(Martina Zerulo)
Il nostro Roberto Commentucci, che da oggi scriverà solo di tennis giocato e non più di politica federale, ha visionato i quarti di finale, maschili e femminili, del tabellone under 14, in corso di svolgimento sui campi in cemento dell’Eschilo 2.
di Roberto Commentucci
Sembrava una sfida impossibile, fino allo scorso anno, l’organizzazione di una competizione come il Lemon Bowl sui campi veloci. Quando se ne iniziò a parlare, esattamente un anno fa di questi tempi, in molti fra maestri e addetti ai lavori strabuzzavano gli occhi, come se si trattasse di far atterrare un’astronave su Marte. E invece, in questi giorni sui campi rapidi del Circolo Eschilo 2, nella categoria under 14, sta andando in scena una bellissima edizione 2011. Un livello tecnico molto alto, specie nel maschile, dove sono arrivati in semifinale praticamente i più forti azzurrini della classe ’97, una correttezza esemplare in campo e fuori (nessuna chiamata dubbia, nessuna discussione, atmosfera rilassata ed entusiasta) generalizzata approvazione, da parte di tecnici e genitori, del progetto campi veloci e della sua filosofia. Molto favorevole, tra gli altri, il maestro Marco Rossi, papà di Mattia, campione italiano under 12 e under 13: “E’ un’ottima cosa far disputare più gare giovanili sul veloce. I ragazzi devono sperimentare le sensazioni e le situazioni in gara su tutte le superfici. In questo modo metabolizzano un ventaglio più ampio di giocate e di soluzioni. E’ una scelta molto lungimirante e che va appoggiata in pieno, a mio avviso“.
Nel tabellone femminile, continuano a destare un’ottima impressione le terribili ragazzine del ’98: la mancina Eleonora Palumbo, che ha confermato le sue doti di agonista contro la 35 Giuliani e l’attesissima Martina Zerulo, che ha vinto una bella partita contro la grintosa reatina Domiziana Augello, una ragazzina dalla palla molto pesante che ha dato grossi grattacapi alla pugliese, in grado di spuntarla soprattutto in virtù della superiore abitudine a questi livelli. “Domiziana è migliorata moltissimo negli ultimi 4 mesi, ma deve ancora imparare a trasferire in campo i progressi” ci ha detto il maestro Alessandro Galli, padrone di casa, che la segue proprio al Circolo Eschilo 2. La Zerulo, da parte sua, ha messo in mostra le sue riconosciute qualità: un diritto pesantissimo, un’ottima prima di servizio e una grande esplosività. Davvero interessante.
Nel maschile, il match della giornata è stato quello fra il laziale Giacomo Cerbo e il campione italiano Mattia Rossi, che l’ha spuntata in rimonta facendo valere la maggiore completezza del suo repertorio tecnico. Cerbo è molto piaciuto per qualità fisiche (è molto rapido ed esplosivo) e tecniche (un servizio ben costruito e un rovescio bimane naturale molto fluido e penetrante). Il mancino Rossi, dopo aver perso il primo set, giocato facendo a pallate, è stato bravo a restare lì e a cambiare tattica, servendosi della sua notevole capacità di cambiare ritmo e di variare il gioco. Rossi ha due fondamentali molto buoni, un’ottimo tocco di palla ed è un notevolissimo agonista, in grado di alzare il livello nei punti importanti, ma deve crescere sul pano fisico e nella tecnica di servizio.
Molto buona anche la prestazione dell’altro mancino della categoria, il romano Marco Mosciatti, campione in carica (lo scorso anno vinse il torneo con un anno di anticipo sulla categoria, sebbene il livello fosse inferiore a quello di questa edizione). Mosciatti ha superato il talentuoso padovano Mattia Bedolo, ragazzo tecnicamente molto completo ma ancora troppo discontinuo. Dopo un buon avvio, Bedolo dal 4 pari nel primo set non è più riuscito a tenere il passo dell’allievo di Fabrizio Zeppieri, che è riuscito ad avanzare progressivamente la sua posizione in campo e non ha più ceduto l’iniziativa. Mosciatti è il più piccolo e il più acerbo fisicamente fra i quattro semifinalisti, ma è anche il più rapido e quello dotato del repertorio tecnico più completo: reattività e timing perfetto gli conferiscono un notevole anticipo, sa trovare angoli molto interessanti sia con il diritto a uncino che con il rovescio bimane, sente bene la palla e si appoggia splendidamente ai colpi altrui. In prospettiva, un tennista naturale da superfici rapide.
Il tecnico ed intelligente Sacha Merzetti ha faticato solo nel primo set per avere la meglio su Annechiarico, un tenace regolarista di Benevento, mentre più lottato è stato il successo del n. 2 d’Italia Pellegrino, pugliese di Bisceglie, che ha prevalso di misura sull’interessante lombardo Speziali, un longilineo atleta dall’ottimo servizio e dotato di due buoni fondamentali, ma ancora alquanto acerbo sul piano agonistico. Pellegrino ha messo in mostra buone geometrie, un discreto ordine tattico e un rovescio bimane molto penetrante.
Nelle semifinali Pellegrino incontrerà Rossi (riedizione degli ultimi campionati italiani) mentre dall’altra parte gran derby capitolino Mosciatti – Merzetti.
Leggi anche:
- None Found