Un(questa volta)sobrio riassunto di quel che e’ avvenuto nel famoso torneo americano
(Gianluigi Quinzi – Foto Stefano Grazia)
di Stefano Grazia
Non confondiamo il Sacro col Profano: l’Eddie Herr ha un’importanza a livello del mondo giovanile perfino superiore a quella degli Slams e pari a quella di Orange Bowl e Petit As e il perche’ e’ presto detto: perche’ mentre gli Slams Juniors sono Tornei esclusivamente U18 e spesso frequentati da giocatori che se fossero davvero forti dovrebbero gia’ essere in giro per futures e challengers, nell’Eddie Herr e nell’Orange Bowl le categorie sotto osservazione sono principalmente quelle U12 U14 e U16 e forse piu’ le prime due dell’ultima. Si tratta quindi di una occasione quasi irripetibile per farsi vedere anche per via dei numeri (tabelloni U12 a 128, Qualificazioni piuttosto pesanti nelle altre categorie e in particolare nell’U14). L’Eddie Herr – ed ovviamente in misura forse anche maggiore l’Orange Bowl per motivi anche storici – e’ importante, molto piu’ importante rispetto a un ETA in Europa, soprattutto per l’esposizione che un giocatore puo’ ricevere. Il fatto poi che si giochi all’interno delle Img Academies sui 35 campi in cemento della Bollettieri Academy..
Questo semplice dettaglio – campi in cemento e sede unica – ne fa un evento di qualita’ tecnica superiore al Lemon Bowl che si tiene a fine anno a Roma, spesso in condizioni climatiche difficili su campi in terra resi pastosi dalla pioggia e con una logistica ingrata per via della necessita’ di giocare sui campi di circoli diversi. Che poi i tornei vengano resi importanti dal livello dei giocatori e che quindi certe annate siano migliori di altre e che, soprattutto, ma come sempre accade in tornei giovanili, i migliori non siano mai tutti presenti nello stesso momento per ovvie ragioni logistiche ed economiche, questo e’ sacrosanto. Il fatto che La Nuova Marya vinca a mani basse il torneo U12 non significa che non vi siano nel mondo o anche in Italiav altre juniores che avrebbero potuto darle filo da torcere ma sicuramente e’ anche un segno ineluttabile che la kazhaka che gioca sotto la bandiera statunitense e’ comunque un brutto pesce per tutte e che non la si puo’ liquidare frettolosamente come qualcuno aveva fatto dopo averla vista giocare 10’ minuti pronosticandole un’uscita al primo o secondo turno solo perche’ “in Europa sono piu’ forti”. Rimane il fatto che vincere un Torneo U12 o anche U14 non e’ sicuramente un lasciapassare per l’Eternita’ ed anzi,a voler leggere gli Albi d’Oro, e’ spesso vero il contrario ma e’ anche vero che, vittorioso o sconfitto, i nomi dei prossimi Top 30 da qualche parte, nelle pieghe del tabellone dell’Eddie Herr, ci sono quasi tutti
U12
Per parlare dell’Eddie Herr U12 coi miei amici di Tennis Genitori & Figli dovrei iniziare subito con Anastasia Komardina. Oh bella, e perchè mai?,direte voi. Ma perchè è l’unica abbastanza conosciuta fra gli Aficionados italiani avendo vinto il Master U12 Nike (quello che annovera fra i vincitori passati anche Nadal e…Quinzi.Ma anche Kuzlov e con un anno di anticipo) e soprattutto due degli ETA che stanno tanto a cuore a Mad Max. Or bene la Komardina,che poi la settimana successiva ha vinto la Prince Cup approffittando dell’assenza delle 4 semifinaliste di Bradenton, non è andata più in là dei Quarti il che non significa beninteso nulla inteso in senso negativo ma perlomeno contribuisce almeno a legittimare le altre contendenti e soprattutto la dominatrice della manifestazione, Marya Shiskhina, aka La Nuova Maria, nessun set perso in 7 partite, 61 60 in finale alla quotata Black, appena apparsa in un servizio di due pagine su Tennis US. Non che le avversarie della khazaka siano a lei equiparabili : sarei curioso di vederle giocare in Europa dove pero’ altri fattori entrerebbero in gioco, primo fra tutti la diversa superficie. Fra le avversarie demolite dalla Nuova Marya in realta’ per potenzial;ita’ un cenno deve meritare l’americana Julie O’Loughlin che pur avendo raccolto solo due games al secondo turno dalla Shiskhina(e pur avendo perso alla stessa maniera dalla Black negli USNationals questa volta in finale) ha secondo me una certa potenzialita’ dovuta al fatto che oltre a saper giocare ha soprattutto un fisico della madonna, alta e robusta senza essere grossa e grassa:poiche’ non era nemmeno male come mobilita’ mi sembra di poter dire che essa rappresenti il sogno di un Coach, la materia ideale da plasmare. Certo, dipendera’ anche dal carattere.
