Federica Sacco vince il Junior Master under 14

Al Circolo Tennis Rocco Polimeri di Reggio Calabria si è concluso ieri il Junior Master under 14 e under 16 e abbiamo avuto grandi soddisfazioni per i nostri colori dal terzo posto finale di Lorenzo Musetti nell’under 14 maschile, ma soprattutto dalla vittoria di Federica Sacco nell’analoga competizione femminile. Il percorso di Federica verso la vittoria finale è stato un crescendo di emozioni e livello di gioco. Nei quarti di finale la Sacco ha superato la testa di serie numero 1, la russa Avelina Sayfetdinova 6-7 6-0 6-3 e in semifinale la slovena Ziva Falkner con il punteggio di 3-6 6-4 6-4. In finale invece non ha avuto bisogno di rimontare l’avversaria e ha portato a casa il prestigioso torneo con la vittoria in due set, 6-4 6-3 sulla russa Maria Timofeva.

Federica Sacco è stata la prima italiana a imporsi nel Master under 14 da quando esiste questa competizione ovvero dal 1996, mentre l’unica italiana ad arrivare in finale prima di Federica era stata Martina Trevisan nel 2007, sconfitta da Daria Gavrilova, ma a guardare l’albo d’oro del torneo oltre alla russa ci sono davvero tante tante campionesse che sono arrivate al tennis professionistico. Simona Halep non ha vinto ma è stata la finalista del 2005, sconfitta da Viktoriya Kamenskaya, Kim Clijsters ha vinto nel 1997, Belinda Bencic nel 2011, Yulia Putintseva nel 2008. Le ultime vincitrici si sono subite imposte anche a livello di under 18. Dalma Galfi, che ha vinto nel 2012 superando l’altra grande promessa del tennis russo Anna Kalinskaya, è la vincitrice degli US Open Junior del 2015 e ora è vicino alla top 200 del ranking WTA, Anastasia Potatpova, che ha vinto nel 2014 è arrivata quest’anno al numero uno del ranking junior e le due finaliste dello scorso anno Helene Pellicano e Marta Kostyuk hanno già fatto molto bene a livello di under 18.

La strada verso il tennis professionistico è ancora lunga e piena di ostacoli come per tutte le quattordicenni che praticano questo sport, ma l’anno di Federica è stata caratterizzato da una crescita continua, che l’ha portata a vincere in Romania nel circuito Tennis Europe, a confermarsi campionessa italiana under 14, a debuttare nei tornei ITF junior under 18, facendo un’ottima figura a Salsomaggiore, dove ha superato la Monnet e Giulia La Rocca, per poi doversi ritirare nel match decisivo per l’ammissione al main draw e anche a debuttare nel circuito Pro, partecipando al 25000 dollari di Caserta, grazie a una wild card offerta dagli organizzatori e ben onorata visto che ha giocato per un set alla pari con Nastassja Burnett.

Raggiungiamo telefonicamente Federica Sacco e il suo storico allenatore Lino Sorrentino, neo direttore tecnico del Tennis Club Vanna di Napoli che allena Federica al TC Fireball, mentre stanno rientrando in macchina da Reggio Calabria assieme anche al papà di Federica, Massimo e scambiamo con loro qualche impressione sul torneo e sulla stagione di Federica. Ovviamente si parte col descrivere la gioia appena vissuta. Inizia il Maestro Sorrentino: “Non è la prima vittoria di Federica, che alla sua età ha già vinto in molti tornei, ma questa è sicuramente la vittoria più importante e quindi è un’emozione nuova per tutti noi. C’era tantissima gente a vedere, a fare il tifo per lei, alla fine è stata “assalita” dai ragazzini che le chiedevano un autografo, insomma tante emozioni condensate in pochi giorni, sono momenti difficili da descrivere a parole.

