di Gabriella Garuti
L’Eddie Herr e’ terminato e gia’ negli ultimi giorni l’atmosfera era decisamente cambiata, non c’era piu’ quel cicaleccio e quel raggrupparsi fra ragazzi, e mi ha ricordato l’atmosfera d’esame all’universita’ quando all’inizio dell’appello si e’ tutti li’ insieme e si cerca di capire se anche qualcun altro non ha studiato alcune parti come abbiamo fatto noi e ci si fa coraggio a vicenda ignari di quello che la sorte ci riserva, qualcuno verra’ cacciato, qualcuno scoprira’ le sue carte e si becchera’ un bel diciotto e qualcun altro dimostrera’ di essere di un’altra categoria, altro che capitolo non studiato… e anche qui a questo punto i giochi cominciano ad essere piu’ chiari e alla fine quelli che sono rimasti sembrano non essere piu’ gli stessi di una settimana fa, sono diversi, sono di un altro livello agli occhi della gente e degli altri giocatori e quasi non si osa piu’ rivolgergli la parola con la stessa disinvoltura di qualche giorno fa.
Vi mando qualche impressione su alcune delle partite del torneo degli ultimi giorni, sono solo quelle che ho seguito e non sono tutte.
Partendo dagli under 12 ho visto giocare Mmoh che e’ figlio di Tony Mmoh tennista professionista nigeriano, adesso abitano in Arabia dove Michael si allena quando non e’ in giro per tornei. Come giocatore la prima cosa che si nota dopo qualche scambio e’ che ha gia’ molta pazienza, copre bene il campo, va a prendersi la palla e quando ha il tempo per tirare una key ball assume un’espressione in viso come se stesse prendendo la mira per sparare, ma di fucilate non ne ho viste tante, pero’ e’ molto impostato e con la velocita’ di palla che ho visto ha ancora tutto il tempo per prepararsi. Purtroppo non ho visto la finale dal risultato laconico di 60 61 per il coreano Duckhee.
Interessante la semifinale femminile under 12 tra Katrina Jokic e l’americana Sofia Kenin finita con la vittoria della Jokich che stava giocando il terzo set visibilmente frustrata soprattutto dopo la chiamata di un foot foult e non riusciva a trattenere le lacrime ad ogni errore. L’avversaria invece aveva gia’ avuto un warning e un penalty point perche’ il padre faceva coaching, e non si e’ trattenuto nemmeno sul 5 2 a favore della Iokic e quindi l’arbitro ha dato game penalty dando cosi’ la vittoria alla Jokic, ed e’ stata una tragedia! Il padre dopo aver discusso con gli arbitri mentre la figlioletta guardava questi signori grandi singhiozzando, si e’ poi seduto vicino a lei e le parlava mentre lei piccolina lo guardava impietrita, sgomenta con il petto fasciato da una dry fit rosa fucsia che si alzava e abbassava ai ritmi veloci dei singhiozzi.
L’altra semifinale e’ stata meno drammatica ma ugualmente carica di tensione tra la nostra (per simpatia dall’anno scorso) Anastasia detta Nasty Nefedova e l’americana Cristina Rovira il cui padre si e’ fatto ampiamente notare urlando da due campi di distanza ad ogni chiamata dubbia, incurante delle altre partite che si stavano giocando fino a quando e’ stato zittito da cinque arbitri che gli si sono avvicinati con aria minacciosa. La Nefedova e’ cresciuta molto in altezza dall’anno scorso e ha conservato grinta e tenacia e ha vinto soprattutto grazie a questo perche’ in quanto a gioco forse quello della Rovira e’ un po’ piu’ consistente. Anche dell’under 12 femminile non ho potuto seguire la finale vinta dalla Jokic 63 60.
(Alex Sendegeya – Foto Garuti)
Negli under 14 si e’ fermato ai quarti Alex Sendegeya ed e’ stato lui il primo a dire che sperava di riuscire a fare meglio, sono comunque arrivati in semifinale ben due belgi: il primo Omar Salman che ha giocato e perso con Peter Ashley, inglese e l’altro Clement Geens che ha giocato e vinto con l’americano Zandrix Acob che aveva battuto Alex.
Finale quindi Ashley-Geens, di sicuro non i piu’ grandi e grossi del torneo, tutti e due consistenti da fondo campo, ma il belga e’ un po’ piu’ aggressivo ed esegue bei cambi di direzione con improvvisi inside-out di rovescio spesso vincenti. L’inglese gioca quasi sempre un metro e piu’ fuori dalla linea di fondo e rimanda. Dimostra fra l’altro di non possedere molto british fairplay infatti per tutto il primo set e’ molto frustrato e riceve parecchi warning. Poi nel secondo set il belga comincia ad essere meno preciso e secondo me paga il fatto di avere un fisico piu’ acerbo e sembra accusare la stanchezza, l’inglese ne approfitta e vince al terzo.
(Mariya Shishkina – Foto Garuti)
Nell’under 14 femminile esce ai quarti Mariya Shishkina battuta in due set dalla testa di serie numero uno l’israeliana Patiuk che poi perde in semifinale dalla canadese Francoise Abanda che e’ una sosia di Venus Williams, ha solo tredici anni e gioca un bellissimo tennis. Dall’altra parte si fa strada Tornado Black la vedo giocare la semifinale contro la cinese Qiuyu Ye e gia’ dopo la seconda palla Tornado comincia a fare una scena ignobile con monologhi contro se stessa e alla prima incitazione della madre le si rivolta contro urlandole “shut up, I am doing my best, stop it! “ il tutto condito da contestazioni sulle chiamate e linguacce all’avversaria e all’arbitro. Ma il peggio di se lo da in finale dove si affrontano le due sosia delle sorelle Williams dal momento che Tornado ricorda un po’ Serena. Fin dai primi scambi la Black ripropone il suo repertorio di monologhi, occhiatacce alla madre, contestazioni e linguacce. Nonostante abbia un bel gioco, una palla pesante profonda e’ comunque sopraffatta dal gioco pulito e altrettanto incisivo della canadese che oltre ad avere la naturale eleganza di Venus riesce a rimanere calma e concentrata. Tornado si prende qualche warning e un penalty point poi l’arbitro la chiama un paio di volte e dal modo in cui le dice “ Tornado, come here” si capisce che la conosce bene e la invita a pensare bene di calmarsi perche’ la prossima volta e’ un game penalty. Ma lei non resiste e sul 5 2 per Abanda si lascia di nuovo andare a una crisi isterica e l’arbitro le da’ game penalty e partita vinta 62 62 per la canadese e Tornado sta per mettere via la sua racchetta quando ci ripensa e tira fuori tutte le racchette dalla borsa e le scaraventa per terra imprecando…eppure dovrebbe essere soddisfatta, ha solo dodici anni ed ha raggiunto la finale under 14 rendendo onore alla wild card !
(Tornado Black – Foto Garuti)
Voglio segnalare anche la vittoria per l’under 18 femminile dell’americana Lauren Davis, seguita dal nostro connazionale Federico Ricci, direttore della Evert Academy (qui potete leggere l’intervista esclusiva di Alessandro Nizegorodcew a Lauren Davis di qualche giorno fa). La Davis era sotto 2 5 nel secondo set e ha entusiasmato il pubblico con una rimonta che l’ha portata alla vittoria 63 75.
Finisce il torneo e finisce anche la mia avventura di giornalista, ci prepariamo anche noi a smobilitare e fra un paio di settimane si rientra in Italia. Auguro a tutti un buon Natale e un felicissimo 2011 !!!
Gabri