di Lorenzo Cialdani
Ad una settimana esatta dal termine del terzo Major della stagione, ecco che prendono il via sono gli “European Junior Championships” edizione 2015, nella sempre suggestiva cornice di Klosters-Serneus, cittadina di 4000 abitanti a quasi 1.200 metri di altezza.
Il consueto paesaggio alpino del cantone Graubünden ha accolto i moltissimi Under 18 impegnati nei quattro tabelloni tra singolare e doppio, naturalmente suddivisi tra maschile e femminile, nel torneo B1 che ha assegnato ben 180 punti di categoria ai vincitori, decisamente un ottimo bottino.
A portarsi a casa il trofeo sono stati lo svedese Mikael Ymer nel singolare maschile e la tennista ungherese Anna Bondar nel singolare femminile, mentre nei due tabelloni di doppio hanno avuto la meglio i teutonici Tim Sandkaulen e Louis Wessels oltre alla coppia ceca composta da Miriam Kolodziejova e Marketa Vondrousova.
Il main draw maschile ha saputo regalare nel corso della settimana un mix piuttosto equilibrato di sorprese ed inaspettate delusioni, oltre alle conferme che comunque non sono mai così scontate in questa categoria: ai blocchi di partenza sono presenti tutti i tennisti più attesi, con le eccezioni dovute al tentativo dei vari Kozlov, Rublev, Paul, Luz ecc. di trovare fortuna nel circuito maggiore, e nonostante l’evidente superiorità dimostrata da alcuni elementi nelle precedenti prove Under 18 di questa prima parte del 2015, la voglia di rivalsa dei meno quotati ha superato la confidenza tecnica di alcuni seeded.
Primo su tutti, sia come testa di serie che grande delusione, è stato sicuramente il francese Corentin Denolly: il mancino di Vienne, già finalista al Trofeo Bonfiglio e semifinalista al Roland Garros Junior e finalista uscente, ha effettivamente raggiunto i quarti di finale, eppure va tenuto conto del “bye” di cui ha potuto usufruire al primo turno e dei match piuttosto agevoli contro l’estone Mattias Siimar, l’armeno Mikayer Khachatryan e lo slovacco Sven Lah (peraltro protagonista dell’eliminazione al secondo turno del nostro Corrado Summaria), prima della sconfitta subita da quella che è stata forse la più clamorosa sorpresa del tabellone, ovvero lo spagnolo classe ’97 Bernabe Zapata Miralles; nonostante una lunga serie di match estremamente complicati che lo hanno visto battere in serie tennisti del calibro di Nuno Borges, portoghese N.12 del seeding, il polacco Hubert Hurkacz, N.8, proprio Denolly ai quarti ed uno dei favoritissimi, il 16enne greco Stefanos Tsitsipas, al tie-break del terzo dopo essersi trovato anche sotto di un set durante la semifinale.
Lo strepitoso percorso di Zapata Miralles non ha invece intaccato le caselle adiacenti ad altri grandi “assenti ingiustificati”; ha ceduto al terzo turno (da considerare il “bye” all’esordio) il norvegese Casper Ruud, testa di serie N.3, che dopo la vittoria in tre set sul lussemburghese Alex Knaff ha ceduto il passo all’altro scandinavo Benjamin Hannestad con il punteggio senza appello di 6-4 6-3, e sempre al terzo turno si è fermato l’atteso tennista di casa Johan Nikles, N.10 al via, che ha dovuto issare bandiera bianca innanzi al russo Pavek Kotov.
Non ha portato a casa neanche un set il tedesco Louis Wessels che, fatto salvo del trofeo di doppio, non ha messo a referto neanche un set a suo vantaggio, cedendo al secondo turno dal rumeno Bogdan Borza, connazionale di quel Nicolae Frunza capace di eliminare il russo N.7 Alexander Bublik al secondo turno prima di raggiungere i quarti di finale del torneo.
Proprio nella parte inferiore del tabellone, ad attendere Frunza ai quarti di finale c’era il solidissimo spagnolo Alvaro Lopez San Martin, autore di una ottima annata e detentore di una classifica che lo attesta al N.14 mondiale (superato Casper Ruud grazie ai risultati di questa settimana), che alla fine è riuscito ad arrampicarsi fino alla semifinale dopo le vittorie contro il francese Geoffrey Blancaneaux al quarto turno, dopo che il transalpino aveva eliminato l’azzurro Giovanni Fonio, ed appunto il rumeno Frunza ai quarti.
Nell’ultimo spicchio di draw a fare sostanzialmente da comparse sono stati gli attesi Tim Sandkaulen, tedesco N.9 del seeding che ha condiviso il destino del connazionale Wessels uscendo sconfitto all’esordio, e l’altro svizzero di spessore in gara Marko Osmakcic, il quale ha lasciato via libera allo slovacco Patrik Nema.