Federica giocava in casa, ma non era tra le favorite, non era nemmeno tra le teste di serie, ma come giustamente ricorda ancora Sorrentino “a questi livelli le differenze tra le prime otto sono davvero minime. Federica aveva già giocato a Messina al Tennis Europe contro la teste di serie numero uno la russa Avelina Sayfetdinova e ci aveva vinto in due set, sicuramente non ci aspettavamo di vincere, ma sapevamo di potercela fare, Federica ha già dimostrato più volte di avere il gioco per competere con le più brave della sua età e oggi l’ha dimostrato

La grande gioia della vittoria non fa perdere il controllo a Federica, che sa già essere molto composta e misurata nelle sue parole di quattordicenne già molto matura: “Non mi aspettavo di vincere, io sono sempre scesa in campo per giocare bene, per mettere in pratica quello che avevano studiato con il mio allenatore, ho giocato bene e sono arrivate le tre vittorie. Con la Sayfetdinova ci avevo già giocato un paio di mesi fa, avevo vinto e quindi avevo capito bene come metterla in difficoltà e quindi sono scesa in campo tranquilla. Dopo aver vinto la prima partita, sapevo che potevo superare anche le successive, ovviamente non è stato facile ma ci sono riuscita.”

La gioia più grande è forse quella di papà Massimo che, da tifoso prima ancora che da esperto di tennis, si trattiene meno di Federica e di Lino “Sono davvero felice, sapevo che era difficile ma ci speravo, è veramente una grande soddisfazione per tutti noi. Le vittorie aiutano a fare quei piccoli e grandi sacrifici che ogni famiglia deve fare quando si segue una tennista, perché ci danno tante soddisfazioni che ripagano di tutto. Senza le vittorie passerebbe la voglia di sacrificarsi probabilmente prima di tutto ai ragazzi, ma anche alle famiglie che stanno dietro.”

Le vittorie importanti come queste non si possono improvvisare, ma sono il frutto di tanto lavoro e di una crescita a piccoli ma significativi passi, come tiene a precisare Sorrentino: “Noi siamo riusciti a preparare molto bene questo Master, siamo arrivati in una condizione fisica ottimale, poi abbiamo analizzato ogni singola partita e le avversarie che avevamo di fronte e la tattica da usare che naturalmente cambia a seconda dell’avversaria. Federica è molto brava e diligente a mettere in pratica quello che studiamo nella preparazione di ogni match. Per vincere un Master bisogna essere quasi perfetti, basta un piccolo passaggio a vuoto e si perde la partita. A un certo punto Federica ha solo abbassato leggermente la velocità della palla e ha perso otto punti e due game consecutivi. Direi comunque che Federica in queste tre partita è stata veramente quasi perfetta, poi è chiaro che c’è sempre qualcosa da migliorare ma magari riuscisse a giocare sempre in questo modo.”

Dietro ogni vittoria c’è quindi tanto lavoro e tanta sofferenza, lo sa bene papà Massimo, che, assieme a mamma Ersilena, come tutti i genitori di giovani tennisti si accollano il peso delle trasferte da seguire, dei compiti da far fare quando la figlia arriva stanca dagli allenamenti, dall’organizzazione delle proprie ferie e delle proprie giornate tutte in funzione della figlia, però poi arrivano soddisfazioni come queste, che potrebbero anche far perdere un po’ il controllo come non nasconde Massimo Sacco: ”questa volta vi assicuro che ho sofferto tanto, dalla prima all’ultima partita. Io vedo l’atteggiamento di Federica in campo che è sempre davvero molto composta e mi fa tanto piacere e voglio anche io cercare di tenere lo stesso atteggiamento perfetto sugli spalti ma non è facile, il cuore napoletano esce spesso e prende il sopravvento sulla la testa che vorrebbe essere più british. Ti assicuro che ho cercato tanto di trattenermi ma ho sofferto moltissimo soprattutto nell’ultima partita, poi però ho potuto liberarmi e gioire con la stessa energia. I genitori sono sempre i primi tifosi, credo sia giusto.”

Federica sorride: “A me fa piacere se i miei genitori mi vengono a vedere, anche perché così se sbaglio qualcosa e mi devo sfogare con qualcuno lo faccio con loro, li uso un po’ come valvola di sfogo, soprattutto con la mamma, che sopporta tutto. Ovviamente scherzo, anzi la vittoria la devo dedicare alla mia famiglia e in particolare proprio a mia mamma che questa volta è rimasta a casa e quindi non ha potuto gioire subito assieme a noi.”

