di Daniele Sforza
Iryna Shymanovich, bielorussa classe 1997, è probabilmente un nome che da tempo si sente, spesso senza conoscere nulla della sua storia. Allenata da suo padre, Iryna a soli 15 anni aveva raggiunto la finale a Wimbledon juniores in doppio e tanti altri risultati, tra cui le finali (in singolo e in doppio) ai giochi olimpici junior di Nanjing che l’avevano portata al n.2 del ranking juniores. Da quel momento sono iniziati i problemi fisici e di conseguenza Iryna si ritrova senza più il suo “vero” ranking junior ed è anche stata costretta a ricostruire un ranking Pro, visto che a Settembre 2014 era già arrivata al numero 367 (due i titoli conquistati, un 15.000$ ad Altenkirchen e un 10.000$ ad Antalya). A poco a poco si è ripresa e quest’anno è riuscita anche a raggiungere una finale in un 25.000$, nella sua Minsk. L’abbiamo incontrata a Trani, durante l’European Summer Cup U18 in cui ha portato la Bielorussia a raggiungere le fasi finali che si svolgeranno in Francia, a Granville.
Come ti trovi a giocare qui in Italia?
Sono davvero contenta di giocare in Italia, non è la prima volta che vengo nel vostro paese, devo dire che è una delle mie nazioni preferite e per questo sono felice di essere qui.
Come hai iniziato a giocare a tennis?
Mio padre mi ha portato per la prima volta sui campi da tennis, mi ha dato la racchetta e le palline e da lì ho iniziato. Da questo momento ho sempre pensato nella mia testa di diventare una buona giocatrice, ho lavorato tanto, ci ho creduto e ora spero di continuare così…
Due anni fa eri n.2 nel ranking juniores, poi cosa è successo?
Non ho giocato molto junior quest’anno (ho avuto problemi alle gambe e infatti non sapevo neanche se avrei giocato questo match) quindi ho perso gran parte del ranking ma ho ancora una buona posizione (n.60, ndr)…
Tra i tanti risultati ottenuti ci sono le due finali (in singolo e in doppio) ai Giochi Olimpici junior, disputati in Cina. È questo il tuo più bel ricordo?
I giochi olimpici non hanno molta importanza nel circuito junior ma per me sono sempre dei giochi olimpici e per questo è stata un’esperienza fantastica, giocare per la propria nazione ha un altro valore. Per me questo risultato è ed è stata una soddisfazione maggiore di qualsiasi altra vittoria o finale, anche di quello negli Slam (ho raggiunto anche finale a Wimbledon in doppio) perché rappresentare la propria nazione è qualcosa di speciale, lo senti dentro.
Due anni fa sei anche stata convocata per la Fed Cup, come ti sei sentita a giocare questa competizione?
Si, ho giocato anche la Fed Cup. Sfortunatamente quell’anno l’Azarenka non era nella squadra e io ho comunque giocato solo in doppio, giocando contro giocatrici più forti ed esperte ma è stato bellissimo…
Quanto è importante disporre di una giocatrice come lei (Azarenka, ndr) nella vostra nazione?
Non posso dirtelo con certezza però avere una giocatrice del genere è sicuramente un vantaggio per il nostro paese e aiuta i più giovani ad avvicinarsi al tennis. La federazione sta anche facendo un buon lavoro, abbiamo buone strutture e i migliori giocatori ricevono costanti aiuti da loro per viaggi, spese, ecc.
Qual è il tuo obiettivo per quest’anno?
Come detto sono stata infortunata quindi il mio obiettivo è quello di stare bene, ritrovare il mio gioco per tornare ai livelli a cui ero prima e giocare qualche buon evento nel circuito maggiore.
Dopo qualche sconfitta al primo turno, sei arrivata anche in finale in un prestigioso 25.000$ a Minsk, ti aspettavi questo risultato?
Sai tutto (ride). Avevo giocato anche un 50.000$ (a Brescia) perdendo contro una buona giocatrice (Oprandi) e poi sono andata lì, sicuramente non mi aspettavo di andare così bene ma sono felice per il risultato e per avere giocato una settimana a quei livelli.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Penso di essere una ragazza abbastanza normale, mi piace uscire, divertirmi con gli amici e leggere ogni tanto qualche buon libro.
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