di Matteo Mosciatti
Il primo Lemon non si scorda mai. Giulio Zeppieri, grintoso mancino classe 2001, ha dominato il tabellone under 14 della “Coppa dei limoni” aggiudicandosi il titolo senza perdere neppure un set. Davvero niente male come inizio di stagione. Attualmente numero 235 d’Europa nella sua categoria, il tenace atleta del Capanno di Latina ci parla dei suoi obiettivi a breve e a lungo termine.
Ciao Giulio, complimenti per il trofeo appena conquistato. E’ stata la settimana più bella della tua giovane carriera?
Sì, posso dire di aver vissuto una gran bella settimana. Ho giocato davvero bene, mi ritengo soddisfatto. In finale contro Matteoli sono partito molto teso, ma con il passare dei games ho alzato il livello del mio gioco fino a portare a casa partita e torneo, nonostante il mio avversario abbia giocato un ottimo secondo set (il match è terminato 76 63).
Ti aspettavi questa vittoria?
Diciamo di no, non mi aspettavo di vincere il Lemon Bowl. Eppure quando sono sceso in campo per il primo turno è scattata in me una voglia matta di battere tutti i miei avversari, dal primo all’ultimo. E alla fine è andata proprio così.
Dopo questo bel successo, come riparte la tua stagione? E’ già vigilia di nuovi tornei?
Mi allenerò per 15 giorni in attesa di capire se entrerò nelle qualificazioni di “Les Petits As” a Tarbes in Francia. Se rimarrò tra gli alternates credo che mi iscriverò a un torneo open a fine gennaio.
Ti alleni da sempre con Piero Melaranci, il tuo attuale maestro. Parlaci del rapporto che hai con lui. Cosa apprezzi in particolare di Piero?
Piero è il mio maestro da quando ho cominciato a giocare a tennis. Il nostro rapporto è bellissimo, tra noi c’è molto feeling e mi segue sempre in giro per tornei. Ormai è come un secondo padre. Mi piace il fatto che riesca a trovare qualcosa di negativo anche nelle mie partite migliori: evidenzia sempre un difetto nel mio gioco per non esaltarmi troppo, per farmi restare con i piedi per terra. So che lo fa per il mio bene e questo mi fa tanto piacere.
Quando non sei in campo e a scuola, come ti piace trascorrere il tempo libero?
Non ho dubbi: Play Station. Gioco a FIFA e a Call of Duty. A scuola sono fortunato perché ho trovato professoresse disponibili e comprensive che non mi penalizzano per l’attività che faccio, così attraverso qualche interrogazione programmata riesco a conciliare il “doppio impegno”.
Torniamo ai match: cosa prevede la programmazione del tuo 2015? Viaggerai tanto? Ti concentrerai sull’attività Tennis Europe?
Cercherò di giocare molti tornei internazionali con l’obiettivo di entrare nei primi 50 under 14 d’Europa. Inoltre credo che parteciperò ai tornei di macroarea e a qualche open.
So che i tuoi genitori sarebbero favorevoli all’esperienza in un college americano. Che ne pensi? Valuti questa possibilità per i prossimi anni?
Onestamente no, io voglio allenarmi con Piero! In inglese non me la cavo granchè e qui sto bene, quindi per ora non vedo gli USA nel mio futuro, nonostante quella del college sia senza dubbio un’esperienza interessante.
Sei mancino, non molli una palla e la grinta è una delle doti principali che mostri in campo. Il tuo idolo è Nadal?
Anche se il mio tennis non somiglia al suo, il mio idolo è Federer. Mi piace molto anche Cilic, ma Roger è il dio del tennis e non è paragonabile a nessuno.
Salutandoti non posso esimermi dal chiederti il tuo sogno. Che traguardi vorresti raggiungere nella tua carriera?
Il mio sogno è diventare un giocatore ATP e giocare Wimbledon. Mi rendo conto che sia molto difficile, ma è bello sognare!
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