(Mariya Shishkina – Foto Stefano Grazia)
I siti di tennis americano possono scrivere fin che vogliono che i Giocatori Statunitensi han fatto man bassa nel Torneo U12 ma in realta’ sia la Shiskhina che Kozlov sono tutto fuorche’ americani: la Nuova Marya viene dal Khazahakhistan e Kuzlov e’ russo, figlio di un coach che dirige con molto orgoglio una piccola Academy nei pressi di Miami. Stefan Kuzlov a 10 anni era stato gia’ il finalista l’anno scorso quando aveva perso dal Koreano Hyeon Chung che dopo la vittoria ha ottenuto la scholarship IMG alla Bollettieri.Quest’anno si e’ trovato di fronte un altro Koreano, Seongchan Hong, che tra l’altro in coppia col connazionale Soon Woo Kwan,lo aveva anche appena sconfitto nel doppio che Kozlov aveva giocato col fratellino Boris del 2000. Anche nel Singolo a un certo punto le cose si erano messe male per il russo che pero’, dimostrando una sagacia tattica e una cattiveria agonistica mirata,cioe’ controllata, rara in un undicenne,e’ riuscito a vincere in due tiebreak rimontando nel primo set da 2/5.
Stefan Kuzlov e’ forse il giocatore che piu’ si e’ distinto per il tipo di gioco abbastanza diverso e piu’ completo da quello dei suoi coetanei, un gioco fatto di colpi di mano improvvisi intesi nel senso di variazioni di ritmo, con moonballs alternate ad improvvise discese a rete o a palle corte tagliate in controtempo. Adesso dico un eresia ma uno dei pochi che avrebbe potuto scardinare il suo gioco forse sarebbe stato,coi suoi esplosivi forehand inside out, proprio La Canaglia di Lagos, uscita invece nel secondo turno come l’altro italiano,Pietro Remondini,un piemontese che si allena a Boca Raton avendo il padre che per motivi di lavoro si e’ trasferito in Florida con tutta la famiglia (c’e’ chi lavora in Africa e chi in Florida …)
U14
Qui le aspettative italiane erano alte e ci si chiedeva cosa avrebbe potuto fare Giasnluigi Quinzi reduce da alcuni buoni risultati nei Tornei ITF U18 nel Caribe e da una vittoria in un ETA U14 a Mosca. Gianluigi ha iniziato abbastanza bene con una vittoria senza problemi su Di Feo. Tutta un’altra il match con Nikko Madregallejo strappato al tie break del terzo dimostrando pero’ una buona tenuta mentale e la capacita’ di portarsi a casa la partita. Dopo la formalita’ Pedraza ecco ad attenderlo la sua nemesi, l’americano Joseph Di Giulio che gia’ lo aveva sconfitto due anni prima nella semifinale U12 nel torneo da lui poi vinto. Dopo aver visto Di Giulio per qualche minuto nel precedente avevo previsto che Gianluigi non avrebbe avuto problemi e la storia ha dimostrato quanto poi avessi torto (36 26 per il solido Americano) anche se continuo a pensare che il futuro ha prospettive piu’ rosee per l’italiano che in due anni ha superato in stazza fisica l’americano di un anno piu’ anziano. Di Giulio veniva poi liquidato facilmente dal britannico Bambridge che in finale sconfiggeva l’americano di origini asiatiche ma dal comportamento esattamente opposto a quello di un tipico orientale Thai Kwiatkowski:2-6, 6-3, 6-4 il risultato finale.Alla fine ha vinto chi e’ riuscito a mantenere piu’ a lung oil suo miglior livello di gioco: ‘All’inizio avevo un certo game plan ma quello ha cominciato a prendermi a palate e quindi ho dovuto fare qualche modifica. Nel second set ho cominciato a giocare meglio e Thai ha cominciato a perdere la calma.Alla fine ha vinto chi ha Saputo reggere meglio la pressione’, questo in sintesi quello che ha ditto il vincitore. Fra le ragazze l’americana Spencer Liang, l’unica di tutto l’EH a poter vantare il titolo senza partire come Testa di Serie, ha impedito la doppietta di targa UK sconfiggendo 62 62 l’inglese Kathy Dunne. Anche la Liang, come Di Giulio, si allena al Centro USTA a Boca Raton, all’interno della Evert. L’altro italiano in gara,Marc Henry Parmeggiani, che si allena anche lui alla Bollettieri e’ stato eliminato al primo turno.
