Junior Radar (6) – Finalmente Quinzi, sorprende la Aiava

Gianluigi Quinzi
(Gianluigi Quinzi, vincitore del 10.000$ di Sunrise)
di Luca Brancher (con la collaborazione di Salvatore Greco e Daniele Sforza)

Il successo del marchigiano Gianluigi Quinzi, nel settimo future statunitense del 2015, è uno degli highlight del nostro radar, giunto alla sua sesta edizione. Dall’Australia si fa notare invece Deestane Aiava, che solo a maggio compirà 15 anni, mentre Hyeon Chung vuole porre in fretta termine al suo praticantato tra i pro’. Analizziamo ora tutto quello che c’è da sapere sulla settimana appena terminata per quanto riguarda le giovani leve che vogliono diventare grandi.

SETTIMANA 9-15 FEBBRAIO

MASCHILE

Hyeon Chung. Nonostante le fatiche accumulate nel corso delle scorse settimane, di cui vi abbiamo ampiamente parlato, il giovane koreano si è eretto in finale anche nel secondo appuntamento challenger disputato in Tasmania, a Launceston (50.000$). Dopo aver recuperato una situazione di 2-4 al terzo set nel corso del primo turno contro Matt Reid, un set di ritardo al cospetto di Mitchell Krueger ed uno svantaggio di un break nel parziale decisivo con gli australiani Harry Bourchier e Jordan Thompson, il giovane asiatico si è infine arreso in finale allo statunitense Bjorn Fratangelo. Finale, con i relativi 48 punti, che gli hanno garantito l’approdo al 120esimo posto in classifica.

Gianluigi Quinzi. Quinto titolo future in carriera, e primo stagionale, per Quinzi, che al secondo tentativo del 2015 coglie il successo in Florida, a Sunrise (10.000$, USA F7). Nonostante la partenza in salita, col set perso al cospetto del coetaneo Deiton Baughman, il campione di Wimbledon juniores 2013 ha fatto valere la sue qualità, rischiando seriamente soltanto ai quarti di finale contro il sempiterno Jesse Witten, dove nel terzo set ha dovuto recuperare una situazione pericolosa di 2-4. Qualche grattacapo glielo ha in verità riservato in semifinale anche il ceco Dusan Lojda, seconda testa di serie del tabellone statunitense, partito forte, ma subito ripreso in vista del 7-6 6-4 finale, mentre contro Federico Coria, numero 3 del seeding, è stato sufficiente un break al nono gioco di ambo set, conclusisi per 6-4, per determinare il campione della manifestazione. Una buona vittoria, per dare uno scossone alla sua carriera.

Christian GarinChristian Garin. Ha mostrato di trovarsi a suo agio sulla terra verde di Santo Domingo (Challenger, 50.000$+H) il cileno Garin, bravo a regolare Gianni Mina al primo turno, a superare in una battaglia dura Horacio Zeballos al secondo –  1-6 7-6 7-6  – e fortunato nello sfruttare il ritiro di Gerald Melzer, prima di non opporre troppa resistenza in semifinale al bosniaco, numero 5 del tabellone, Damir Dzumhur, che lo ha regolato per 6-1 6-3. Dopo le mancate qualificazioni a Bucaramanga e Sao Paulo, un po’ di sole per Christian.

Stefan Kozlov: invitato con una wild card al torneo ATP 250 di Memphis, il giovane nativo di Skopje, fresco diciassettenne, ha retto un set contro il connazionale, ma due anni più anziano, Jared Donaldson, prima di subire un pesante 6-0 nella frazione successiva. Dopo le tante belle parole spese di lui, a ragione, Stefan si è mostrato ancora acerbo per competere a questi livelli.

Michael Mmoh: Buona prestazione del giovane statunitense, capace di superare un turno di qualificazione nel torneo ATP 250 di Memphis, dove ha inflitto un doppio 6-4 al bulgaro Dimitar Kutrovsky. Nel successivo scontro generazionale contro il rumeno Victor Hanescu, Michael ha vinto il primo set e si è spinto fino al tie break nel secondo, capitolando successivamente sotto i colpi frutto dell’esperienza di un tennista che gli rende ben 17 anni. Competizione da archiviare sotto le note positive.

Francis Tiafoe: Sfortunato sorteggio per il ragazzo di College Park, a Memphis. Opposto alla prima testa di serie dal tabellone cadetto, Filip Krajinovic, Francis ha confermato il buono stato di forma manifestato nei tornei ITF della Florida, vincendo facilmente il primo set, ma non reggendo il rientro del suo più esperto avversario. Deve crescere, ma la strada è giusta.

