di Giulia Rossi
Si apre il sipario sopra la 7^ edizione del torneo internazionale giovanile Tennis Europe Under 12 “Città di Padova”, che prende il via oggi presso gli impianti del Centro Sportivo Plebiscito con le qualificazioni al main draw, per concludersi sabato 20 giugno con le finali del singolare maschile e femminile. Nella tappa patavina si sfideranno i migliori tennisti under 12 italiani e stranieri, tra cui Luca Nardi e Lisa Pigato, finalisti ai campionati italiani dello scorso anno. Abbiamo incontrato Beatrice Maria Barbiero, responsabile del torneo e suo papà Gianfranco Maria Barbiero, responsabile del settore tennis 2001 Team, che si mostrano subito molto disponibili a rispondere a qualche domanda per conoscere meglio questa importante manifestazione e nasce così una piacevole intervista “doppia”. Comincio da Beatrice, che a soli 25 anni è l’anima organizzativa della manifestazione (“oltre a mio padre che è “l’anziano” del gruppo – ride – è organizzato da me e da collaboratori che non superano i 25 anni”) ed è un vero vulcano di energia e passione per il proprio lavoro.
Andiamo un po’ indietro negli anni, quando nasce il vostro circolo? Cosa offre la vostra struttura oggi?
Il Centro Sportivo Plebiscito è nato nel 1984 come un centro sportivo prettamente acquatico. Nel corso degli anni la 2001 Team, società di gestione impianti sportivi (che al momento segue impianti a Padova, C.S. Plebiscito – C.S. 2000 – C.S. Aquaria Piove di Sacco, C.N. e C.T. Rovereto, Trieste, San Bonifacio), ha sviluppato ed aumentato le strutture esistenti costruendo, oltre ad ulteriori vasche adatte all’attività agonistica di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato, anche i campi da tennis. Al momento, il Centro Sportivo Plebiscito ha 10 campi da tennis (4 in terra rossa, 2 in green set, 2 in play-it, 2 in erba sintetica validi anche per il calcetto), una palestra arrampicata, tre campi da squash, due campi da paddle, una vasca 33m con tribune (stadio della pallanuoto), due vasche 25m, una vasca baby, una palestra attrezzata cardiofitness, tre palestre corpo libero oltre a un Palaghiaccio (dal 2013, aperto fino a giugno), bar/ristorante e solarium, diventando così, con i suoi 40.000mq, uno dei più grandi centri polisportivi del Nord-Est. Le discipline agonistiche che si svolgono all’interno sono numerose, anche in serie di eccellenza: oltre al tennis (serie B maschile e femminile e un’accademia, la 2001 Team Tennis Academy, che ospita ottimi giocatori professionisti seguiti da staff altamente qualificato come i tecnici nazionali Gianpaolo Coppo e Andrea Mantegazza), lo squash (serie A), pallanuoto femminile (A1, vincitrici dello scudetto 2015), pallanuoto maschile (A2), nuoto sincronizzato (serie A), paddle (massima serie) e il nuoto.
Cosa significa per voi ospitare un evento così importante? Quali sono secondo te i punti di forza che vi hanno permesso di entrare a far parte di questo circuito?
Ormai è il settimo anno che organizziamo questo torneo, conosciamo bene le dinamiche di una manifestazione giovanile. Siamo fieri di poter ospitare una tappa del circuito Tennis Europe perché è il primo approccio al mondo internazionale dei giocatori di tennis under. Siamo certi che sui nostri campi hanno giocato i campioni del futuro (e qualche risultato qualcuno lo sta già facendo) e non può che essere motivo d’orgoglio. Il torneo inizialmente ce l’ha proposto la Federazione, dopo che un altro circolo aveva rinunciato ad ospitarlo nuovamente. Non ce lo siamo fatti chiedere due volte, ci abbiamo creduto subito…e non l’abbiamo più lasciato. Dopo aver organizzato anche tornei di altre entità (ITF maschili e femminili, ATP Challenger…) posso dire con certezza che questo torneo in particolare lascia sempre in noi, in tutto lo staff, qualcosa di speciale. Con i ragazzi si lega subito, sono sì atleti ma anche bambini che se possono aiutano, fanno amicizia… noi del resto cerchiamo di creare un ambiente tranquillo, come se fossero “a casa”. E’ bellissimo vedere come in campo siano agguerriti mentre fuori vanno in piscina tutti insieme nel dopo partita. E’ un aspetto che ogni anno ci fa capire quanto ci piaccia questo evento. La chiave è sicuramente nella passione che mettiamo nell’organizzazione del torneo.
Com’è strutturato il torneo? Che differenze ci sono rispetto alle altre categorie?
