Eduardo Medica, per chi non lo sapesse, è l’allenatore che sta seguendo (con la supervisione di Eduardo Infantino) il giovanissimo Gianluigi Quinzi (classe 1996), grande promessa del nostro tennis. Medica ha un buonissimo passato da professionista, che lo ha visto giungere sino alla posizione numero 109 delle classifiche Atp; in carriera l’argentino, classe 1976, ha superato giocatori quali Gaudio, Alami, Furlan, Calleri, Meligeni, Boetsch e Chela). Il nostro Ivan Sabatini ha avuto modo di scambiare quattro chiacchiere (IN ESCLUSIVA) con Eduardo, che ci ha svelato alcuni dettagli interessanti sulla crescita di Gianluigi.
di Ivan Sabatini (traduzione di Carlotta Corrente)
Allora Eduardo, da quanto segui Quinzi?
“Seguo Gianluigi Quinzi solamente da 3 mesi. Faccio con lui un lavoro personalizzato.”
In che modo è iniziata la vostra collaborazione?
“L’ho conosciuto attraverso Eduardo Infantino..”
Cosa puoi dirci di Gianluigi? Qual è attualmente il suo tennis?
“Guarda tennisticamente e’ molto completo. Ha un rovescio che gioca piatto verso ogni direzione, padroneggiando molto bene gli angoli. Il diritto è giocato con moltissimo top-spin e la palla è già oggi piuttosto pesante; stiamo lavorando però moltissimo affinché possa variare con il diritto e tirare anche forte e teso. Nella vole’ non ha molta confidenza; non gioca male a rete, ma non si azzarda ancora ad eseguire il serve & volley. Nel servizio stiamo lavorando sul lancio e sella percentuale. Fisicamente è molto forte nella parte inferiore, ma non moltissimon in quella superiore, su cui stiamo lavorando tantissimo.”
In che modo viene seguito Gianluigi nelle varie fasi?
“Quinzi a Porto S. Giorgio si allena con me per quanto concerne la parte prettamente tennistica e con un preparatore argentino per la parte fisica. Eduardo Infantino supervisiona il lavoro tecnico.”
Quali sono i programmi a breve termine?
“Ora Gianluigi sta finendo i tornei relativi agli under 14 in Europa. Dopo il mondiale, ossia la seconda settimana di agosto, comincerà una pre-stagione di quattro dure settimane di tennis e preparazione fisica, per cominciare a giocare i tornei ITF e alcune qualificazioni dei futures; sarà poi la volta dell’e alla fine dell’Orange Bowl.”
Quali sono le difficoltà che si incontrano nel lavorare con uno dei più forti under 14 del mondo?
“La difficoltà più grossa, e penso sia anche l’unica, è dovuta alla pressione che si genera quando si è il numero 1 d’europa. Non è semplice da gestire.”
Qual è il tuo rapporto con la federazione italiana?
“La federazione italiana, che sto conoscendo solo adesso, devo dire che sta lavorando molto bene. Sono stato in viaggio con gli allenatori della federazione, con i quali abbiamo stretto ottimi rapporti.”
Vedremo quindi Quinzi giocare tornei Itf under 18?
“Si, inizierà da settembre.”
E per i futures?
“Ad ottobre giocherà anche alcuni futures.”
Credi che Quinzi possa diventare un top-10 nel futuro?
“Ha ottime chance di giocare ad un livello molto alto. E’ però ancora molto piccolo per dire se potrà diventare un top-10 o meno. Le possibilità comunque ci sono tutte.”
(Eduardo Medica)