U16
Confesso di non aver seguito se non di sfuggita le categorie superiori che pure vantano nell’albo d’oro alcuni nomi risonanti come quelli di Sharapova,Jankovic,Ivanovic e piu’ di recente quello di Melanie Oudin, vista passeggiare lungo i viali alberati dell’Academy. La Top seed Sachia Vickery ha alla fine prevalso ma solo al terzo con la No. 5 Caitlyn Williams troppo frettolosamente bollata dal mio amico PP Renella come una pallettara prima che questa affrontasse al second turno la sua protetta Alexandria Stiteler, una 13enne mancina che l’anno scorso aveva vinto la Prince Cup e che da quest’anno si allena allla Bollettieri. Spazzata via 61 61 la talentuosa mancina, la Williams si arrendeva poi solo in finale e comunque non senza aver lottato come testimonia lo score finale a favore della Vickery che si allena in Francia alla Mouratoglou Tennis Academy e che era stata la runner-up di Madison Keys nella categoria U12 due anni fa. Fra I maschi derby in famiglia fra due compagni di allenamento all’USTA Training Center in Boca Raton con Hurrington che ha prevalso in due sets,64 62, su Alexios Halebian, il campione U14 dell’anno scorso.
U18
L’americano Denis Kudla era alla sua quinta apparizione all’Eddie Herr avendo perso al primo turno nei suoi primi 4 tentativi e,confessa, il ricordo non ha mancato di tormentarlo all’inizio nonostante si fosse presentato con il numero 4 nel seeding. Alla fine pero’ e’ stato proprio lui a vincere,67 64 64,contro l’Ungherese Fucsovics in un match che ha impressionato molto favorevolmente le centinaia di spettatori fra I quail erano infilati numerosi addetti ai lavori. Al contrario di Kudla la vincente dell’U18 femminile non ha perso un match negli ultimo due anni a Bradenton ma in finale la wild card Di Zhao, una cinese di cui vi avevo subito segnalato le potenzialita’ ha fatto di tutto per rovinarle la festa portandola al terzo set :6-2, 4-6, 6-3. L’italiana Gaia Sanesi, che dopo aver passato gli ultimo 5 anni alla Bollettieri ora si allena a Tampa, e’ uscita nelle Qualificazioni. La recente vincitrice degli Us Open Jr, Heather Watson, anche lei Bollettieri di lunga data, e’ uscita anzitempo, sconfitta dalla Leykhina a sua volta poi domata dalla Zhao. Tornando alla Zhao era ,comparsa dal nulla durante il torneo Memorial Lopera giocatosi un mese fa alla Bollettieri e le era stata subito offerta una scholarship: la vedevamo allenarsi tutti I giorni e si vedeva indubbiamente che aveva delle qualita’ confermate poi anche dall’inviato di Tennis Italiano Pierpaolo Renella col quale abbiamo passato alcune belle giornate a parlare di junior tennis.
(Tornado Ali Black – Foto Stefano Grazia)
MATCH DEL TORNEO: mentre forse il piu’ attento e analitico PP Renella si orienterebbe sui matches della Gavrilova, di Big Hunt Hurrington o di Kudla-Fucsovics, fra quelli da me visti senza ombra di dubbio la palma va a Black-Nefedova, semifinale U12 per drama, epos, pathos e anche qualita’ di gioco.
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