La “Bolletta” in Soldoni…

SAGHE MENTALI IN STATO DI GRAZIA
La Rubrica dell’(In)Esperto di Stefano Grazia

EPISODE 2_LA BOLLETTA IN SOLDONI
ovvero Tutto quello che avreste voluto sapere sulla
Bollettieri Tennis academy e non avete mai osato chiedere …

C’e’ un detto nel mondo del poker che suona pressapoco cosi’: se dopo venti minuti di gioco al tavolo non hai     ancora capito chi e’ il pollo da spennare alzati subito e vai viaperche’ significa che il pollo sei tu. La stessa cosa succeed nell’academy e magari ci vogliono piu’ di venti minuti: noi con la Bollettieri Tennis academy ci abbiamo messo due anni. Ma attenzione: questo non significa assolutamente che la Bollettieri sia una ciofeca, anzi. Significa solo che e’ stata un fallimento per noi, o meglio per mio figlio. No, per noi: la parola fallimento per un bambino non esiste. (In teoria e quando si vuole scrivere su un blog e strappare applause a Nicoxia: in realta’, diciamocelo francamente, it has been a spectacular failure!, cosi’ almeno abbiamo detto a quelli con cui ho parlato, Nick Bollettieri incluso. Aggiungendo che se e’ pur vero che every student failure is a Parent, Teacher, Coach failure as well (ogni fallimento di uno studente e’ pure un fallimento di genitori, insegnanti e allenatori) ci prendevamo noi, anzi io, il Padre,la responsabilita’ di tutto. E vaffanculo! (No, questo non l’ho detto).
Parliamoci dunque chiaro: non mi sentirete qui parlare male a prescindere della Bollettieri Tennis Academy e fare la figura della Volpe e l’Uva che tanto spesso ho rinfacciato ai miei avversari dialettici del Blog e in particolare ad Archipedro reo di volerci insegnare come si crea un vero atleta tennista per poi scoprire pero’ che probabilmente suo figlio a tennis magari non giochera’, beato lui. Si puo’ semmai tutt’al piu’ qui discutere se il Sistema delle Academy e il concetto foscoliano dell’ A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti, o Pindemonte’ sia da preferire o meno a quello di un Personal Team e, ancora, se non sia meglio poter accedere, come convenimmo io e il papa’ di Gianluigi Quinzi, alle facilities dell’IMG Academies col proprio Coach, pagando cioe’ un tot per i servizi e mantenendo l’autonomia. Occhio, questo non lo dico adesso: l’ho sempre detto e ripetuto, certo, bisognerebbe avere i mezzi finanziari ma per esempio un Mad Max lo vedrei bene a Bradenton se per esempio, invece di dover pagare 30-40.000$ per il Tutto Compreso uno potesse pagare solo 5-10000$ (e accidenti al solo!) per l’accesso e poi usufruire quando ne ha bisogno e pagando s’intende del palleggiatore, del Coach specializzato in dritto, rovescio o gioco al volo, o del Dr Serve magari con videoanalisi, oppure di un package di 10 sessions con il tal Fitness Trainer che sappiamo lavora bene sul footwork e che ha allenato la Zvonareva o la Sharapova oppure quell’altro che invece sa tutto sui pesi e ha lavorato coi pro dell’NBA, etc etc. Poi c’e’ la Scuola, il Mental, il Nutritionist, il Massaggiatore, lo Specialista in Strategia, etc etc. Insomma, il Concetto dell’ALL in ONE che era stato fra I principali motivi che ci avevano spinto a fare il Grande Salto. Insomma, l’ideale sarebbe poter avere accesso ad una struttura come l’IMG Academies col proprio Coach e pagare solo i servizi di cui hai bisogno, come fanno del resto I PRO. Hai bisogno di un hitting partner, di un preparatore, di una videoanalisi, di lavorare con uno specialista del Servizio? Era un po’ la filosofia del mai troppo rimpianto Programma Strategy Zone: quando Nicholas veniva in Florida due volte all’anno per 2-3 anche 5 settimane, faceva parte di questo ormai mitico programma condotto da Lance Luciani e da Margie Zesinger (che potete ammirare in tutto il suo splendore in Tennis US di Giugno nella rubrica di Nick Bollettieri mentre vi fa vedere come si tira non mi ricordo piu’ quale colpo, la swing volley credo o l’inside out…non mi ricordo piu’). Questo Programma si prefiggeva di prendere un ragazzino sui 7-8 anni che avesse gia’ certe qualita’ e di portarlo da A a B e poi da B a C e cosi’ via fino alla Zeta, pronto magari per entrare come Full Timer. E’ stato in fondo questo che ci ha completamente fregato: la bonta’ di questo programma, e I risultati ottenuti su Nicholas, ci hanno indotto a credere che anche da Full Timer sarebbe stata la stessa cosa, anzi perfino meglio. Ho piu’ volte scritto e ripetuto che comunque la nostra era una scelta quasi obbligata: vivendo in Africa e avendo nostro figlio da sempre frequentato scuole inglesi, internazionali o americane l’opzione Italia non era mai stata seriamente presa in considerazione anche e soprattutto perche’ comunque noi avevamo questo feedback positivo con la Bollettieri che durava dal 93, da quando io e mia moglie per la prima d’innumerevoli volte avevamo varcato i cancelli dell’Academy a quel tempo solo Tennis e non ancora IMG per partecipare