Tornando al discorso tecnico, faccio notare a Sorrentino che le prime due partite sono state apparentemente più complicate della finale, ma non è una sorpresa per il maestro: “a Federica capita spesso di migliorare il proprio rendimento andando avanti con il torneo, la prima partita di solito è sempre la più difficile, forse addirittura il primo set del torneo. Lei ha bisogno di entrare mentalmente nella competizione per dare il meglio.”

E dal punto di vista mentale che si riconoscono grandi meriti a questa ragazza, che ha solo 14 anni, ma è già in grado di essere lucida e fredda nei momenti importanti delle partite ed è in grado di giocare sempre bene i punti più importanti, caratteristica che si addice solo alle grandi campionesse, come ci spiega ancora Sorrentino: ”è migliorata tantissimo dal punto di vista mentale. Sono due anni che facciamo un bel lavoro psicologico con un mental coach, Mauro Pepe e i risultati si stanno vedendo. Adesso non esce mai dai match e di solito gioca molto bene nei punti importanti. Ovviamente deve ancora migliorare anche da questo punto di vista e lo farà facendo tesoro delle esperienze accumulate in tante partite. A Caserta quando ha avuto la wild card per il torneo da 25000 dollari, ha trovato al primo turno la Burnett, hanno giocato sullo stesso livello fino al 4-4, poi Federica ha avuto la palla del 5-4, la Burnett ha giocato benissimo quel punto e la partita è girata, lei ha perso ma ha imparato molto da quel match e, almeno per ora, nei punti importanti non l’ho più vista sbagliare.”

Chiudiamo la chiacchierata con il maestro Lino Sorrentino parlando della programmazione futura di Federica, io mi aspettavo forse una decisa svolta verso gli ITF Junior under 18, ma il maestro non è d’accordo: “questo è un momento molto importante per la crescita di una quattordicenne. Il suo fisico sta cambiando, è diventata molto più alta e più forte, ma bisogna crescere di livello molto gradualmente. Ora faremo 3-4 settimane di riposo perché è molto stanca e deve recuperare poi inizieremo a studiare la programmazione per il prossimo anno, ma io credo che alla sua età e ancora per un paio di anni, debba usare la partita in tornei ufficiali come momento di miglioramento sia tecnico che tattico, quindi giocare tornei dove rischi di perdere subito non ha senso perché si perde tempo e non si cresce. In linea di massima Federica farà il 50% delle partite con ragazze al suo livello, un 25% con tenniste di livello superiore per provare a verificare i progressi e anche un 25% contro giocatrici di livello inferiore per consolidare quello che si studia in allenamento. Quindi sicuramente faremo ITF Junior, dal grado 3 in poi credo che siano al suo attuale livello, proveremo qualche torneo di livello più alto ma non abbandoneremo ancora i Tennis Europe proprio per il consolidamento del lavoro fatto in allenamento. Giocare troppo a livelli elevati si rischia molto di far crollare la solidità mentale, basta un paio di partite perse, magari malamente anche se da ragazze più grandi e forti e si rischia di minare le certezze della tennista, e d’atro canto, anche andare in campo senza reali possibilità di vittoria non credo serva a nulla quindi personalmente credo che sia opportuno andarci molto piano con i tornei di grado elevato.”

Chiudiamo con Federica chiedendole se ha alcune tenniste che le piacciono più di altre e se ha un torneo che la affascina più di tutti, lei non si sbilancia troppo, ma ci dice che “ho sempre apprezzato la Pennetta, la Sharapova per la forza di volontà, la Radwanska per il tocco, la Wozniacki per la determinazione, ma apprezzo tanto anche le giovani Bouchard e Bencic. Tornei vanno bene tutti quelli dello Slam, sarebbe un sogno arrivare a giocarci, figuriamoci vincerli, se proprio devo dire un nome, ovviamente Wimbledon, anche se il pensiero di giocare sull’erba mi mette un po’ di ansia.”

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