca e insegnamento conosco l’argomento. Per motricità si intende la capacità di compiere tutti i movimenti possibili con il proprio corpo. In Italia ci sono ambiti in cui si utilizzano quotidianamente strategie di intervento che utilizzano la motricità. In particolare nella rieducazione di bambini che presentano problematiche legate alla disabilità o a difficoltà di attenzione e di apprendimento. Per quanto riguarda il mondo dello sport e nello specifico il tennis, l’educazione motoria viene particolarmente trascurata. Ultimamente la FIT è corsa ai ripari cercando di mettere una toppa al problema imponendo nelle scuole tennis da lei riconosciute la figura del preparatore fisico. Va detto che questa figura professionale non sempre corrisponde ad un esperto di motricità. Infine rispondo alla parte finale di questa lunga prima domanda dedicandogli lo spazio dovuto. Nei paesi occidentali la crescente scomparsa tra i giovanissimi del gioco spontaneo in spazi liberi e la video dipendenza, ha generato una riduzione dei tempi dedicati al movimento producendo quella che può essere definita involuzione motoria sociale. La conseguente sedentarietà dei bambini ha prodotto il fenomeno dell’obesità giovanile. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti da questi fenomeni. Le ricerche e i dati dimostrano come nel nostro Paese l’utenza sportiva sia limitata nei numeri e nella qualità. Questo aspetto penalizza nel reclutamento del talento tutti gli sport (tranne il calcio) ritenuti minori e ad alta difficoltà coordinativa come il tennis. Gli addetti ai lavori, considerati più competenti, si dedicano principalmente al tennis giovanile agonistico, quando il problema più grande del tennis nazionale è alla base della piramide, ossia il primo gradino quello relativo al reclutamento e ai primi passi , dove troviamo particolarmente radicato il fenomeno della specializzazione precoce che porta a performare nelle gare giovanili o di basso livello. Come è noto in letteratura scientifica la specializzazione precoce crea grandi aspettative, mentre produce un inevitabile plateau di apprendimento e l’impossibilità di ampliare e trasferire le competenze nel tennis degli adulti o peggio di vertice. Questo fenomeno in Italia incontra terreno fertile a causa dell’elevata richiesta di precocità, vittorie, campioniamo, che l’ambiente esercita sui bambini. Roger Federer, intervistato al Master di Londra 2010, ha evidenziando come nei top 100 erano assenti giocatori di età inferiore ai 20 anni, dichiarando che il tennis moderno non è più sport per teenager. I dati gli danno ragione, il tennista deve raggiungere una maturazione psicofisica e delle competenze specifiche più elevate rispetto al passato, di fatto ha bisogno di più tempo da dedicare alla sua formazione.”
Negli altri paesi in che modo viene sviluppata la motricità dei bambini?
“In diversi Paesi hanno capito che i bambini di oggi sono diversi, hanno altri bisogni, abitudini ecc. rispetto a quelli di ieri. Da anni si sente parlare i Italia di sport nella scuola, ma in realtà non sono mai stati raggiunti risultati concreti. Da anni molte Nazioni occidentali, anche loro colpite dalle problematiche sopraccitate, si sono attivate attraverso la diffusione di una cultura sportiva che ha portato lo sport ad essere equiparato alle altre materie scolastiche avendo un valore formativo riconosciuto. Per motivi di sintesi cito due esempi : nelle università USA si accede a borse di studio per meriti sportivi e in Francia sono 5 le ore dedicate alla motricità nelle scuole elementari con esperti di settore. Risulta evidente che questi Paesi hanno affrontato il problema alla radice partendo dalla cultura sportiva che in Italia purtroppo non esiste.”
Qual è l’età cruciale in questo senso? Possiamo tracciare una “età del non ritorno”, dopo la quale se non si è lavorato come si deve è impossibile rimediare adeguatamente?