all’Adult Program. Gia’ allora ci sembro’ di essere atterrati su un altro pianeta: laddove ancora in Italia non si distingueva fra impugnature di dritto e di rovescio o fra open e neutral stance, li’ anche ai Tristonazzi (affettuoso termine col quale indicavo in pratica I Non Classificati Adulti) si trasmetteva il concetto base che non esiste un solo modo di insegnare il tennis ma esiste quello giusto per te. E anche in seguito, quando avevamo incominciato a portare Nicholas qui e la’ in Italia, nei vari Circoli ma anche in certe presunte academies italiane e non, la differenza rimaneva allucinante. Anche quando Mad Max magnificava la Vavassori, dopo averci passato anche noi un mesetto,nella sede di Palazzolo, pur con tutte le giustificazioni (estate e quindi fuori stagione, l’essere comunque degli esterni e quindi precari, l’atteggiamento magari poco collaborative di Nicholas…) il paragone con la mtica academia d’oltre oceano rimaneva quasi imbarazzante … E infatti pochi mesi dopo Max che ancora a giugno, all’ETA di Trieste, la esaltava in confronto alla Bollettieri dove non era mai stato, decise di mettersi in proprio. Forse il principale merito era che gli facevano un prezzo di favore, quasi gratis: quando decisero di alzare I prezzi e limitare le interferenze di un padre cosi’ ingombrante, Max decise improvvisamente di togliere il disturbo … e di risentirsi con me perche’ non facevo altrettanto! No, dai, non ando’ proprio cosi’, lo sappiamo, concedetemi le licenze letterarie per variare il ritmo della narrazione: lui dice che dopo avermi conosciuto capi’ che io non ero quello che apparivo sul Blog, bello l’eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave, ma invece una entita’ sulfurea da cui bisognava mettere in guardia tutti. Scherzo ancora ma a un certo punto sul Blog si scateno’ una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi dove l’oggetto del contendere, ridotto all’osso, era ACADEMY o PERSONAL COACH. E grazie al cazzo!, replicavo io. Ma dipende dal Coach, non avendo io la presunzione di mettermi alla pari con un bravo coach sul piano puramente tecnico e avendo la sfrontatezza di non considerare tale Mad Max. Attenzione, io ho sempre sostenuto, e’ vero e lo confermo, che non avrei mai svenduto il background culturale e sportivo mio e di mia moglie davanti al Verbo di qualsiasi Guru, fosse Bob Brett, Sartori, Bertino o Bollettieri… Ma avrei ascoltato molto rispettosamente sia loro sia i meno noti che si sono succeduti, deciodendo poi di volta in volta chi fosse un pataccaro o meno (nessuno dei succitati e neanche molti dei meno noti lo sono stati ma ne abbiamo incontrati diversi).E infatti da qui a dire che ogni coach e maestro e’ una ciofeca equivale, io pensavo e penso,a mettermi sullo stesso piano dei coach e maestri che dicono:meglio orfani! In piu’, se permettete, a palleggiare con un maschio di 12-14 anni piuttosto bravo io a 54 -56 anni non ci riuscivo e non ci riesco piu’ e comunque, secondo me il ruolo del Genitore e’ un altro, quello di Supervisore (non mi ero reso ancora conto che anche questo ruolo sarebbe diventato difficile per quella sorta di rigetto generazionale che coglie prima o poi l’80% dei ragazzi/e a quell’eta’, e di solito sono anche quelli con la personalita’ piu’ viva e piu’ complessa, quelli che se sopravvivono all’adolescenza avranno piu’ successo). Adesso leggo i posts di Nicoxia e a parte la grammatica e la sintassi mi dico che certi concetti, quelli del Genitore come Assemblatore, li potrei avere scritti io. Cioe’: LI HO!, scritti io. E ANCHE RIPETUTI PIU’ VOLTE. Ed era questo che in effetti io contestavo a Max quando si era messo in moto sembrando quasi volesse aprire una sua propria Academy…Adesso parla con molta piu’ sobrieta’ di distribuzione di ruoli, di suddivisione dei costi, di reciproci scambi … Musica per le mie orecchie, nulla su cui dissentire, ma allora, colpa mia che avro’ interpretato male, l’impressione fu molto diversa. E quindi qualche nota di dissenso, non lo nego, ci fu. Adesso non mi costa nemmeno nulla ammettere che alla luce dei fatti su molte cose ha avuto poi ragione lui anche se continuo a credere che questo abbia piu’ a che fare con Alessia e Nicky che con lui o me e che senza togliere a lui alcun merito, anche il percorso da me scelto non era sbagliato. Moralmente anzi lo era meno del suo perche’ contemplava il passo indietro del Genitore raccomandato anche dai vari Piatti, Bertino, Sartori e anche…Ivano e prevedeva una sempre maggiore indipe
ndenza con acquisizione di responsabilita’ da parte del Figlio, senza parlare poi della Scuola e del Piano B. Ma vorrei anche aggiungere, anche se lui non sara’ d’accordo, che questo Mad Max 2.0 non ha molto da spartire col Mad Max di un paio d’anni fa. Figuriamoci, ogni tanto lancia anche un appello a moderare il linguaggio e ad astenersi dallo scrivere post polemici od offensivi!