Omar Jasika: Il campione del recente U.S. Open junior ha centrato la qualificazione nel challenger di Launceston, dove era terza testa di serie, ma nel main draw non è stato in grado di superare l’ostico statunitense Mitchell Krueger, che lo ha eliminato col punteggio di 6-3 4-6 6-3.

Elias Ymer: dopo la prematura eliminazione in Ecuador, lo svedese non dà seguito alle buone prestazioni del mese di gennaio, fermandosi al secondo turno nel tabellone di qualificazione dell’ATP 250 di Sao Paulo , dove, dopo aver sconfitto Ricardo Hocevar con un doppio 6-2, ha pagato dazio di fronte a Thiemo De Bakker, numero 5 del tabellone, sempre con un risultato periodico (6-3).

Stefanos Tsitsipas: Si chiude con un’eliminazione nel tabellone di qualificazione la trasferta australiana del giovane greco. Accreditato di un bye al primo turno, a Launceston, al secondo ha subito lo scotto dell’eliminazione per mano del locale Jacob Grills, col punteggio di 6-4 1-6 6-0.

FEMMINILE

Oceane Dodin: c’era attesa per il rientro sul circuito della giovane francese che tanto aveva impressionato al recente Australian Open. Superata, non senza qualche titubanza, Alberta Brianti all’esordio del tabellone di qualificazione del WTA Premier di Anversa (2-6 6-2 6-3), Oceane non è stata capace di impensierire poi un’altra azzurra, Francesca Schiavone, ma dal tipo di tennis messo in mostra nel corso della settimana belga da parte della milanese, non si può di certo recriminare eccessivamente.

Paula Badosa: Esordio stagionale per la giovane spagnola nativa di New York, accreditata di una wild card per il tabellone di qualificazione di Anversa. L’invito è stato ben risposto, dal momento che Paula ha esordito con una vittoria convincente contro l’ucraina Anastasiya Vasilyeva, per 6-4 6-3, prima di capitolare contro la più esperta, ma sempre ucraina, Katerina Bondarenko, in un incontro in cui ha giocato alla pari solo per un set (4-6 0-6)

Jil Teichman: la svizzera, dopo la buona prova della scorsa settimana a Burnie, non ha superato le qualificazioni nel torneo ITF di Launceston (50.000$). Vinti i primi due turni contro la Baric (6-3 6-4) e la Patterson (6-3 7-5), ha pagato dazio contro la statunitense Alexa Glatch (2-6 3-6)

FUORI RADAR

Anche in questa settimana qualche nome interessante si è messo in luce rispetto a quelli non compresi nell’elenco sopra riportato

Il migliore:

Harry BourchierHarry Bourchier: il giovane australiano (1996), di Hobart, trova, sempre in Tasmania, a Launceston, la sua prima settimana di un certo livello nei challenger. Non era mai andato oltre un quarto di finale di un ITF, ed eguagliare lo stesso risultato nel circuito superiore è sintomo che i passi effettuati dal giovane australiano sono nella direzione giusta. Superata al primo turno la quarta testa di serie, il giapponese Hiroki Moriya, Harry ha rimontato l’ex-connazionale Brydan Klein, prima di affrontare il satanasso koreano che risponde al nome di Hyeon Chung. Dopo non aver collezionato alcun gioco nella prima frazione, l’australiano sembrava aver girato l’incontro in suo favore, vincendo per 6-3 il secondo ed andando avanti di un break nel decider: qui però ha subito il nuovo ritorno del forte avversario, che ha messo in fila altri sei giochi consecutivi per staccare il biglietto per la semifinale.

Gli altri (suddivisi per torneo):

ATP 250 MEMPHIS – cemento outdoor.

Vince il derby tra wild card Jared Donaldson (1996) contro la rising star Stefan Kozlov e si aggiudica 20 punti nell’ATP 250 di Memphis. Poco da fare al turno successivo contro l’esperto connazionale Sam Querrey:  su di lui uscirà nei prossimi giorni un’interessante intervista-profilo a firma Salvatore Greco.

ITF GUATEMALA USA F1 – GUATEMALA CITY  (cemento outdoor)

Al secondo torneo professionistico, al primo in tabellone principale, fa subito parlare di se il costaricense Julian Saborio (1996), che mette in fila il francese Surreaux, l’argentino Pini e il messicano Carpenter per conquistare i 6 punti concessi a chi consegue la semifinale. Qui ha vinto il primo set contro il secondo favorito del torneo, nonché idolo di casa, Diaz-Figueroa, ma ha poi subito il ritorno del suo esperto avversario: nessuna recriminazione, però, dal momento che la prossima settimana Julian coronerà il sogno di entrare nel ranking, tornando a regalare giocatori in classifica alla sua nazione.

