(Giacomo Miccini – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
Nella giornata di ieri, Spazio Tennis (il sottoscritto con il fido collega Nicola Corrente) si è presentato ad Orbetello per seguire la prima giornata di qualificazioni. I nostri occhi erano puntati su Andrea Stucchi e Giacomo Miccini, due tra i più interessanti giovani tennisti azzurri. In realtà il giocatore ad impressionare di più è stato un altro, ma andiamo per ordine..
ANDREA STUCCHI
Il tennista romano è il classico esempio di come non sia troppo tardi per iniziare a fare sul serio col tennis. Andrea ha iniziato a giocare a 12 anni (circa 8 dopo rispetto a qualsiasi tennista professionista) ed è cresciuto al Canottieri Roma, sotto la guida di Daniele Baldassarri. Da qualche settimana la collaborazione tra i due si è interrotta; Stucchi si trasferirà nei prossimi a mesi a Valencia, all’accademia di David Sanchez e Ivan Navarro. Un’esperienza del genere non potrà che essere formativa, per un ragazzo dal talento innato, dal sublime rovescio (ad una mano!), ma che ha dimostrato di essere ancora poco giocatore. Ad Orbetello Andrea è sceso in campo opposto allo spagnolo (di origine bulgara) Rumenov Payakov, classe ’89 (nato però nel mese di dicembre). Lo Spagnolo, 646 Atp e con una buonissima esperienza future alle spalle, è stat surclassato nel primo set dal romano, abile in particolare nel non lasciare respiro all’avversario in risposta. Stucchi ha infatti conquistato il primo set per 62, con Payakov che non è mai riuscito a tenere un proprio turno di servizio. La parte conclusiva del secondo set è stata la chiave del match, anche a causa di un caldo asfissiante. Stucchi, servendo sul 3-4, ha avuto alcune occasioni per pareggiare il numero dei giochi, fallendole però tutte, alcune per estrema tensione od inesperienza (doppio fallo). Payakov, una volta salito 5-3, ha poi chiuso il parziale. Il terzo set è iniziato con lo spagnolo subito avanti di un break. Andrea ha recuperato la situazione (2-2), ma fisicamente il suo avversario, salito molto anche dal punto di vista della pesantezza di palla, ha fatto la differenza. Stucchi ha dimostrato, rispetto a qualche mese fa, di essere cresciuto molto nel diritto, un colpo che è divenuto più determinante. Il rovescio è come al solito un colpo straordinaria, anche se tatticamente potrebbe essere usato in maniera più incisiva; a volte si Andrea si fida forse troppo della propria capacità di tirare il vincente in lungolinea, non aspettando di potersi creare una maggiore facilità di chiudere il punto, continuando a scambiare in diagonale. Capitolo servizio: Andrea ha una buonissima prima, anche se probabilmente troppo poco varia. La velocità è già molto buona (185-190 km/h), ma mancano le variazioni; Payakov ha spesso e volentieri risposto 3-4 metri oltre la linea di fondo ed in quella circostanza, ogni tanto, ci sarebbe stata bene una slice a uscire da destra (tentata, con successo, solo in una circostanza). La percentuale delle prime è troppo bassa e tanti, troppi sono stati i doppi falli. Nel complesso, però, le migliorie di Andrea Stucchi sono evidenti. La strada è quella giusta. Quando Andrea diverrà più giocatore, queste partite le vincerà con una certa tranquillità.
(Andrea Stucchi – Foto Nizegorodcew)
GIACOMO MICCINI
Era la prima volta che vedevo giocare Giacomo Miccini; fino a ieri ne avevo solamente sentito parlare. Alcuni me lo avevano descritto come un giocatore dal grande servizio, con un buon diritto, ma senza rovescio. Il servizio è senza dubbio l’arma principale di Jack. Non soltanto ha una prima devastante (intorno ai 200 km/h), ma possiede una seconda sicura e potente. Il diritto è il colpo di Miccini, mentre il rovescio è un colpo tecnicamente bene impostato, anche se in difficoltà quando pressato (tante le risposte sbagliate). Il problema è la mobilità in campo, ma questo è sicuramente un problema legato al lungo stop dopo l’intervento all’anca. Giacomo ha affrontato il marocchino Chaki, che ha dimostrato di essere un tennista dal talento sopraffino e dall’ottima potenza. Insomma, poche possibilità per Jack, che, nel secondo set ha comunque avuto la palla per rientrare in partita (palla break sul 3-5 annullata da una gran prima del marocchino). Miccini ha messo in mostra un ottimo bagaglio tecnico ed una scarsa mobilità, che speriamo possa derivare quasi esclusivamente dalla lunga assenza dai campi. Buono anche l’atteggiamento in campo.
RABIE CHAKI
Ultimamente mi era capitato di leggere alcuni interessanti risultati di questo tennista marocchino. L’avevo visto giocare solo una volta, in tv, contro Flavio Cipolla. A Tanger, nel 2008, Flavio aveva vinto in 3 set, con tantissime difficoltà. Il giocatore visto in campo ad Orbetello è stato comunque una sorpresa. Fisico prestante, grande potenza e mano divina. La prima viaggia sui 200 km/h, mentre i due fondamentali, entrambi molto piatti, sono potenti e precisi. La mano è fantastica, sia nella smorzata che nel gioco a volo (un paio di volè basse incrociate strette sono valse da sole la trasferta da Roma ad Orbetello!). Fantastiche inoltre alcuni diritti vincenti, giocati fintando la smorzata.. Davvero un giocatore divertente da vedere e dal grandissimo talento. Rabie non è certo giovanissimo (classe ’82) ma se ha voglia salirà in classifica abbastanza velocemente..
(Rabie Chaki – Foto Nizegorodcew)
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