Tornando a noi, come dico sempre l’academy e’ uno strumento (anche il SensoBuzz, ma questa e’ un’altra storia),solo uno strumento, e come tale spetta a chi l’utilizza saperlo sfruttare al meglio. Proprio in questi giorni mia moglie e’ stata ospite dei Quinzi a Porto San Giorgio e Luca Quinzi,a domanda precisa, avrebbe anche lui sostenuto,almeno per uno come Nicholas, la superiorita’ dell’Europa e dell’Italia in particolare per quanto riguarda la possibilita’ di allenarsi in questa fascia d’eta’: bisogna essere disposti a spostarsi, andare alla ricerca di piccolo realta’ locali, coach che lavorano molto bene magari in piccoli circoli ed essere comunque sempre disposti a cambiare, a rimettersi in movimento, perche’ a volte le condizioni cambiano o I Maestri/Coaches si spostano. E questo lo dice uno che dell’Academy si era inamorato e per qualche anno ha cullato l’idea di spostare per tutto l’anno la famiglia in America. Le cose cambiano, appunto. E cambiano anche alla Bollettieri dove sicuramente non si respira piu’ la stessa atmosfera che si respirava negli anni 80 o ancora nei primi anni 90, prima che Bollettieri vendesse l’anima all’IMG. Quella che una volta era un’Academy tutto sommato ancora famigliare, nonostante il business dei Summer Camps, si e’ trasformata in una macchina mangiasoldi che per continuare a sopravvivere deve continuare a vendere e per vendere intendo qualsiasi cosa, inclusa appunto la propria anima. Ma attenzione, la mia non e’ una critica, e’ una legge del mercato e della vita, chi avrebbe fatto il contrario? Bollettieri si e’ pagato I debiti e assicurato la pensione (e con 7-8 exmogli dio sa sene aveva bisogno) e l’IMG ha creato un centro che se cambiamoangolo di prospettiva e’ sicuramente un gioello: non piu’ solo Tennis ma anche Golf, Baseball, Soccer, Basket, Football Americano e perfino Lacrosse, il tutto con l’IP,il Dipartimento di Preparazione Atletica, sponsorizzato da Under Harmour, a fare da collante. Piu’ scuola, dormitori, ville, mensa, bar, piscine, negozio di articoli sportive con incordatore, vari uffici incluso quello di Recruiting per il College: All in One, appunto.

Ma cerchiamo di essere pratici e fare degli esempi concreti, una sorta di veloce corso introduttivo dal titolo La Bolletta In Soldoni che i piu’ smaliziati e colti avranno notato e’ un doppio senso ossimorico quasi (ma che cazzo sto blaterando?) e vediamo qui di seguito alcune situazioni Bollettieriane cosi’ come noi le abbiamo vissute

Quando arrivate, il primo giorno, per esempio, ci sono I Fuochi d’Artificio come raccontato in uno dei miei Colpi di Grazia, lo Special Edition 2_Live from Bollettieri Tennis Academy, 14 sett 2010, quello che iniziava con un estratto da Monetine di Daniele Silvestri … La procedura di registrazione e’ un americanata ma anche un capolavoro di organizzazione con l’atleta (e il Genitore) che in un percorso a tappe stazionano ad ogni stand e incontrano tutti ma proprio tutti: coaches, preparatory, insegnanti, agenti, accordatori, negozianti, nutrizionisti, mental tutors…Ci sono gli Stand Obbligatori e quelli Facoltativi: ci devi pero’ andare, ascoltare e poi decider se ti interessa o meno. Io per esempio non avevo alcuna intenzione di iscriverlo al ‘game on’ di Steve Schenbaum, l’indimenticabile (?) caratterista di American Porky 2 ma siccome si resiste a tutto tranne alle tentazioni, ecco che sono caduto nella rete …Eppure continuo a credere che non fosse un’idea sbagliata, di tutti I programmi extra il ‘game on’ poteva costituire una sorta di aiuto complementare al programma di Mental che Nicholas doveva svolgere, gratis, con l’Head dello Psicology Dept dell’Academy. Di cosa si tratta? Difficile da spiegare in due parole: gestito da un tre attori convertitosi all’insegnamento, il Programma si propone di dare agli atleti gli strumenti per gestire I rapporti con gli altri, i media in primis nel caso degli atleti gia’ famosi. Nel caso di atleti junior,come in questo caso, si tratta piuttosto di imparare l’Empatia, il posizionarsi nei confronti degli altri, il controllo del proprio body language, etc etc … A parte questo, io pensavo di dare a mio figlio, visto che ha sempre avuto anche il pallino di voler fare l’attore, un’ora o due di divertimento in quella che sembrava una settimana piuttosto impegnativa fra studio e tennis. Comunque, in quell primo giorno di Registrazione da un lato si resta colpiti dall’organizzazione, dall’altro si rischia il rigetto tipico della Sindrome da Commercial Center (o da Saldi di Fine Stagione, quando si entra in un negozio e si compra di tutto perche’ appunto come dicevo si resiste a tutto tranne che alle tentazioni…)

Il Tennis: non voglio addentrarmi qui, sarebbe presuntuoso e un po’ ridicolo da parte mia, sulla bonta’ o meno dell’insegnamento tecnico. Io credo ci siano ottimi coach(Jose’ Lambert, Paul Forsythe, Ali’ Bennaji, lo stesso Direttore Chip Brooks che l’anno scorsoaveva anche seguito per I tornei americani la Jankovic, quando vinse a Key Byscaine o a Indian wells, non ricordo bene, e che era stato invitato a Milano lo scorso novembre ad illustrare il metodo Bollettieri al Simposio Internazionale del Tennis raccontato per noi su SpazioTennis da Andrea Villa) e non si puo’ nemmeno dire che non ci sia ,almeno da quest’anno, attenzione individuale. Quello che forse manca e’, almeno per le fascie di eta’ piu’ piccolo e importanti, il Progetto Individuale, cioe’ lo Sviluppo del Giocatore. Di solito i giocatori forti vi arrivano gia’ formati, vedi il caso di Quinzi.E li’eventualmente si specializzano. Manca insomma un programma tipo The Strategy Zone. Manca l’Assemblatore, il Supervisore. O forse c’e’, ma solo per quelli baciati in fronte dal talent e dal fisico che combinati insieme significano Potential, potenzialita’. Ma in realta’, pare che davvero su Nicholas ci contassero ma la strada da loro scelta per forgiarlo, Disciplina Dura & Pura improntata di rigidita’puritana e un po’ bigotta, ha in realta’ ottenuto l’effetto di trasformare un guerriero un po’ canaglia in un tanker e choker … sempre un po’ canaglia. Comunque non posso fargliene una colpa, anzi, quando penso a Nicholas e alla sua esperienza alla Bollettieri con tutti I problem che ha avuto con Allenatori, Preparatori e Insegnanti mi viene in mente quella storiella del Pazzo in Autostrada: c’e’ questo tizio che sta viaggiando veloce di notte in autostrada ascoltando la musica… Ma ve la racconto dopo, perche’, e me ne accorgo ora, e’ in fondo il finale di cui ho bisogno per questo articolo.