“In particolare la fase compresa fra la nascita e i 14 anni. Sono vagliate le correlazioni e le implicazioni tra sviluppo motorio e cognitivo, dell’acquisizione degli schemi motori di base sino allo sviluppo delle abilità motorie e della personalità.”
In Italia ormai l’educazione fisica viene insegnata da professori non esperti del settore. E’ anche questo uno dei grandi problemi italiani?
“Addossare colpe a queste figure professionali pare essere un fatto gratuito oltre che sbagliato per due semplici motivi. Il primo riguarda il percorso formativo di questi insegnanti tutti diplomati ISEF o laureati in scienze motorie, alcuni di loro sono autentici riferimenti accademici nel loro settore. Il secondo è relativo a un aspetto storico che ha visto questi lavoratori ricoprire ruoli di terzo o quarto piano all’interno delle scuole tennis. Spesso alcune scuole hanno rinunciato e rinunciano a questo professionista perchè è un costo. In conclusione, riversare colpe su chi ha ricoperto da sempre ruoli marginali, invece di individuare chi ha responsabilità principali, pare essere una risposta inadeguata al problema.”
Quali sono gli esercizi adatti a sviluppare la motricità nei bambini?
“La risposta sarebbe troppo lunga. Nel libro “Dal bambino al campione di se stesso”, che ho scritto in collaborazione con Carlo Rossi e Michele Pisaturo, si trovano diverse indicazioni. Nella bibliografia ci testi con cui ci si può addirittura sbizzarrire.”
Quali sono le mancanze maggiori che i ragazzi avranno poi negli anni a livello tecnico e fisico? scarsa velocità di piedi? difficoltà nel movimento e nella coordinazione (specie nel servizio)?
“In riferimento ai numeri, alla qualità dell’utenza del tennis in Italia e ai diversi aspetti di cui ho parlato in precedenza, la ricerca spasmodica del campione pare essere un obiettivo ridicolo, viste le condizioni e i prerequisiti esistenti. Solo riqualificando la scuola di base si può pensare di rilanciare il tennis di vertice. L’eccellenza della Schiavone e della Pennetta, in rapporto ai futuri rincalzi, sono la riprova dell’eccezione che conferma la regola. Di conseguenza è fondamentale che ad affrontare la questione a tutti i livelli vi siano esperti di valore riconosciuto. Noi del gruppo R.I.T.A. abbiamo dedicato negli ultimi anni le migliori risorse al tennis di base, elaborando un percorso formativo innovativo che va dai 4 ai 14 anni. Il progetto metodologico didattico di R.I.T.A. è stato recepito nel 2003 dall’I.T.F. nel suo Congresso Scientifico di Londra e messo agli atti. Molti contenuti del nostro progetto sono parte integrante della proposta che oggi l’I.T.F. divulga nel mondo per la scuola tennis, nota al grande pubblico come “paly and stay”.”
Se tu fossi la federazione italiana tennis e potessi scegliere un ambito sul quale investire ed intervenire, quale sceglieresti e perché?
“Sinceramente non mi sento di dare alcun consiglio alla Federazione. La F.I.T. è ovviamente al corrente circa la nostra attività perchè R.I.T.A. è una ASD affiliata alla federazione. Comunque ciò che più conta per la nostra associazione è la risposta di grande soddisfazione che riceviamo quotidianamente dai nostri allievi e dalle loro famiglie.”
Come si può acquistare il tuo libro?
“Il libro “Dal bambino al campione di se stesso” si può acquistare online sul sito www.tennislab.it, oppure è possibile richiederlo alla libreria dello sport di Milano. Infine il libro viene regalato ai nostri allievi iscritti alla R.I.T.A. Tennis Academy (www.tennisitaliano.com) durante l’anno scolastico e a tutti quelli che si iscriveranno al nostro prossimo camp estivo di Lavarone in Trentino (www.lavaronesummercamp.eu) nei mesi di giugno e luglio.”

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