Diario di Bordo Lemon Bowl Higher 2016 (1)

Fiorino e Nize
(Luca Fiorino e Alessandro Nizegorodcew) dal Lemon Bowl (Roma)Luca Fiorino (@LucaFiorino24)

È stata una lunga ed estenuante attesa ma finalmente ci siamo: a distanza di dodici mesi dal mio debutto in qualità di vice addetto stampa al Lemon Bowl, oggi, con i primi match di qualificazione, è ufficialmente partita l’edizione numero 32 del più grande torneo giovanile per campo di partecipazione.

Una tradizione lunga ed affascinante che chiama a raccolta ragazzi da tutto il mondo. Cina, Repubblica Ceca, Libano, Cipro, Polonia sono soltanto alcuni dei tanti paesi che verranno rappresentati quest’anno. Come consuetudine, vi racconterò giorno dopo giorno ciò che vedrò dentro e fuori i campi da tennis, cercando di farvi vivere appieno il torneo in ogni minimo particolare.

Ore 8:00 del mattino. Non ho avuto bisogno di settare nessun apparecchio elettronico per alzarmi, confidando, forse oltremodo, nella mia sveglia biologica. Una doccia rapida, una colazione rigorosamente a base di latte e panettone (visto il periodo non si può fare altrimenti) e si parte: i campi del New Penta 2000 mi aspettano. Non ho più bisogno neanche del navigatore, la strada la conosco a memoria nonostante i 30 km che mi separano dal centro sportivo. Fra imprecazioni varie per via di buche, guidatori improvvisati e messaggi audio Whatsapp indesiderati sono giunto a destinazione. Anche quest’anno il ruolo che ricoprirò sarà lo stesso ma con una marcata differenza: una maggiore esperienza e consapevolezza di ciò che mi attenderà.

Non appena varco la soglia d’entrata della struttura la prima persona che ho il piacere di incontrare è il direttore del torneo, Paolo Verna. Col suo solito modo di fare giocoso mi rimprovera per l’abbigliamento a suo dire troppo da “gobbo” (poiché a tinte bianconere) e mi accompagna verso la nostra nuova postazione. Rispetto allo scorso anno noto notevoli miglioramenti, soprattutto a livello di comfort. Ritiro il mio badge da addetto stampa e mi dirigo verso la direzione gara per salutare Maurizio Bianchini. Oramai mi sento “quasi” di casa.

Mi faccio un giro sui vari campi e adocchio le prime persone a cui fare le prime interviste in modo da organizzarmi la giornata e il lavoro. Nel frattempo è arrivato Alessandro Nizegorodcew, il grande capo nonché amico di mille avventure. Un selfie per i nostri ammiratori (quali?) e via a lavorare.

Pc Fiorino

Ci soffermiamo sul campo 13 dove si sta disputando un match under 9 tra Sara Macchione del 3G tennis ed Elena Sofia Minelli del Perugia Centro Tennis. Un incontro piuttosto equilibrato vinto da quest’ultima, in cui mi balzano subito all’occhio due fattori: l’ottimo movimento nel servizio della prima e la grandissima tenacia e determinazione della giocatrice del circolo umbro.

Sono già le 13:00 e per due buone forchette come me ed il Nize è già ora di rifocillarci. Classica cacio e pepe per il direttore mentre io mi convinco per delle pennette al sugo. Terminato di pranzare mi appresto a realizzare la prima intervista della giornata, ad aspettarmi c’è Piero Melaranci, tecnico nazionale de il Capanno di Latina, circolo d’appartenenza di Giulio Zeppieri, vincitore lo scorso anno nella categoria under 14.

“Siamo qui con quattro piccoli ragazzi – ci spiega il tecnico nazionale -. L’intento è quello di fare esperienza e confrontarsi con alcuni dei migliori pari età d’Italia. In questa fase di costruzione del giocatore è importante che giochino per migliorare, non per vincere. È inutile mettere pressione, perché si ottiene un pericoloso effetto boomerang”.

Tra le varie partite suscita il mio interesse un certo Edoardo La Piana del circolo Punta Del Lago (Ronciglione, VT), se non altro perché uno dei pochi che usa il rovescio ad una mano e cerca soluzioni differenti dal solito braccio di ferro da fondocampo.

Sono tantissimi i match in programma ed è difficile orientarsi sui vari campi, d’altronde è inevitabile perdersi tanti incontri. Do un fugace sguardo a Benedetta Sensi e Maria Pia Vivenzio, rispettivamente finalista e semifinalista dell’edizione 2015 dell’under 10 femminile, che ben mi avevano impressionato lo scorso anno. Il salto di categoria le ha costrette a dover disputare le qualificazioni.

Mentre mi accingo a tornare in postazione dopo aver effettuato qualche ripresa, incrocio nientepopodimeno che Angelo Mangiante, giornalista di Sky Sport ed ex ottimo tennista di seconda categoria.

Queste le sue parole: “Sono qui in in questo circolo in veste di curioso e grande appassionato di tennis – racconta –. Ho portato i miei figli di 6 e 8 anni per far loro respirare un clima di festa e sana competizione. Mi piacerebbe giocassero un domani a tennis, proprio come il loro papà. Differenze tra calcio e tennis? Io dico sempre che per giocare a calcio bastano i piedi, ma per fare il tennista si ha bisogno della testa. Il rapporto padre-figlio nello sport? Credo che mio padre non sia mai venuto a vedere una mia partita di tennis. Se i miei figli vorranno praticare questo sport sarà solo per passione. Ad oggi giocano sia a calcio che a tennis alla Polisportiva Palocco, l’importante è che crescano all’aria aperta in un ambiente di sani valori sportivi”.

Finisco di vedere altri incontri, chiacchiero con i genitori per sapere quali sono le loro prime impressioni sul torneo e mi faccio consegnare dal fotografo le immagini che poi serviranno ad Alessandro per il suo lavoro. Cala il gelo ed io, reo di essermi dimenticato come  il giubbotto a casa, inizio ad avere un freddo non indifferente. Fortunatamente la mia prima giornata al Lemon Bowl sta volgendo al termine, il tempo di infilarmi uno scaldacollo, recuperare la mia attrezzatura e salutare la truppa che sono già in macchina col riscaldamento al massimo. Domani non potrò essere presente ma martedì continuerò a deliziarvi (la modestia è il mio forte, si vede?) con un altro diario di bordo, sempre se non avrete di meglio da fare che leggere un povero pirla smemorato…

 

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