Insomma, bisogna essere onesti e anche obiettivi e invece di criticare l’uva solo perche’ non la possiamo raggiungere continuiamo a raccontare: come forse alcuni di voi sanno, il concetto alla base della filosofia di Bollettieri e’ quello enfatizzato nel film Highlander: “E alla fine ne rimarra’ uno solo!”, cioe’ in pratica si mettono I gladiatori nell’arena e si sta a vedere quel che succede. Da qui il Sistema dei Gruppi: una quindicina di giocatori con due Head Coaches e una serie di Assistant Coaches/Feeder (per cui alla fine davvero talvolta la ratio sul campo e’ 1:1). Ogni giorno, dopo I drills, si gioca una partita, all’interno del Gruppo ma anche coi giocatori di altri gruppi. Ogni risultato viene registrato, ogni match, ogni singolo set, conta. Chi vince sempre passa di categoria, chi perde sempre scende. Un sacco di pressione. E’ chiaro che avendo a disposizione cento-duecento atleti, uno o due, quelli che sopravvivono, tanto male poi non saranno …il problema e’ cosa ne facciamo degli altri. E soprattutto, torno a ribadirlo, la mancanza di interesse nello sviluppo del giocatore. Quel che conta e’ vincere, solo vincere. Anche se I risultati vengono presi in considerazione nell;’arco di un trimestre, e’ indubbio che la pressione sia altissima. Lo diceva anche la Jankovic: se io ce l;’ho fatta, e’ perche’ son riuscita a sopravvivere alla Bollettieri. Con tutti gli aspetti negative di questo modo di pensare, io stesso pero’ non ero completamente sfavorevole al concetto: se non hai la stoffa, e’ meglio saperlo subito, mi dicevo.
Una cosa che mi ha sempre lasciato un po’ li’,invece, e’ la Mancanza di Senso di Appartenenza: in pratica non so se era perche’ Nicholas viveva comunque fuori con sua madre e quindi alle 17-18 di solito se ne tornava a casa, ma non mi e’ mai sembrato vi fosse attenzione nel curare lo Spirito di Squadra. Voi direte: giustamente, visto che il Tennis e’ uno sport individuale. Si, ma io vedo altre Academy o, mi ricordo, la Federazione Slovena, per esempio, muoversi a bordo di pullmini con tanto di logo, scritte e magari sponsors e portare I propri giocatori ai vari tornei…la Bollettieri niente: nessun pullmino ma nemmeno nessun coach che porti o segua i giocatori quando partecipano a tornei fuori (solo per l’Orange Bowl) … Hanno adottato, per ovvie ragioni logistiche ed economiche, il sistema opposto: invece di portare fuori I giocatori (e portarne in giro un centinaio sarebbe un rompicapo logistico) hanno deciso di far venire dentro gli altri (se la montagna non va a Maometto….) organizzando in pratica ogni mese due Tornei: uno interno, denominato Gran Prix, ed uno sanzionato USTA con la denominazione Bollettieri Championship, piu’ i due classici Angela Lopera e Eddie Herr. Certo, non e’ mica una brutta idea, per carita’, e secondo loro con il fatto che in pratica ogni giorno si gioca un match il cui risultato viene registrato, non c’e’ bisogno d’altro. Ma quello che viene a mancare e’ la Preparazione del Match o del Torneo con un Coach che ti viene a dire esattamente cosa dovresti fare, come lo devi fare, etc etc Un po’ perche’ I Coaches avendo lavorato mattina pomeriggio e sera da lun a venerdi’ piu’ la mattina del sabato e alcuni anche il pomeriggio, nel week end si riposano (ricordate, in US la maggior parte dei Tornei minori si gioca nel week end), un po’ perche’ comunque essendo giocatori della stessa Academy non sarebbe corretto fare il tifo o il Coaching per l’uno piuttosto che per l’altro… Abbiamo letto che Mad Max impone alla figlia un serve & volley a game e posso rivelarvi che anche Infantino obbliga ogni tanto GQ a giocare in modo anomalo e se non lo fa, lo tira via, chissenefrega se e’ un fottutissimo Torneo ETA del Cavolo … Be’, queste cose non succedono alla Bollettieri o se succedono, avvengono solo ai piani alti…magari in un allenamento della Shiskhina che appunto era allenata da un Coach Personale che aveva un suo progetto di sviluppo…Devo poi dire che il Coach, Dennis, era pagato dalla Famiglia: quando presumibilmente dopo la vittoria all’Eddie Herr e’ arrivato lo sponsor, IMG o Under Harmour o tutti e due, cosa e’ successo? Che a Dennis e’ stato tolto il gioellino, grazie mille e una pacca sulle spalle. Che io sappia non lavora nemmeno piu’ alla Bollettieri ma sembra stia facendo un ottimo lavoro con una mini Academy (in Florida ce n’e’ una ogni 500 metri). La Shiskhina e’ stata poi affidata ad altri ma mia moglie mi diceva che la madre era spesso negli Uffici a lamentarsi. Nel suo piccolo, anzi piccolissimo, anche Nicholas ha goduto di molta piu’ attenzione del giocatore medio e un po’ per le conoscenze, un po’ per il tipo di problematiche e un po’ forse perche’ all’inizio ci credevano davvero, e’ stato affidato di volta in volta a questo o a quello ma senza che vi fosse un’apparente coordinazione e soprattutto un controllo o verifica durante i tornei. La cosa buffa infatti e’ anche questa, che da un certo punto non possiamo davvero negare che con lui le abbiano provate tutte. La nostra conclusione quindi e’ stata: o e’ una ciofeca lui o questo non e’ l’ambiente giusto per lui. Ci ritorneremo (no, non all’Academy, su questo concetto).
