(Simone Cavalleri, giocatore under 12 del TC Pavia)
di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Al via lunedì 4 aprile presso il Tennis Club Pavia il 13° torneo giovanile di tennis under 14 – 11° “Memorial G. Cassani” – organizzato dal circuito ITF Tennis Europe. In uno dei circoli più belli e caratteristici d’Italia scenderanno in campo tutti i migliori giocatori italiani under 14 fra cui Elisabetta Cocciaretto e Federica Rossi nel femminile, Lorenzo Rottoli e Fausto Tabacco nel maschile. Una manifestazione che promette spettacolo e divertimento e che da anni, secondo l’opinione di chi ha vissuto in prima persona le precedenti edizioni, rappresenta una vera e propria certezza sotto il profilo dell’organizzazione e della professionalità. Abbiamo intervistato Fernando Cavalleri, maestro di tennis dal 1983, responsabile della scuola tennis a Pavia, nonché direttore del torneo in questione ed uno dei principali artefici di tale successo acquisito in questi anni.
Quando nasce il circolo? Com’è strutturato?
Il circolo venne fondato il 20 ottobre del 1961 da un gruppo di soci appassionati della racchetta. E’ situato all’interno di una vecchia cascina ristrutturata ed immersa nel parco del Ticino. Disponiamo di una bella club house con ristorante, sala biliardo e carte, sei campi da tennis di cui uno polivalente in erba sintetica e gli altri 5 in terra rossa, un campo da calcetto, una piscina, una palestra attrezzata, un campo di pallavolo e molto altro per un circolo all’avanguardia. Abbiamo circa 1300 soci in totale iscritti fra cui il famoso scrittore e commentatore sportivo Gianni Clerici, divenuto nel 2006 Socio Onorario del Tennis Club Pavia.
Quali sono le prerogative fondamentali per poter ospitare tornei di questo genere? Quali gli aspetti chiave con cui avete costruito il vostro successo rispetto ad altri paesi europei?
Tengo a precisare che noi siamo un tennis club, per cui tutta l’attività tennistica è al centro del nostro progetto, soprattutto quella giovanile. Il nostro punto di forza a detta di molti è l’accoglienza, cerchiamo di dare la massima disponibilità ai giocatori sia per ciò che concerne gli alberghi che il ristorante, senza dimenticare il servizio di transportation e l’ospitalità garantita ai team. Riguardo al fatto di essere un passo avanti rispetto gli altri paesi sono d’accordo, ma non lo dico io, è l’opinione di coloro che hanno avuto varie esperienze con più tornei in Europa e qui in Italia. La federazione internazionale ci aveva chiesto tra l’altro di organizzare un primo gruppo proprio a seguito degli ottimi feedback ricevuti negli anni ma purtroppo, avendo a disposizione pochi campi e col tabellone da 64, non ce lo saremmo potuti permettere. Mantenere il secondo gruppo resta un gran bella vetrina ed un forte motivo d’orgoglio da parte nostra.
Ci spiega la formula della manifestazione? Ci sono giovani che ha visto giocare in questi anni e che poi sono emersi a buon livello?
Il tabellone partirà lunedì con i primi turni che si distribuiranno nei primi due giorni, e terminerà sabato, giorno delle finali. A differenza degli scorsi anni abbiamo abolito le prequalificazioni che aprivano le danze il venerdì, lasciando spazio alle sole qualificazioni che permettono ad 8 giocatori di accedere al main draw in un tabellone a 32, sia per le categorie maschili che femminili.
(Andrea Lodigiani, giocatore del TC Pavia)
Inoltre sarà presente il doppio che, da quando Tennis Europe ha iniziato ad assegnare punti, è diventata una disciplina amata e in cui non abbiamo riscontrato particolari complicazioni nel trovare le 16 coppie. L’anno scorso c’è stato il dominio dei francesi, due anni fa quello dei canadesi, qualche anno addietro degli australiani, spero vivamente che quest’anno sia la volta di noi italiani. Tra coloro che hanno partecipato a questa manifestazione e che poi si sono anche affermati nel circuito maggiore ricordo Agnieszka Radwanska, la quale arrivò in finale di doppio, Sorana Cirstea, oggi in calo ma comunque con un passato da 21 al mondo, e la britannica Laura Robson. Tra gli italiani faccio il nome di Thomas Fabbiano tra coloro che hanno raggiunto una miglior classifica, e quello di Davide Della Tommasina. Altri giocatori stranieri oggi sul circuito che ben hanno figurato qui in passato sono Marton Fucsovics e Gastao Elias.
Questo tipo di manifestazioni possono essere viste come un trampolino di lancio verso il tennis professionistico? Si sente di fare qualche nome su italiani che potrebbero in questa settimana ben figurare?
Qui si crea la mentalità giusta, il ragazzo si abitua all’allenamento prima della partita, al riscaldamento, e vive a 360 gradi ciò che probabilmente affronterà in futuro. Penso dunque che sia un ottimo trampolino di lancio, in cui i giovani tennisti possono misurare il proprio livello ed iniziare le prime esperienze da mini professionisti essendo pure accompagnati dai coach e dai responsabili delle federazioni. E’ sempre difficile fare nomi ma ho visto che in tabellone ci sono i migliori italiani under 14 sulla piazza. Non posso non menzionare Fausto Tabacco, Lorenzo Rottoli, Federica Rossi, Federica Sacco ed Elisabetta Cocciaretto. Non credo di sbilanciarmi nel dire che lo spettacolo è assicurato.
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