Ottime prove, invece, per il mancino di Metz Ugo Humbert, che veniva da ben 11 successi consecutivi grazie alle vittorie nei recenti tornei di Castricum (Grade 2 in Olanda dove aveva battuto la “young gun” Felix Auger Aliassime in finale) e Linz (G1 austriaco), ed il forte ungherese Mate Valkusz, reduce dalla vittoria al G2 di Prato e dalle finali raggiunte a Salsomaggiore e Offenbach).
Tra i due a spuntarla è stato proprio Valkusz con il punteggio di 7-5 6-0, ma il tennista di Budapest nulla ha potuto sul N.2 del seeding e fulgida promessa Mikael Ymer, fratello del più noto Elias, che ha dapprima raggiunto le semifinali e poi si è spalancato la strada per la finale sconfiggendo con uno straripante 6-2 6-1 il già citato Lopez San Martin.
La finale è stata anch’essa a senso unico, con Zapata Miralles che non è riuscito ad andare oltre ad un punteggio di 6-3 6-2, guadagnando sicurezza e punti importanti, ma lasciando il gradino alto del podio ad un Ymer che sembra sempre più in procinto di potersela giocare con i più grandi nonostante la giovane età di 16 anni.
Nel femminile non è rimasto molto del dominio iberico del 2014, quando ad affrontarsi in finale furono Paula Badosa Gibert e Sara Sorribes Tormo, ma di certo non è stato lo spettacolo a risentirne: sono state decisamente superiori a quelle del maschile le conferme per quanto riguarda le teste di serie, e se il tabellone si è delineato attraverso incontri abbastanza equilibrati, ad uscire fuori sono state le protagoniste sicuramente meno attese.
Ma andiamo con ordine. Nella parte alta del tabellone è ottima la prova della 17enne di casa Susan Badecchi, abile nel superare la francese Emmanuelle Salas, dopo aver rimediato anche un brutto 0-6 nel secondo set, oltre alla spagnola Maria Gutierrez Carrasco, che da par suo aveva eliminato la russa N.16 del seeding Valeriya Zeleva al secondo turno. Tutto facile, o quasi, per le altre due qualificate ai quarti di finale alti del draw, la polacca Magdalena Frech e la rumena Elena Gabriela Ruse, che combattono al terzo turno (entrambe vincitrici al terzo decisivo set) prima di affrontarsi per un posto nei quarti, conquistato poi dalla polacca grazie ad un 6-3 ancora al terzo set.
A fare da padrona, tuttavia, ci pensa la attesissima ceca Marketa Vondrousova, N.1 al “via”, che supera senza fatica alcuna sia Bandecchi che Frech prima di approdare in semifinale: ad attenderla c’è la forte Jill Teichmann, N.12 del tabellone con un potenziale enorme ma con ancora molte lacune dal punto di vista della tenuta mentale, che nei quarti riesce ad avere la meglio della quasi indomabile ungherese Fanni Stollar, N.6 del seeding che ha sconfitto non senza fatica la nostra Jessica Pieri al terzo turno.
La sorpresa vera e propria arriva dalla parte bassa del tabellone, con la tennista ungherese Dalma Galfi che, dopo essere apparsa nel corso la stagione come una delle principali protagoniste del circuito femminile, da N.3 del mondo Under 18 si arrende in tre set alla arrembante svedese Julia Rosenqvist, classe ’98 che riesce ad issarsi fino ai quarti prima di cedere alla ceca N.7 del tabellone Miriam Kolodziejova portandosi a casa appena 3 games.
Agli ottavi, nel tentativo di raggiungere proprio la Kolodziejova, è derby tra promettenti classe ’98, con la russa N.3 Anna Blinkova che sconfigge agevolmente la francese Tessah Andrianjafitrimo (di cui sentiremo parlare in futuro) prima di cedere alla ungherese Anna Bondar per 6-1 6-2. E’ proprio la tennista di Szghalom a realizzare le prestazioni più importanti della settimana, partendo dal successo al terzo turno con la nostra Beatrice Torelli che di certo non ha avuto un sorteggio amico vista la forma della Bondar oltre all’esordio, vincente, con la slovacca N.5 del seeding Tereza Mihalikova.
La finale, contro ogni pronostico, vede protagoniste Jill Teichmann e Anna Bondar, viste le rispettive vittorie su Marketa Vondrousova e Miriam Kolodziejova, compagne nella coppia vincente del doppio femminile e grandi favorite alla vigilia del penultimo atto del torneo, con la tennista ungherese che alla fine riesce a rimontare il 2-6 del set d’apertura contro la svizzera prima di ribaltare il punteggio fino al 2-6 6-3 6-1 finale e di alzare al cielo l’importante trofeo degli “European Junior Championships”.