Non possiamo neppure negare che all’inizio di quest’ultimo anno molte modifiche che sembravano quasi fatte per accogliere alcune nostre lamentele sulla carta, fossero indicative di un apprezzato tentativo di rinnovarsi: per esempio, noi avevamo lamentato una scarsa attenzione individuale e loro hanno aumentato le occasioni di Special Help con due Coaches che stazionavano su un campo con la Videoanalisi ricevendo giocatori dagli altri campi: ogni giocatore in pratica aveva in teoria la possibilita’ di essere visionato almeno una volta a settimana o almeno ogni due. Anche le nostre critiche alla Preparazione Atletica sembravano essere state accolte perche’ una parte ora veniva effettuata sul campo, prima e dopo il tennis, e in presenza di un Coach.
Cio’ che alla fine viene dunque a mancare e’ solo il Progetto Individuale ed e’ di questo che noi, in questi due anni, ci siamo lamentati: purtroppo il caso di Nicholas, cosi’ peculiare nella sua fin troppo esasperata singolarita’, a un certo punto si era fatto indifendibile.

Sulla Preparazione Atletica ci sarebbe molto da dire: che Nicholas venisse considerate un fenomeno dal punto di vista atletico con il miglior footwork di tutta l’Academy potrebbe far dire a Mad Max che questa e’ la prova di quanto da lui sempre sostenuto e cioe’ che la Bollettieri e’ una bufala. In realta’ qui potrei concordare con lui ma il buffo e’ che tutto il Tennis Department si troverebbe d’accordo con noi, solo che non lo possono dire. L’IPI, o IMG Performance Institute,e’ il collante che dovrebbe tenere insieme le varie discipline sportive ospitate nell’Academy ed e’ inoltre sponsorizzato dall’Under Harmour… purtroppo I Preparatori Atletici dell’IPI, soprattutto dopo che Nakamura se ne e’ andato a lavorare con la Federazione Australiana, non sono specializzati in Tennis e anzi, temo, di Tennis ne sanno abbastanza poco…A dire il vero lo hanno ammesso anche loro: magari fra 5-10 anni avranno acquisito tutta l’esperienza e le conoscenze necessarie ma al moment oil loro lavoro e il loro metodo, estremamente polivalente, e quindi magari perfetto dal punto di vista di Archipedro, non si combina perfettamente con certe caratteristiche richieste dal Tennis. In effetti da quest’anno i Tennis Coach facevano di persona un po’ di preparazione atletica sul campo ma era sempre tutto all’acqua di rose e senza un’apparente filo conduttore. Anche I test atletici, il cosidetto Combine 360, veniva eseguito solo una o due volte nel corso dell’anno. Inoltre il nostro problema (anche qui!) era che venivano messi insieme 20-30 ragazzi di livello completamente diverso e quello che sembrava a un certo punto il tema dominante delle sedute era quello di imparare la Disciplina. In pratica Nicholas veniva cacciato una volta ogni due o tre sedute: ormai per lui era diventata una sfida personale. Non crediate che non sia stato punito o che da parte nostra si prendessero le sue parti, anzi!, ma e’ anche indubbio un nostro certo disappunto nel constatare che alla fine veniva piu’ punito un certo tipo di comportamento da iperattivo (cioe’ alzare le braccia o sedersi quando gli era stato detto di stare fermo immobile) piuttosto che l’esecuzione perfetta rispetto agli altri dell’esercizio in questione. Cioe’ diveniva piu’ importante quell che faceva frag li esercizi che l’esercizio stesso. Mentalita’ militaresca da marine, da West Point: obbedire, credere, combattere e se ti dico di fare la guardia per 12 ore al palo della luce, tu devi farla e basta. Non sto dicendo che rifiuto il concetto, sto dicendo che lo rifiutava mio figlio.