I giocatori delle qualificazioni (32 maschi, 32 femmine) arrivano il venerdì a firmare, dalle 16.00 alle 18.00, mentre le prime partite sono sabato mattina (solitamente alle ore 9.00). Domenica sera, invece, è la volta della firma dei giocatori del main draw (sempre 32 in entrambi i tabelloni), che andranno ad iniziare lunedì mattina (sempre alle 9.00). Le finali di singolare, maschile e femminile, si giocheranno sabato 20 giugno, mentre le finali del doppio (16 coppie per tabellone) saranno venerdì. Il circuito Tennis Europe Under 12 (che tra l’altro quest’anno festeggia il centenario) ha tre particolarità: per prima cosa chi perde al primo turno di main draw entra a far parte del tabellone di consolazione (quindi anche se perdono una partita, ne giocano comunque un’altra); secondo, gli under 12 non hanno ranking internazionale, quindi le liste vengono stilate da commissione Tennis Europe e dalla commissione Federazione italiana, in base alle squadre nazionali che si iscrivono; terzo, c’è l’ospitalità obbligatoria per tutti i giocatori del main draw (e qualche coach nazionale), che comprende vitto e alloggio…Insomma, è comunque una manifestazione costosa! Per quanto riguarda le wild card nel tabellone di qualificazioni: sono anni che abbiamo deciso di assegnarle tramite un torneo (italiano) di pre-qualificazioni, dove i semifinalisti vincono la WC, dando la possibilità un po’ a tutti di partecipare.
La parola ora a papà Gianfranco Maria Barbiero, responsabile del settore tennis 2001 Team. A Lei chiedo, manifestazioni come questa possono dare una svolta alla carriera di un giovane tennista e indirizzarlo verso il professionismo?
Sono sicuramente il trampolino di lancio, non per niente dal circuito Tennis Europe sono passati tutti i top-players attuali. Per la prima volta l’atleta fa i conti con un approccio professionistico al match e al torneo, quindi sono tornei utili a capire come bisogna muoversi, organizzarsi negli allenamenti, nei riscaldamenti, in partita… Da under 12 comunque sono ancora giovani: questo tipo di tornei può dare una mano a capire meglio quanto il tennis possa diventare importante, ma non danno la certezza di diventare campioni o professionisti. Per esempio: in questi anni, hanno partecipato al nostro evento numerose delegazioni straniere, oltre agli italiani. Ci hanno sempre colpito molto la delegazione australiana e quella canadese. Si muovevano in due allenatori più 4/6 bambini, si spostavano da oltreoceano per giocare la stagione in Europa. Insomma, doppio allenamento nei giorni in cui i ragazzi non avevano il match, allenatori sempre attenti all’organizzazione della giornata senza però tralasciare il momento di svago, il riposo in piscina o il gioco. Vedendo loro, capisci già cosa vuol dire professionismo. Approccio che, comunque, accomuna la maggior parte dei giocatori.
Ci sono giovani passati per questo torneo che poi sono emersi anche da junior?
Ci sono tre giocatori che ci hanno colpito nel corso degli anni: uno è il canadese Alejandro Tabilo (classe ‘97), vincitore della prima edizione, fisicamente sembrava già un quattordicenne, gioco ben definito, atteggiamento da professionista, attualmente è 38 ITF Junior. Il secondo è il canadese Nicaise Muamba (classe 2000), ora 432 ITF Junior: anche lui fisicamente due spanne sopra gli altri. Ma il più impressionante di tutti è stato l’israeliano Yshai Oliel (2000): non ha vinto il torneo (vinto da Muamba), ma si è issato in semifinale partendo dalle pre-qualificazioni (è arrivato a Padova due settimane prima dell’inizio del torneo!) grazie ad un gioco di puro talento. Tecnicamente perfetto, aveva qualche difetto dal punto di vista comportamentale in campo: poco concentrato, si perdeva spesso dopo qualche errore di troppo…Deve averlo però superato, visto che ora è 84 ITF Junior. Me ne vengono in mente molti altri: l’australiana Maddison Inglis (63 ITF Junior), l’australiano Alexei Popyrin, la maltese Helene Pellicano, oltre agli italiani Samuele Ramazzotti, Enrico Dalla Valle, Giulia Sartori, Verena Meliss, Arianna Capogrosso, Federica Rossi, Elisa Visentin, e molti altri giovani che si stanno mettendo in evidenza in campo internazionale.
Chi secondo lei si metterà in luce durante il torneo?
Purtroppo non essendoci ranking e non seguendo il circuito internazionale fuori Italia è difficile fare delle previsioni: inoltre, a quest’età le sorprese sono dietro l’angolo, può succedere di tutto. La delegazione italiana è molto valida, ci sono i vicecampioni italiani under 11 del 2014 Luca Nardi e Lisa Pigato, ma anche gli altri si sono distinti nei tornei nazionali di macroarea e non. Le delegazioni straniere invece quest’anno sono leggermente diverse rispetto alle ultime edizioni: solitamente Canada e Australia piazzavano sempre qualcuno ai vertici, e quest’anno non ci sono. Ci sono austriaci, croati, francesi, russi, svizzeri, bielorussi, tedeschi…Non posso fare pronostici!
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