La migliore:

Indy De Vroome: La ragazza di Cromvoirt, classe 1996, torna a far parlare di se dopo un periodo tutt’altro che brillante, culminato col ritiro nelle qualificazioni dell’ITF di Sunrise dello scorso mese. Entrata di poco nel tabellone di qualificazione del WTA Premier di Anversa, Indy ha saputo regolare la polacca Kania, la serba Dolonc ed infine la prima testa di serie del tabellone cadetto, la ceca Katerina Siniakova, al termine di un incontro risoltosi soltanto al tie break del parziale decisivo. Non contenta della sua prima qualificazione per un main draw WTA – aveva già giocato il tabellone principale di un altro torneo WTA, a Bucharest, lo scorso luglio, ma come lucky loser – l’olandese ha rimontato un set di svantaggio alla bulgara Pironkova, battuta col punteggio di 5-7 6-3 6-3, prima di arrendersi alla sesta testa di serie, nonché diciottesima giocatrice al mondo, Dominika Cibulkova, ma soltanto per 6-2 al terzo set. Con questo risultato la top-200 è davvero ad un passo.

Le altre:

ITF 50K – Launceston (Australia) – cemento outdoor

Nella stessa località in cui si sono positivamente disimpegnati Chung e Bourchier era organizzato anche un torneo femminile, il più ricco come montepremi dopo i due WTA. E’ stata un’altra occasione in cui collezionare punti ed Destanee Aiavaincamerare esperienza per la croata Jana Fett (1996), che eguaglia il risultato della scorsa settimana, sebbene non possa non rammaricarsi per il modo in cui ha perso al secondo turno contro la giapponese Eri Hozumi, solo al sedicesimo punto del tie break del terzo set. Stesso discorso può valere per la cinese Wang Yan (1996), che dopo aver superato all’esordiola slovacca Zlochova, non ha sfruttato il vantaggio di un parziale contro la quasi omonima e connazionale Wang Yafan, ma la palma per la miglior giovane del torneo non può che andare a Destanee Aiava (foto a destra), nata addirittura il 10 maggio del 2000! Salita agli onori della cronaca nel corso del 2012, quando vincendo un torneo giovanile ebbe l’opportunità di giocare qualche punto di doppio con Steffi Graf, che ne lodò le qualità, Aiava aveva esordito nel circuito pro’ la scorsa settimana, a Burnie, dove aveva collezionato soltanto un gioco contro l’americana Alexa Glatch. Nuovamente invitata con una wild card nel successivo 50.000$ australiano, appunto quello di Launceston, ha sconfitto con un periodico 6-1 la cinese Lu Jia-Jing, numero 323 del ranking, prima di arrendersi onorevolmente alla croata Mrdeza, poi finalista, col punteggio di 6-4 6-4. Da tenere d’occhio.

ITF 10K – Sharm El Sheikh (Egitto) – cemento outdoor

Una sorta di piccolo campionato delle “fuori radar” si è disputato la scorsa settimana a Sharm El Sheikh, in cui tra le altre era presente la vincitrice dell’Australian Open junior, la slovacca Tereza Mihalikova (1998), che si è però dovuta arrendere in semifinale alla bulgara Julia Terziyska (1996), giunta al suo secondo titolo in carriera. In finale Julia ha regolato una sua coetanea, la russa Anastasia Pribylova, col punteggio di 6-2 7-5.

ITF 10K – Trnava (Slovacchia) – cemento indoor

Nel torneo che ha celebrato il secondo successo consecutivo dell’ex-numero 36 della classifiche mondiali, Anastasija Sevastova, ben due giovani si sono messe in luce, arrendendosi solo in semifinale. Notevole il percorso registrato da Sofya Zhuk (1999), che, nonostante i 15 anni compiuti a dicembre, già vanta un titolo in cascina e solo per un infortunio, occorso dopo il successo ai quarti contro la ceca Tereza Malikova,  non ha potuto onorare il suo impegno in semifinale contro la futura vincitrice del titolo. Dall’altro lato del tabellone, un’altra ceca, Karolina Muchova (1996), si è invece arresa con un doppio 6-3 alla prima testa di serie, l’ungherese Reka-Luca Jani.

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