Sul Mental e sugli altri programmi offerti, tutti facoltativi, bisogna dire che ogni settimana c’erano due o tre sedute di teoria in cui venivano instillate nozioni di Nutrizione Corretta, di Psicologia, di Strategia, etc etc: poi se uno vuole, puo’ iscriversi a un semester o a un anno e fare un’ora o due tutte le settimane. Il primo anno l’unico Extra che avevamo pagato era stato appunto il Mental Tutor, l’anno successive avendo ottenuto due ore grastuite da parte dell’Head del Department di Psicologia che si era appassionato al caso di Nicholas, avevo come detto potato per il Game On. Ogni mia disillusione sulle farraginose branche che si occupano della Psiche hanno qui,ahime’, trovato conferma. Il che non significa che io non ritenga il Mental (o Los Cojones) la piu’ importante e decisive fra le variabili alla base della Costruzione del Campione. I miei dubbi riguardano la possibilita’ di insegnarlo a chi ne avrebbe veramente bisogno, mentre a chi le palle il Fire Inside ce l’ha gia’allora son capaci (quasi) tutti… Pero’ al di la’ di tutto, il Difetto Maggiore anche qui rimane la Mancanza di Coordinazione fra I diversi reparti (e in particolare fra Coaches, Preparatori e Mental Tutors)

Parliamo ora della Scuola:si hanno diverse possibilita’, dentro o fuori l’Academy. La miglior scuola al di fuori dell’Academy e’ la St Stephen ma e’ sconsigliata in quanto troppo impegnativa: e’ una vera scuola e ti fa uscire alle 13 solo dopo il 7Th Grade, cioe’ la Seconda Media (altrimenti orario complete fino alle 15). Altri scelgono scuole esterne diverse dalla St Stephen perche’ meno care ma di solito chi va a scuola va alla Pendleton che e’ la scuola targata IMG. La Scuola sta assumendo sempre piu’ importanza perche’ in effetti l’academy (non dimentichiamo che ora non si tratta solo della NBTA, cioe’ la Nick Bollettieri Tennis Academy, ma di una Sport academy)l’academy dicevo, anzi le IMG Academies dunque, si stan trasformando in una Fabbrica di Atleti per il College. A parte che molti atleti gia’ verso i 14-15 anni scelgono l’Home Learning o la Scuola On Line, non e’ comunque strano che l’IMG stia puntando sempre piu’ a valorizzare la Strada verso il College probabilmente per attirare un numero sempre piu’ alto di studenti-atleti. E’ infatti indubbio che mentre di campioni se ne potranno costruire un paio su 500 e quindi da un punto di vista di marketing diventa difficile vendere il Prodotto Academy, se invece guardiamo e valutiamo la stessa Academy come una possibilita’ di entrare al College con una Borsa di Studio per meriti sportivi, ecco che gli orizzonti si allargano e il numero di richieste per entrare diventa piuttosto elevato con molti ragazzi in lista di attesa. E in piu’ da un punto di vista morale svolgi anche un’azione piu’ meritoria, Mens Sana In Corpore Sano, di quella di voler creare un campione a tutti I costi. E in effetti, il record di ammissioni al College per atleti provenienti dall’IMG Academies e’ elevatissimo, quasi 100% per quelli che ne fanno richiesta. Poi e’ chiaro, dipende dal College e come sa chi e’ un poco addentro al complesso sistema dell’Educazione Americana, c’e’ una bella differenza fra un Ivy Leaugue College e una sconosciuta universita’ Americana del Nebraska o anche della Forida. Ma anche se non tutti andranno a Stanford o all’UCLA, due delle piu’ famose per quanto concerne tennis e golf, alla fine per un Americano Medio riuscire comunque ad entrare in un college ed ottenere una educazione e’ sempre un sogno che si avvera, basta vedere Friday Night Lights o qualsiasi altro film o serie televisiva ambientata nel mondo sportivo delle high school. Magari fra un po’ lo diventera’ anche in Italia: mi dicono che adesso passare certi Test di Ammissione alla, per esempio, Facolta’ di Medicina e’ quasi impossibile se non cominci a prepararti un anno prima. Be’, magari a Milano e Bologna ma forse in una qualche sperduta e deserta Universita’ del Sud le chances di entrare nel Numero Chiuso sono superiori. E cosi’ e’ da sempre anche in US. E comunque dentro all’IMG Academies esiste un Ufficio apposito dove ti aiutano prima a capire il sistema e poi ti prendono per mano per portarti a non commettere errori perche’ sembra facile ma in realta’ e’ piuttosto complicate,non crediate, soprattutto per chi proviene da sistemi scolastici differenti.
La Scuola Pendleton vera e propria e’ una scuola ad orario ridotto che plasma I propri programmi sulle tue esigenze sportive: detta cosi’ sembra tutto perfetto, poi in realta’ per Nicholas e’ stata fonte di enormi problem un po’ perche’ al grido di Dio lo vuole!, inteso come crociata per creare una persona migliore, hanno secondo me finite con esasperare le sue caratteristiche di ribelle senza una vera e propria ragione. La mentalita’ talora un po’ ristretta e qualche volta troppo puritana di qualche professore (uno per esempio si rifiutava di vedere il film Avatar non solo per l’implicita condanna dei Marines con I parallelismi Iraq/Afghanisthan ma anche per l’esaltazione di una religione panteistica in contrapposizione, suppongo, a quella Cristiana di stampo protestante luteranano-calvinista imperante nella maggior parte degli Stati Centrali e del Sud ). Ovviamente non tutti sono cosi’ e comunque tenete presente che l’America non e’ una sola e che c’e’ una gran differenza fra quella delle coste e quella dell’interno dove in alcuni stati credo venga ancora negato il Darwinismo: la Florida e’ uno strano miscuglio ma per certe cose mi sembra ancora molto contadina e bigotta, almeno a giudicare dal numero di tatuaggi alcuni francamente tamari per contenuti e dimensioni e raffiguranti immagini religiose. Ma quel che io contestavo era il continuo invio di email dove da un lato Nicholas veniva punito e cacciato di classe con sospensione dal tennis perche’, che ne so, non si metteva la camicia dentro i pantaloni o perche’ veniva accusato di tutte le nefandezze che avvenivano nell’Academy e dall’altro lo si elogiava dicendo che sorpassava di gran lunga in acutezza e ingegno tutti gli altri alunni (Nicholas is a brilliant student who knows how to do an incredible work that far surpasses his peers. His work in both science and his other classes has amazed me throughout the year, scrive uno degli Insegnanti…dopo averlo sospeso da scuola per non mi ricordo piu’ quale stronzata). Questo e’ uno degli argomenti che mi sono trovato a discutere piu’ spesso con Nicoxia e anche con Mad Max, la Costruzione dell’Uomo, della Persona, prima che dell’Atleta, come a dire che molti errori sarebbero stati compiuti nel processo di educazione della Canaglia. Be’, sicuramente, ma non perche’ siamo stati permissive (anzi…). Ma di questo parleremo magari un’altra volta, qui vorrei sottolineare che in US non c’e’ separazione fra Condotta e Profitto nella valutazione finale: cioe’ se in Storia per esempio nei Tests finali sbaragliavi il campo con 98% (rispetto a una media magari di 70-80% da parte degli altri), poi ti ritrovi magari con un C invece di un A Plus perche’ durante l’anno non ti eri messo la cintura, avevi disturbato, ti eri fatto cacciare via diverse volte,arrivacvi in ritardo e non portavi in tempo l’homework, I compiti a casa (che notoriamente,soprattutto nei casi di scolari impegnati in sport agonistici, vengono di solito fatti dai genitori per cui io onestamente li abolirei…). Mi ricordo di aver una volta scritto a un insegnante che ‘Maybe Nicholas is not a Golf Guy but a Tennis Guy: he wants to be free to miss some shots but still be able to win the match at the end’ (Forse Nicholas non e’ un golfer ma davvero un tennista: vuole sentirsi libero di sbagliare qualche colpo mantenendo intatta la possibilita’ di vincere il match alla fine) sottolineando la differenza fra I due sports: nel Golf ogni colpo conta, nel Tennis puoi fare uno ‘sbrozzo’ di unforced errors e ancora vincere il match (meglio se non li fai, pero’…). Poi c’e’ sempre la mia vecchia teoria, che se vuoi calare tuo figlio in un mondo di lupi quale potrebbe essere metaforicamente ma non troppo l’arena pro, e’ meglio allevarlo anche un po’ da lupo, ma capisco che questo discorso presterebbe il fianco a trope critiche e verrebbe completamente frainteso e non solo dai falsi moralisti e benpensanti (e banchieri, pizzicagnoli notai dai ventri obesi e dale mani sudate dai cuori a forma di salvadanai …) Scrivevo infatti mesi fa a Coach Ali, il coach che piu’ ha creduto in Nicholas e che forse ha poi pagato con il suo allontanamento (lui dice che se ne e’ andato perche’ non ne poteva piu’ di fare il politico ma voleva tornare a fare l’allenatore… l’ultimo sabato prima di tornare in Italia lui e Nicholas sono andati a correre sulla spiaggia di Siesta Cay e poi hanno palleggiato per un’ora, non piu’ come Coach e Allievo, ma come amici … A noi non e’ rimasto che notare che tutti I Coaches con cui Nicholas si era trovato bene o comunque aveva stabilito un contatto, per un motive o per un altro alla fine o se ne erano andati loro o erano stati licenziati…), scrivevo, dunque, anzi ponevo una domanda che in inglese suonava cosi’: QUESTION: If the Pro Arena is a jungle, who will have more chance to survive? Chicken Farms and Sheep or wolves and coyotes? It amazes me how the Academy became more a Factory of College Players and make no mistake: this is very good but still…should not be also a factory of potential or wannabe Top 50? (…) So, what my point? My point is that IF I really want to produce not only very good human being and college players BUT ALSO top 100, maybe I have to take some risk and pay more attention on the Lone Wolves…” sostenendo, in soldoni, che Disciplina ed Educazione sono fondamentali ma che se l’obiettivo e’ ANCORA costruire qualche Campione, forse si dovrebbero prendere piu’ rischi (e perdere piu’ tempo) adottando in certi casi percorsi diversi e piu’ individuali. Pur rimanendo cioe’ un supporter della Bollettieri Organization, mi son sempre reso conto anche in passato di questo rischio, del fatto che stava diventando un’organizzazione che finiva per favorire il Pollo d’Allevamento rispetto al Lupo Solitario e al Vil Coyote, anche se nel Wild (come lo chiamano gli americani) e per parafrasi nell’arena pro, Lupi e Coyote hanno maggiori probabilita’ di sopravvivere…Ma in quei lunghi e costosi anni spesi all’academy, il Pollo d’Allevamento e la Pecora non ti daranno tutti quei problemi che Lupo Spelacchiato e Vil Coyote invece ti daranno e quindi son perfettamente comprensibili le ragioni per cui all’Academy non vogliono sprecare tempo e risorse con I Rebels Without A Cause (almeno non con quelli che non sono alti 190) ed e’ molto piu’ facile ‘e conveniente’ avere a che fare con Chicken Farms o piccolo automi tedeschi, tutti molto ben educati e dedicati alla causa,che non ti daranno ‘troubles’ e magari riusciranno anche a vincere la Coppa del Nonno…Per tutte queste ragioni ci siamo sempre piu’ convinti che l’enviroment, l’ambiente, non fosse quello giusto per uno come lui,un lupo inserito in un gregge, e un lupo che ovviamente non riesce a controllare i propri istinti (It’s my nature, disse lo scorpione).

Ma una volta nella vita uno alla Bollettieri dovrebbe andarci per toccare con mano quel che apparve a noi subito evidente: che con le altre Academies non c’e’ paragone…A parte la Sanchez e Mouratoglou ne abbiamo viste parecchie: Rick Macci, Evert, Saddlebrook, Pat Cash, Bob Brett Tennis Center, Van der Mere a Marlengo, Sartori a Caldaro, BTA di Zavoli a Bologna, la Vavassori a Palazzolo … un’idea, sia pur piccola, ce la siamo fatta. Prendiamo per esempio quella che da molti e’ considerata l’Academy meglio organizzata in Italia, la Vavassori a Palazzolo: il confronto e’ impietoso ad un occhiata superficiale ma poi, passandoci qualche tempo,…e’ ancora peggio.
Certo, poi non vuol dire che alla Vavassori non vi siano coach che sappiano fare il proprio lavoro o che all’interno della stessa magari non siano in grado di sviluppare un campione magari meglio che a Bradenton. O che il Progetto Dacia Siberiana alla Rocky Balboa di Archipedro non sia moralmente superior e magari anche piu’ efficace se il material umano e’ gia’ buono di suo. Il mio e’ un altro discorso: di colpo d’occhio, di ‘facilities’, di All in One, di clima, di possibilita’ e di esperienza. Ok, voi direte: Image is Everything. No, ma un po’…si. A chi ha dei figli di 12-14 anni e un budget che consenta una vacanza negli US, io mi sento ancora di consigliare un paio di settimane in Florida (le altre due suddividetele fra Grand Canyon e California o Grand Canyon e Manhatthan, magari durante gli USOpen).
Il problema semmai e’ proprio questo: ci vai un paio di settimane d’estate e tutto il resto dopo ti sembra in bianco e nero … Vero e’ che se continui a tornarci per due-tre settimane anche due volte all’anno, svanita l’euforia e esaurita la sbornia del colore, qualche dubbio ti viene ma poi rifletti e dici: ok, ma e’ chiaro che e’ cosi’, io vengo qui solo per lo Short Time, quando verro’qui tutto l’anno come Full Timer sara’ tutta un’altra cosa … In due anni alla Bollettieri noi ci siamo potuti rendere forse conto di tutti i difetti.
Poi va in un’altra academy e scopri che li’ e’ peggio.
Quindi, siamo passati dalla parte opposta della barricata? Personal Team meglio di Academy? Io temo che si stia a parlare dell’aria fritta …In Conclusione infatti cosa possiamo dire? Che l’ideale, E’ OVVIO!, in realta’ e’ quello profetizzato nella prima puntata delle Bradenton Chronicle, e cioe’ venire a Bradenton con il proprio Coaches ed usufruire dell’organizzazione e dei servizi, in parole povere dell’All in One. Per il resto e’ tutto un problema di budget o, se vogliamo, di chi paga: sponsor, mecenati, federazioni … Dire che da Bollettieri si diventa sicuramente dei Campioni e’ sicuramente tanto sbagliato quanto dire che da Bollettieri non si impara nulla o ci si rovina. Dipende sempre dal soggetto ultimo, dal fatto se sia mulo o cavallo e se magari cavallo, purosangue si ma pigro e anche un pochettino stronzo. In effetti quando noi ci lamentiamo, non possiamo nemmeno nasconderci che il problema nel nostro caso non e’ mai stata davvero l’Academy ma sempre e solo Nicholas. Alla fine l’unica conclusione che abbiamo potuto raggiungere e’ che sicuramente l’Academy ha dei difetti che si riassumono nel conflitto d’interessi fra standardizzazione di un metodo diretto alla moltitudine e l’attenzione individuale necessaria per sviluppare Il Campione. Ma e’ indubbio che giocatori dal carattere Svedese o Tedesco , tanto per non cadere negli stereotipi della generalizzazione, magari avrebbero la possibilita’ di trarre maggior vantaggio da questo sistema che sembra prediligere il volume alla qualita’. Cosa intendo per giocatori ‘svedesi’? Quei giocatori a cui il Coach dice: ‘arrivo fra 10’…cominciate a giocare contro il muro…” Poi il coach si dimentica, arriva dopo 4 ore e lo svedese e‘ ancora li’ che picchia ininterrottamente la pallina contro il muro … L’avesse detto a un Nicholas, dopo 11’ l’avrebbe mandato a cagare e se ne sarebbe andato in piscine a succhiare una granite e a lumar le pupe …Ma come ho gia’ scritto, non posso negare l’evidenza: Nicholas ha in realta’ ottenuto un trattamento di favore e probabilmente alcuni genitori si saranno anche lamentati perche’ ai loro figli veniva dedicato meno tempo e mena attenzione. D’altro lato un po’ a fin di bene un po’ alla fine per esasperazione, il tentativo di domare il ribelle con la disciplina rigida e puritan di stampo west point, con un sistema di Tolleranza Zero, ha alla fine sortito effetti deleteri e inasprito la sua innata tendenza alla ribellione, al non piegarsi di fronte all’Autorita’ Costituita, un po’ per un’errata prioritizzazione , un po’ per smania di palcoscenico, un po’ per un’incapacita’ congenital o legata all’eta’ di distinguere fra dettagli e Big Picture e/o fra Dito e la Luna. A volte ci si chiedeva se in un ambiente diverso, diciamo europeo, sarebbe stato ugualmente punito, a scuola o sul campo, per quelle che a noi francamente sembravano talora sciocchezze se non vere e proprie stronzate ininfluenti anche se poi per fini educativi dovevamo comunque supportare la linea adottata da Insegnanti , Professori e Dirigenti IMG. Alla fine il Piccolo Mondo Antico, Puritano e Provinciale che ritrovi dentro l’IMG Academies potrebbe esser risultato di orizzonti troppo limitati per un bambino che proveniva dal vecchio continente e che aveva passato tutta la sua vita in Africa e aveva viaggiato in lungo e in largo per deserti e foreste, oceani e paesi…Certo, ci e gli dicevamo, si trattasse di avere un problema con una persona sola, si trattasse di episodi isolati, avremmo potuto anche scendere in campo e schierarci al suo fianco …Ma qui era come in quella storiella che ho gia’ accennato del Pazzo in Autostrada. Dunque c’e’ questo tizio che sta viaggiando in auto a velocita’ sostenuta di notte in autostrada ascoltando la musica (mio figlio a questo punto sarebbe capace di interrompermi e chiedermi: che cosa stava ascoltando, che tipo di musica ?) A un certo punto la trasmissione si interrompe per annunciare che proprio su quella stessa autostrada che lui sta percorrendo, un pazzo sta correndo con la sua auto in senso contrario ai 200 all’ora … E improvvisamente vede dei fari venire contro di lui…e sterza col volante, li schiva…ma eccone un altro…schibvato anche quello! E poi un altro ancora, e un altrio, e un altro… E lui: “ Ma che cazzo, altroche’ uno solo…Qui sono tutti matti!”

Alla fine dunque a noi non e’ rimasto altro che accettare il verdetto, fare autocritica e cercare di rigenerarci perdendoci nell’infinita’ spettacolare del Grand Canyon …

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